Economia - Finanza

Interventi di sanificazione per hotel e strutture ricettive: gli incentivi del credito di imposta al 50%

Le attività del settore alberghiero si preparano lentamente alla ripartenza, nonostante le tante incertezze e le difficoltà legate al crollo delle presenze turistiche e degli spostamenti causati dall’emergenza COVID-19.

Le strutture ricettive che si apprestano alla riapertura, al pari di tutte le attività rivolte al pubblico, sono tenute ad una riorganizzazione degli spazi e del lavoro, al fine di adottare tutte le misure utili a scongiurare lo sviluppo di nuovi focolai infettivi.

A giocare un ruolo determinante, nei mesi a venire, sarà l’adozione di nuovi protocolli per la pulizia delle stanze e di tutti gli ambienti comuni di alberghi, hotel, bed&breakfast, ostelli e strutture turistiche in genere.

Gli investimenti che si profilano all’orizzonte sono numerosi e rivelanti. Fortunatamente, le misure via via introdotte dal Governo si muovono nella direzione di un supporto quanto più possibile completo in questa fase estremamente complicata.

Tra le iniziative al momento già confermate, rientrano gli incentivi fiscali del cosiddetto “Bonus Sanificazione”. Introdotto con il “Decreto Cura Italia” di metà marzo e, poi, ampliato con il “Decreto Liquidità” di inizio aprile, il bonus in questione prevede la possibilità di usufruire di un credito di imposta pari al 50% per le aziende e le piccole e medie imprese, relativo a tutte le spese sostenute per la sanificazione degli ambienti di lavoro, nonché per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale (guanti, mascherine, visiere, ecc.) e collettivi (gel disinfettanti per le mani, barriere protettivi, pannelli divisori, ecc.).

Ciascun beneficiario, potrà usufruire del credito di imposta fino ad un tetto massimo pari a 20.000 euro, per tutto il periodo di imposta 2020.

Se per quanto riguarda l’acquisto di mascherine ed altri dispositivi di protezione l’unico requisito al momento specificato è quello relativo alla conservazione di fatture e ricevute di acquisto, in merito agli interventi di sanificazione occorre prestare maggiore attenzione.

In primis, è necessario ricordare che rientrano nella definizione di trattamenti di sanificazione le operazioni mirate al miglioramento della salubrità degli ambienti e, in particolare, alla riduzione della carica microbica presente (ovvero della concentrazione di microrganismi come batteri e virus).

Per questa ragione, i semplici interventi di pulizia non sono tra le attività per le quali è possibile usufruire del Bonus Sanificazione. Viceversa, rientrano tra gli interventi per cui valgono gli incentivi fiscali del bonus quelli basati sull’erogazione di agenti chimici disinfettanti in forma nebulizzata oppure sull’impiego di generatori di ozono, due tipologie di protocollo di sanificazione considerate efficaci nel caso di hotel e strutture turistiche.

Ad occuparsi dei trattamenti di sanificazione, dovrà essere esclusivamente il personale di una ditta in possesso di regolare abilitazione, ai sensi di quanto indicato all’interno del DM 274/1997, in relazione alle attività di disinfestazione, igienizzazione e sanificazione dei luoghi di lavoro e delle attività aperte al pubblico.

Anche in questo caso, resta fondamentale conservare la documentazione completa relativa a tutti gli interventi eseguiti, naturalmente con riguardo particolare per le spese sostenute dalla struttura alberghiera.

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