La carità deve essere vivente

Napoli, 10 Luglio – In occasione dell’Estate desidero attirare la Vostra attenzione su di una tematica sociale che, giocoforza, prima o dopo riguarda tutti Noi, ossia: la necessità del sostegno, in veste di opera di carità cristiana, da parte di uomini e donne di buona volontà, delle persone che hanno subito un lutto in famiglia.

Premesso che risulta, a tal proposito, indispensabile che un pio sacerdote cattolico segua, come Padre Spirituale, i sopravvissuti (fedeli assidui e non) a tale tragedia di proporzioni gigantesche, non si può negare che, unitamente alla famiglia di origine ed agli amici ed alle amiche del cuore (purtroppo non sempre, nella maggioranza dei casi, presenti, assiduamente ed in maniera costruttivamente organizzata in questi casi, se non nel giorno dei funerali), ci sia impellente necessità che presso la Parrocchie di Santa Romana Chiesa vengano istituti, obbligatoriamente e perennemente, presidi di volontari e volontarie (ad esempio, le cd. ʺdame vincenzianeʺ) che prestino, a rotazione e 24 h su 24, amorevolmente assistenza morale e materiale a chi si trova nel dolore e nel pianto per il distacco (sia pure solo fisico) dalla persona cara (marito; moglie, figlio/a; fratello; sorella, papà; mamma, etc.).

Mi risulta, purtroppo, telefono per indagini in merito alla mano, che presso le Parrocchie della mia Forania ma anche un poco oltre, ancora non si è provveduto in tal senso  e si invita, energicamente, il Vescovo a disporre in tal senso.

L’assenza di tale supporto di carità cristiana comporta notevoli pregiudizi alle persone afflitte dal dolore (ed anche da patologie fisiche tanto spesso invalidanti laddove siano anziane) e spesso i figli non riescono e/o non possono sostenere da soli tale incresciosa situazione, dato che i problemi della loro vita (tra cui spicca quello degli orari di lavoro) non sono pochi.

Sostenere una persona che soffre non è affatto semplice in quanto chi (come i figli, ad esempio) desidererebbe aiutarla deve fare i conti, tralaltro, anche con la convivenza con il proprio dolore nel cuore cagionato dall’evento luttuoso.

Facciamo in modo che, presso le nostre Parrocchie di Santa Romana Chiesa (non solo a Napoli ma nel mondo intero), non si possa più dire che nessuno si offre volontario per tale Missione di Divino Amore  perché la Carità non può e non deve mai venire meno.

Detto in altri termini ….Volontari e volontarie avanti tutta affinchè la gerarchia ecclesiastica competente si sensibilizzi al problema e provveda a dare, tempestivamente, contenuto a tale Opera Santa.

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