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Medio Oriente, Klaus Davi: “Pacifisti italiani pessimi, fanno il gioco di Hamas”

Le polemiche dichiarazioni di Klaus Davi al Liceo Artistico Preti-Frangipane di Reggio Calabria

Napoli, 12 Dicembre – «Ma quale marcia della pace ad Assisi. Essere pacifisti in questa fase vuol dire né più né meno fare il gioco di Hamas, dei terroristi, fare da sponda (seppure involontariamente) ai tagliagole. Chiedere la tregua umanitaria senza accennare agli ostaggi, alle donne e ai bambini stuprati è un modo subdolo per mettere Israele nell’angolo, è una soluzione ipocrita, impraticabile e sinistra. Sul tema condivido al 100% la linea del governo italiano e del governo americano».
Lo ha dichiarato Klaus Davi, ospite lunedì mattina del Liceo Artistico Preti-Frangipane di Reggio Calabria per una lezione sulle bellezze della Calabria, rispondendo a una domanda di un docente sulla guerra in Medio Oriente e sul suo impegno a favore delle Comunità ebraiche (video online al link https://www.facebook.com/klausdavi2/videos/822801972869058).
Klaus Davi ha parlato anche di antimafia: «Anche quell’ambiente è dominato dallo stesso humus culturale dei pacifisti. Direi subalterno a quel mondo. Infatti, morto Berlusconi, non si è più saputa reinventare. Non mi interessa l’antimafia da salotto radical chic, preferisco andare nei territori difficili, ad Africo, a San Luca, a Buccinasco, a Volpiano, a Palermo, a Foggia, a Lonate Pozzolo. Con l’antimafia milanese della ZTL non c’entro nulla. Milano è più omertosa di tutta la Calabria messa insieme», ha rincarato la dose nel corso delle due ore di lezione attaccando la sua città.
Klaus Davi si è poi offerto gratuitamente per supportare le attività dei ragazzi: «Il digitale rappresenta una grande opportunità di promozione per i vostri bellissimi lavori. Sono stato colpito da questo Liceo, da come viene custodito e valorizzato nonostante tutte le difficoltà. Anche per la meticolosità di come è salvaguardato. Sono a disposizione per supportare a livello promozionale le attività dei ragazzi». In coda alla lezione diversi allievi hanno posto interessanti domande al giornalista soprattutto sulla possibilità di narrare una Calabria diversa. Le due ore sono trascorse velocemente con la ripromessa fra Klaus Davi, il corpo docente e gli attentissimi alunni di rivedersi presto.
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