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IL PUNTO – La sociopatia indotta: cui prodest?

Napoli, 15 Gennaio – Mi preme, come uomo e come libero professionista forense che vive a contatto con le realtà sociali più complesse,  accendere i riflettori su di una tematica sociale tanto subdola quanto silente con cui, giocoforza, dobbiamo fare i conti ogni giorno: la sociopatia (anche violenta) indotta dal mainstream.

Mi spiego meglio: che senso ha, ad esempio, accendere i riflettori, ossessivamente, su fatti a scopo puramente commemorativo (si pensi, a titolo esemplificativo, al ricordo di gruppo tributario a chi ha donato, valorosamente, la vita per la nostra Patria) , ai fini di mettere in atto un crudele linciaggio mediatico (con la conseguente presa di mira ad opera di tanto ottusi quanto ferocemente determinati “leoni da tastiera”) e poi si spengono (guarda un po’!), premeditatamente ed improvvisamente, i riflettori sulle tematiche sulle quali dovrebbero (anzi devono) interrogarsi le nostre coscienze per rigettare, con tutte le nostre forze spirituali, tali orrori ( ad esempio: le stragi di innocenti a seguito degli aborti quale spietata soluzione al “problema” gravidanza indesiderata ed il tentativo di dissacrare la famiglia con la teoria gender di matrice lgbt)?

Non è questa tutta una tattica subdola voluta e manipolata da eminenze oscure al fine di inculcarci la paura e l’odio nei confronti di chi ha il sacrosanto coraggio dei propri valori morali (specialmente cristiani) e di vivere “fuori dal coro” in armonia con il proprio prossimo? La vicenda dei vaccini e della “caccia alle streghe” in epoca Covid-19 (con vittime i non vaccinati per libera e consapevole scelta moralmente condivisibile) la dice lunga in materia! Ai manipolatori oscuri tutto ciò giova in nome del profitto economico e non solo!

Ancora oggi noto una sorta di indotto distanziamento sociale come convinzione profondamente maturata con preferenza per i rapporti virtualizzati (con WhatsApp ed attraverso i vari social che contribuiscono, ove massicciamente utilizzati, ad imprigionarci in casa). Non è questo uno scenario da “1984” di orwelliana memoria? Gli attacchi al Credo Cattolico (ad esempio alla Sacra Famiglia di Nazareth nel Presepe) non tendono se non ad appiattire ed omologare le coscienze, con il fine di renderci aggressivi, intolleranti e sociopatici nei confronti di chi cerca di agire bene e verso ciò che è buono e giusto?

Antidoto a tutto questo è solo la cura spirituale costante dell’anima ed, anche concretamente della famiglia e del prossimo a cominciare anche semplicemente da un sano e rispettoso confronto con il vicino di casa. Rapporti dal vivo e non filtrati dai social premeditatamente!

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