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Laurea honoris causa, Capodanno (Valori Collinari):”Una norma da abolire!”

 

Capodanno: “Anomalia italiana quella di conferire il titolo accademico a chi non ha studiato”

 

Napoli, 14 Settembre –  Nel marzo del 2017 la risposta alla proposta del conferimento di una laurea honoris causa a papa Francesco fu:  “Il Papa non accetta onorificenze”, riaprendo tra l’altro la discussione su un titolo di studio onorifico datato, anomalo e, in definitiva, da abolire “. A ricordare la vicenda è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che ha anche fondato sul social network Facebook una pagina dal titolo: “Abolite le lauree honoris causa”.

“Datato – puntualizza Capodanno – in quanto risale a un regio decreto del 1933, il n. 1592, nel quale  all’art. 169 si legge: “La laurea ad honorem può essere conferita soltanto a persone che, per opere compiute o per pubblicazioni fatte, siano venute in meritata fama di singolare perizia nelle discipline della Facoltà o Scuola per cui è concessa”. Anomala perché, che mi risulti, l’Italia è uno dei rari paesi al mondo a rilasciare questo tipo di onorificenza “.

“In altre nazioni – sottolinea Capodanno – il riconoscimento, per i motivi summenzionati, avviene con il conferimento del titolo di “dottore di ricerca” honoris causa a persone già in possesso della laurea, conseguita a seguito di un regolare percorso di studi “.

“Una norma, quella richiamata, da abolire – afferma Capodanno – perché crea decisamente un’inaccettabile disparità dal momento che, come si legge nello stesso decreto “la laurea ad honorem attribuisce tutti i diritti delle lauree ordinarie”, la qual cosa non significa solo che chi riceve questa onorificenza può fregiarsi del titolo di “dottore”, atteso che al titolo accademico onorifico è conferito pieno valore legale, senza dover affrontare il lungo e difficile travaglio di anni di studi e sacrifici, con il superamento di un notevole numero di esami, tra i quali quello conclusivo di laurea, ma anche che la persona insignita dell’onorificenza può esercitare l’attività relativa “.

“In pratica – esemplifica Capodanno -, se ipoteticamente papa Francesco avesse accettato la laurea honoris causa di dottore in medicina, che volevano attribuirgli, avrebbe potuto anche chiedere l’assunzione in un ospedale o visitare gli ammalati, con tanto di ricettario e prescrizioni. Una vera e propria assurdità, anche perché, rimanendo al caso specifico, una cosa è curare le anime, impegno che il nostro Papa ha sempre svolto e continua a svolgere in maniera egregia, senza avere per questo bisogno di una laurea, tutt’altra attività è sanare le malattie del corpo, per la qual cosa occorrono competenze e saperi che si possono acquisire solo attraverso un regolare corso di laurea, con anni di studio e di applicazione “.

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