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La Basilicata, Regione ricca di risorse naturali ma povera a causa della cattiva politica

La Basilicata è considerata una regione povera, pur essendo ricca di petrolio, gas naturale, acqua e, allo stesso tempo, di tradizione, cultura e bellezza paesaggistica

Napoli, 10 Settembre – La Basilicata sarebbe la regione più ricca d’Italia, ma è povera a causa della “cattiva” politica, che di essa non si è mai presa cura.
Per cattiva politica si intende l’operato dei governi nazionalifilonordisti, che hanno voluto un Sud arretrato e povero e, pertanto, facilmente ricattabile e assoggettabile, unicamente serbatoio di voti.
La nuova classe politica, se tale vorrà essere, dovrà cestinare i preconcetti che impediscono di apprezzare e, conseguentemente, valorizzare, i preziosi beni naturalistici, e non solo, che molti territori del Sud Italia, come la Regione Basilicata, recano nel proprio ventre senza che essi possano venire alla luce per la cecità di chi li amministra.
Manca la visione! Manca la visione politica da parte di chi governa a livello nazionale, che impedisce di mettere a frutto un patrimonio utile all’intera nazione.
La Basilicata è considerata una regione povera, pur essendo ricca di petroliogas naturale, acqua e, allo stesso tempo, di tradizione, cultura e bellezza paesaggistica, che, proprio in virtù di queste ricchezze, potrebbe essere alla pari del Texas o dell’ Arabia per l’Unione europea.
L’Unione Europea, da poco, guarda a tutti i territori italiani. Tuttavia, vi sono ancora tanti ostacoli disseminati sul percorso dell’emancipazione del Sud Italia e, quindi, della regione Basilicata.
Non vi è dubbio che si tratti di una Regione che ha pagato il prezzo di essere posizionata nel Sud Italia, altrimenti sarebbe stata tenuta in diversa considerazione e valorizzata come è doveroso ed utile per l’intera nazione italiana.
Abbandonata, trascurata, sconosciuta, tuttavia possiede un suo fascino particolare, che si manifesta nei suoi paesaggi, nelle infinite chiese, nei piccoli borghi, nelle meravigliose vallate incontaminate, in cui abitano contadini dediti al pascolo, da cui traggono sostegno ed economia.
La storia e la tradizione della Basilicata sono poco note, per essere una regione in cui regna il silenzio, che la rende una terra che tace la propria ricchezza.
E’ una regione avvolta nel silenzio anche per quanto attiene la sua vita nel contesto storico-politico italiano, tuttavia canterina ed allegra per quanto attiene le sue vallate percorse da ruscelli veloci e borbottanti la melodia della natura, che mai sembra appassire, ma sempre rifulgere di luce e verde non sfiorato dal passare delle stagioni. Potrebbe rendere molto sul piano turistico ed anche economico per le sue energie non utilizzate.
Parte dei fondi del Recovery Fund dovrebbero essere investiti in questa piccola, pacifica e ricca regione italiana che, per la presenza di importanti materie prime, potrebbe, essere – come abbiamo scritto sopra – il motore trainante dell’intero Sud Italia ed anche dell’intera nazione italiana, in quanto essa possiede fonti di petrolio e gas.
Occorre tenere in considerazione anche il suo patrimonio costituito dalle acque, che è davvero difficile che siano soggette a siccità in quanto incastonate dentro vallate rigogliose e tali da proteggere il loro fluire abbondante Potrebbe tale patrimonio acquatico costituire un ottimo serbatoio per quelle zone, sia del Sud, sia del Nord, che incominciano a conoscere la siccità per la loro conformazione naturalistica .
La conformazione naturalistica della regione Basilicata è tale da rendere ottimizzabile il patrimonio delle acque e del verde, sicché possa essere di supporto per l’intera nazione italiana. Non a caso è stato richiesto il riconoscimento del titolo, per una delle sue città, Maratea, di Patrimonio dell’Umanità per la particolarità generosa del suo patrimonio green. La cultura green della regione deve essere valorizzata per porla a disposizione di altre regioni che possono subire i danni causati dal deterioramento dell’ecosistema
E che dire del turismo? Città come Matera e della stessa Maratea, la perla del Tirreno, Melfi, Venosa, Potenza, Lauria, Lagonegro, Rionero in Vulture sono mete turistiche, così come Metaponto e la costa ionica.
Parte dei fondi del Recovery Fund, in Basilicata, dovrebbero essere utilizzati per creare strade, infrastrutture, collegamenti, al fine di renderla facilmente accessibile e poter incentivare quel turismo che apprezza la natura ed i paesaggi incontaminati, la cui bellezza è sconosciuta agli amanti della natura.
Bisogna investire per far vivere una nuova forma di turismo, tale in quanto meta che consente di godere della purezza delle acque, della natura, delle vallate, degli alberi sempre verdi, che sono mezzi green per rigenerare il corpo e lo spirito in un universo sempre più inquinato e, perciò, ammalato.
Occorre far scoprire agli italiani e ai turisti del mondo intero la Basilicata, che per le sue doti naturali ed ambientali, si distingue da ogni altra regione italiana.
La Basilicata rappresenta, a mio avviso, una regione su cui investire per far vivere il bello, il buono, il salutare, il verde della natura bucolica, al fine di creare un turismo alternativo ad altre forme di turismo, più caotiche e frenetiche, meno attenti alla salute dei turisti.
Biagio Maimone
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