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Morti sul lavoro, Studio Consulenza: “Ci costano sei punti di PIL”

“Un danno per l’Italia dal costo di oltre 107 miliardi di euro”

Firenze, 20 Febbraio  – <<Si stima che i costi diretti e indiretti legati all’insicurezza sul lavoro in Italia ammontano a oltre 107 miliardi di euro, rappresentando il 6% del Prodotto Interno Lordo Nazionale>>. Questo è quanto emerge da uno studio effettuato da Susini Group S.t.P., studio di Firenze leader nella consulenza del lavoro. Il grave incidente sul lavoro accaduto a Firenze, durante la costruzione di un centro commerciale, ha riportato alla ribalta il problema della sicurezza sui luoghi di lavoro.
<<In Italia ci sono quasi 24 milioni di lavoratori di cui oltre 18 milioni sono dipendenti. La sicurezza è fondamentale e la normativa italiana ha messo in atto negli anni azioni sempre più incisive per cercare di limitare i danni che gli incidenti possono provocare all’incolumità fisica dei lavoratori durante lo svolgimento delle loro attività>>, commenta Sandro Susini, consulente del lavoro e fondatore di Susini Group S.t.P..
I dati statistici parlano chiaro: tra il mese di gennaio e dicembre 2023 sono state 585.356 le denunce di infortunio presentate all’Inail e 1041 quelle che hanno avuto un esito mortale. Le prestazioni economiche sostenute dall’Istituto superano i 5 miliardi di euro. Certamente numeri importanti, ma che sono risultati nettamente inferiori a quelli riportati nell’anno precedente. <<I dati riferiscono di un -16,1% per quanto riguarda gli infortuni e un -4,5% per le morti>>, continua Sandro Susini, consulente del lavoro e fondatore di Susini Group S.t.P. Eppure, periodicamente, l’argomento torna tristemente in primo piano. Si stima che i costi diretti e indiretti legati all’insicurezza sul lavoro in Italia ammontano a oltre 107 miliardi, rappresentando il 6% del Prodotto Interno Lordo Nazionale.
I costi sostenuti dalle aziende per permettere ai lavoratori di lavorare in sicurezza ammontano a 15,2 miliardi di euro che corrispondono allo 0,9% del pil prodotto annualmente. <<Al di là dei numeri, che possono darci una visione concreta del “mondo sicurezza del lavoro”, l’importante è accrescere l’attenzione alla prevenzione e alla protezione dei lavoratori attraverso l’introduzione di norme e di meccanismi sempre più efficaci e una maggiore vigilanza. E ciò sarebbe prioritario avvenisse soprattutto nel campo degli appalti, dove i lavori vengono spesso subappaltati a prezzi sempre più bassi a danno della qualità del servizio, del bene prodotto ma soprattutto della tutela dei lavoratori>>, conclude Sandro Susini.
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