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Menù di Pasqua al Sud: le delizie a tavola dei prodotti tipici campani

Napoli, 16 Aprile – Campania e Sicilia le regioni italiane con la tradizione più grassa Pasqua e Pasquetta sono le festività più grasse dell’anno. Anche perché in pochi giorni si concentrano le “grandi abbuffate” e la tavola risplende di prodotti tipici stagionali.

E’ il Sud Italia, in particolare la Campania e la Sicilia, ad offrire il più ampio panorama di prodotti tipici pasquali. Sapori forti e salati si confondono e si sposano con le delizie dolci. E’ difficile, comunque, definire un menù tipico della Pasqua, anche perché di solito a tavola ci si riunisce per assaggiare un po’ di tutto, senza definire le portate.

Le specialità del menù di Pasqua

L’antipasto del menù di Pasqua di solito è a base di uova sode, insaccati di vario genere, tra cui spicca la soppressata. In Calabria le uova vengono inserite in un pezzo di pasta di pane cavo all’interno. Questa è la Sguta. Nell’Italia centro settentrionale, si è soliti iniziare il pranzo pasquale con la Torta Pasqualina, una sfoglia salata farcita di spinaci, bietole o carciofi. La tradizione vorrebbe che la sfoglia sia costituita da 33 fogli, in onore agli anni di Cristo.

Tipico della Campania, ma ormai patrimonio di tutta la gastronomia italiana, il Casatiello napoletano che non può mancare su nessuna tavola della regione nei giorni di pasqua, anche nella variante del Tortano.

Il primo è farcito di cicoli, formaggi ed altri insaccati. L’impasto esterno, di solito racchiude uova che vengono poi cotte direttamente al forno.

 Il Tortano, solitamente vede l’aggiunta di pepe e sugna all’impasto. C’è anche una variante dolce del casatiello, confezionata con glassa esterna e i diavulilli a guarnizione, tipici confettini colorati.

Nell’entroterra Campano la tradizione guarda alla Pizza Chiena. L’impasto per la sfoglia è quello tipico del pane. All’interno si usa inserire gli “avanzi” di formaggio e insaccati, con aggiunta di uovo e pepe. Usanza tipica Campana, anche quella dei carciofi arrostiti, farciti di un condimento fatto di mollica di pane, gambo dei carciofi stessi, sugna e pepe.

Con antipasti così pesanti e insolitamente lauti, il primo piatto di solito è suggerito dal gusto personale. Il pranzo pasquale continua con la pizza con l’erba, ancora una chicca della Campania.

A Napoli la farcitura di questa gustosa torta salata è fatta con le scarole, nell’entroterra, arricchita di uva sultanina, capperi e acciughe, vede la presenza di scarole, cerfogli, borraggine e cardi.

Per il secondo piatto non si sfugge dalla tradizione: è l’agnello al forno o alla brace ad essere onnipresente nel menù della Pasqua in Italia.

La coda nel menù pasquale è immersa nel dolce, oltre alla famosissima pastiera napoletana, e la Sicilia a correre in supporto, con il Marzapane lavorato a forma di agnello pasquale e la classica colomba pasquale, che ormai è prodotta in tutte le regioni italiane per i più grandi e l’uovo pasquale per la gioia di tutti i bambini.

Per i vini, gli abbinamenti sono suggeriti in maniera fisiologica. Aglianico e nero d’Avola a tutto pasto, passito di Pantelleria per il dolce.

Le specialità del menù della Pasquetta.

Per la giornata di Pasquetta si predilige, per comodità, la pasta al forno, la lasagna o i maccheroni alla siciliana, con melanzane. Usanza, ancora una volta Campana, è la torta o frittata di maccheroni, per la quale si usano mezzani scaldati e poi fritti in una colata di uova e pepe.

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