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Napoli, il flash mob delle Sardine che non abboccano

Napoli, 6 Dicembre – A Napoli diremmo: “Chi va pe’ mmare chisti pisci piglia”. Ma si tratta di speciali “Sardine” che non abboccano ad alcun amo e non si lasciano imbrigliare da nessuna rete, né tantomeno inscatolare da chicchessia. Intanto attorno allo Stivale, dal Mar Ligure al Tirreno, dall’Adriatico allo Ionio, vagano liberamente banchi di sano pesce azzurro che accarezza le coste e magicamente si tramuta in uomini e donne, vecchi e giovani, rianimatisi nel mare sociale ossigenato dalla Costituzione.

Oltre alle “Sardine Mediterranee” ci sono anche le “Sardine Atlantiche” riunitesi a New York in sintonia con il movimento apolitico nato a Bologna, su iniziativa dei trentenni Mattia Santoni, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni, Andrea Garreffa, che il prossimo 14 dicembre si ritroverà a Roma in conclusione di questa prima debordante fase, avviata il 14 novembre 2019 via social, fatta di ripetuti appuntamenti tradottasi nella fisicità delle addensate piazze delle città italiane in movimento contro “l’odio, Salvini e la Lega”.

Anche a Napoli, sabato 30 novembre, in Piazza Dante, c’è stato il flash mob delle Sardine, convocato attraverso tre differenti pagine Facebook, dal comune intento: “NapoliNonSiLega”, di Antonella Cerciello; “Sardine-Napoli non si lega”, avente tra i suoi riferimenti Pasquale “Paco” Amendola; “Sardine Napoletane-Napoli non si lega”, promosso da Bruno Martirani. I manifestanti esponevano sagome di sardina e cartelli con varie scritte fra cui la più diffusa “Napoli Non si Lega”, poi altre, “Salvini, Meloni e Berlusconi: Chi semina odio Raccoglie Noi!”; “Napule Mille Culure”; “Per Spegnere l’Odio-Ridistribuire Ricchezza”; “Io sono una Sardina e Tu?” “Più Sardine Meno Salvini”; “Drizza la schiena, sinistra!”.

Due dei tre promotori hanno lanciato un breve saluto di ringraziamento e di motivazione con Antonella Cerciello, la prima a pensare a questo flash mob napoletano, e con Bruno Martirani che ha urlato: “Queste sardine non verranno inscatolate da nessuno”. Poi è stata prodotta una gigantesca “Pernacchia” intonata dalla citazione cinematografica “L’Oro di Napoli” con Eduardo De Filippo, che aveva nelle intenzioni dei cittadini raccolti in Piazza Dante, come disprezzato bersaglio il barone di turno: Matteo Salvini. Quindi si è alzato, dal Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II alla statua di Dante Alighieri, dal Museo Archeologico Nazionale a Montesanto, il corale “Bella Ciao” e poi “Napule è” di Pino Daniele con Scalzabanda e l’ironico “Comme facette mammete” la canzone del 1906 di Salvatore Gambardella e Giuseppe Capaldo. Alcuni momenti ripresi dal sociologo e giornalista Antonio Castaldo, montati da Giuseppe Pio Di Falco, per IESUS Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali, sono postati all’indirizzo web https://www.youtube.com/watch?v=T3T_oI3u0uM&feature=youtu.be .

Nell’immenso banco di Sardine si localizzava anche il Sindaco Luigi De Magistris, con questo tweet: «Sardine a Napoli, ora. Sono contento quando vedo piazze piene di persone in movimento per i diritti e le libertà. Piazze di ossigeno democratico, senza sponsor e ci sto, invisibile, con la forza di chi cerca di fare, da sindaco, la rivoluzione governando». Erano presenti esponenti del movimento “DeMa”; del Centro Sociale “Insurgencia”; del Partito Democratico, come l’ex sindaco e presidente della Regione Campania, nonché Ministro del Lavoro, Antonio Bassolino; l’attuale Deputato del PD, On. Paolo Siani, fratello dell’indimenticabile Giancarlo, giornalista ucciso dalla camorra; Antonello Sannino, “Sardina Arcobaleno” storico esponente dell’Arcigay di Napoli, presente anche a nome della comunità Lgbti.

Una sola bandiera sventolava fra i diecimila presenti, quella dell’ANPI Napoli, retta dal settantottenne Vittorio De Asmundis, “Sardina Partigiana”, a ricordare l’intimo legame di questa manifestazione con il valore dell’antifascismo.

Da Brusciano sono giunti, fra gli altri, il Consigliere Comunale Dott. Antonio Castaldo; il Segretario Cittadino PD, Maria Castaldo; del Direttivo Francesca Vaia, Pasquale Di Maio, Mario Porriciello, Antonella Golia e Ciro Palumbo, poi Mattia Montanile, rappresentante storico del PCI a Brusciano ed ex Segretario della Camera del Lavoro e leader della FIOM di Pomigliano D’Arco, il docente di inglese, Jerry Russo, i coniugi Peppe Rea e Margherita Benetti, e per rilevare l’evento il sociologo e giornalista Antonio Castaldo.

Dal Rione Sanità di Napoli è giunto anche Padre Alex Zanotelli «il quale ha trascorso un lungo periodo della sua vita a Korogocho, la baraccopoli di Nairobi in Kenia, per cui sa bene –ha sottolineato il sociologo Antonio Castaldo – cosa significhi la condizione di “sardinizzazione delle persone” così come lui la denunciava. Mentre insieme ai tanti accorsi liberamente ha partecipato e condiviso il flusso di Sardine di Piazza Dante. Dunque tutti i presenti, benedetti dalla Costituzione, in particolare dagli articoli 2, 3, 18, 21 e 49, con la creativa autodefinizione di Sardine, hanno testimoniato antifascismo e antirazzismo, solidarietà ed empatia, senza collocazioni o appartenenze partitiche, per arginare semplicemente l’odio e la paura alimentati dalle destre. In Italia come nel resto d’Europa».

A Napoli si è attivato anche il mondo della ricerca sociologica che proprio a Piazza Dante con la sociologa della Luiss, Emiliana De Blasio, ha avviato l’indagine conoscitiva di questo neonato movimento in una piazza ritenuta molto rappresentativa del panorama nazionale.

Un luogo ed un evento in cui, fra i tanti, emergevano gesti assai originali come quello di due ragazze caparbiamente anonime, al massimo svelando di essere “due sorelle”, che distribuivano ad personam dei cartoncini rettangolari con stampigliate in rosso sagome di sardine su cui aggiungere a pugno dell’assegnatario una propria originale frase da mettere in circolazione, una volta acquisita quella scritta da qualcun altro.

Una serata positiva anche per i locali pubblici di Piazza Dante dove due gentili signore, cognate, del “Floris Cafè”, lasciavano ricaricare tranquillamente la batteria dello smartphone all’indaffarato cronista, senza nulla pretendere, rimarcando la tradizionale generosità di Napoli in una serata di festa per la democrazia e la civiltà.

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