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Napoli, dal Vomero nuovo l’appello per piazza Vanvitelli

Scomparsa la palma, fermo l’orologio e, per ultimo, rimosso un lampione

Napoli, 21 Giugno – “Da alcuni anni a questa parte – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero – è possibile constatare, il graduale quanto inesorabile stato di degrado e d’abbandono nel quale versa una delle più belle piazze del capoluogo partenopeo, si parla di piazza Vanvitelli, emblema del quartiere Vomero, la quale, per la sua importanza storica e architettonica, è altresì sottoposta alla tutela della sovrintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici e etnoantropologici. Una piazza che, per la sua bellezza, integrità e unicità, ha rappresentato, sin dalla nascita, il cuore pulsante del quartiere collinare e che, benché priva, da oltre due lustri, della palma secolare che si trovava nell’aiuola centrale, morta nel gennaio dell’anno 2010 a seguito dell’attacco del punteruolo rosso ma anche per l’assenza delle cure che avrebbero potuto salvarla, mantiene in gran parte il fascino dello stile neorinascimentale della fine del 1800, quando la Banca Tiberina realizzò le principali strade e piazze del “nuovo quartiere”, tutte dedicate ad importanti artisti che avevano lavorato a Napoli“.

“L’anno scorso, nel mese di marzo – continua Capodanno -, è toccato all’altro emblema della piazza, lo storico orologio fermarsi. Da allora, nonostante le segnalazioni e i numerosi solleciti e nonostante che sia trascorso oltre un anno dal fermo, l’orologio non ha più ripreso a funzionare, anzi nei mesi scorsi è scomparso anche uno dei due quadranti”.

“Infine – ricorda Capodanno – il 3 maggio di quest’anno si è registrato l’ultimo grave episodio con uno dei quattro lampioni, che adornano il marciapiede antistante l’aiuola centrale, rimosso per i danni subiti a seguito d’un incidente automobilistico. Il lampione in questione, come tutti gli altri posti nella piazza, furono installati al termine dei lavori per la costruzione della stazione della linea 1 della metropolitana, inaugurata nel 1993. Si tratta di lampioni in ghisa della ditta Domenico Neri di Longiano, leader mondiale nel campo dell’arredo urbano e dei sistemi d’illuminazione, con realizzazioni presenti in oltre 4.000 comuni italiani “.

“Immaginarsi, dunque – sottolinea Capodanno – lo stupore, misto a indignazione, quando al posto del lampione rimosso è comparso un palo della pubblica illuminazione del tipo di quelli presenti lungo i viadotti della tangenziale di Napoli: un vero e proprio pugno in un occhio! Si pensava che si trattasse di un’installazione provvisoria, in attesa che venisse ripristinato il lampione originario ma purtroppo, dopo quasi due mesi, il lampione provvisorio sta ancora “.

“Da qui – conclude Capodanno – la richiesta agli uffici comunali competenti di provvedere, in tempi rapidi, a una riqualificazione complessiva della storica piazza, nel rispetto delle caratteristiche architettoniche e ambientali, con particolare riguardo all’arredo urbano e con riferimento segnatamente alla riattivazione dello storico orologio e al ripristino del lampione originario, rimosso dopo l’incidente “.

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