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IT SHOULD BE MANDATORY! Le varianti, i vaccini e la Guerra Fredda

Napoli, 9 Agosto – Anche quest’anno, cari Lettori, il Covid-19 non mi ha lasciato un ampio ventaglio di scelte circa la meta delle mie ferie agostane: sebbene fossi intenzionato a trascorrerle a Londra, godendomi il verde dei suoi parchi e la cortesia di chi vi abita, il sempre più crescente dilagare della cosiddetta variante Delta mi ha costretto a rimanere in Italia, dunque…la sola alternativa era Praja a Mare.

Sarebbe stato fuor di dubbio imprudente intrufolarsi in un affollato villaggio, brulicante di gradassi e menefreghisti, od impelagarsi in percorsi turistici alquanto rischiosi per la mia salute: l’importanza del siero – di cui ho ricevuto ambedue le dosi – è senz’altro vitale, ma, come si suol dire da generazioni, la prudenza non è mai troppa.

Siete ben liberi di apostrofarmi come “folle”, “nemico della democrazia”, et cetera: non me la prendo così facilmente per simili bazzecole; tuttavia, in contesti pressoché tragici come quello attuale (e si ricordi che la fine di questo tunnel oscuro non può ancora dirsi raggiunta), bisogna mettere un tantino da parte determinati puntigli (che, francamente, mi annoio ad elencare, anche perché dò per scontata la loro triste notorietà) e chiudere contemporaneamente occhi e bocca, oltre a ragionare accuratamente prima di digitar qualcosa: qualche rivendicazione può apparire anche giusta, ma occorre tener conto, altresì, della salute collettiva.

Per le ragioni sinora illustrate, ritengo sia d’uopo che tutti i Paesi del mondo si accordino per mettere in atto quella che, a parer mio (e di tanti specialisti del settore), rappresenta la strategia giusta per combattere – e, auspicabilmente, annientare in tempi brevi – questo disgraziato virus: non si può fare altro che rendere obbligatoria la somministrazione del vaccino per ogni essere umano (il che è pienamente conforme alla Costituzione, come argomentato dall’esimio studioso Sabino Cassese), eccezion fatta per casi debitamente documentati (allergie, incompatibilità e quant’altro).

Le condotte irresponsabili, ohi noi, sono ancora molteplici, e chi si attiene alle regole s’è abbondantemente annoiato di dover pagare lo scotto dell’idiozia di taluno.

Prima, però, di raggiungere un obiettivo del genere…va risolta una questione preliminare, rappresentata dalla Guerra Fredda vaccinale: non sto affatto dicendovi panzane, perché, nonostante l’alacrità di Gorbačëv e l’autentica santità dell’allora pontefice Giovanni Paolo II, il cosiddetto “conflitto senz’armi” non ha affatto visto la sua fine nel 1989. Anzi, specialmente ora che il Covid sta scandendo le nostre giornate, è lecito asserire che esso sia ancora in corso: a chi suole tenersi aggiornato non è sicuramente sfuggito che pochissime realtà istituzionali dell’Europa occidentale (tra cui, purtroppo, l’Unione Europea, di cui l’Italia costituisce uno dei pilastri fondamentali) hanno accettato di approvare il vaccino Sputnik V, efficace contro la stragrande maggioranza delle varianti: già, perché…è nativo della Federazione Russa. Onestamente, non mi aspettavo tanta ipocrisia in quel di Bruxelles (e lo dico da persona mostratasi sempre favorevole alla sopravvivenza dell’Unione), anche perché, dopo un secolo segnato da guerre e devastazioni, molti nutrivano la speranza che cessasse ogni ostilità e ci si stringesse, finalmente, la mano; invece…è sempre la stessa storia: l’uomo tende sempre più marcatamente a sentirsi meglio dei propri simili, la qual cosa non può certo giovare alla salute delle creature.

Se facciamo un uso appropriato del cervello e, contestualmente, approfondiamo anche solo l’ABC della storia, potrà esserci qualche probabilità in più di poter guardare avanti; tuttavia, il sempre più incalzante disinteresse per la conoscenza non può che condurci in un luogo ove è tutt’altro che piacevole trovarsi, ossia sull’orlo di un precipizio.

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