Napoli, 8 Novembre – Si deve notare che all’indomani dello sciopero nazionale indetto repentinamente (ed attuato), nei trasporti pubblici, per il giorno 5 Novembre 2024, a causa dell’accoltellamento di un capotreno (a cui va tutta la mia solidarietà e sostegno morale, in quanto vittima di un incidente violento sul posto di lavoro), come riportato nelle maggiori testate on-line, non si può selvaggiamente e senza congruo preavviso ( di 15 giorni prima, come accadeva nei tempi in cui la diligenza lavorativa e la disciplina erano – ma dovrebbero e devono sempre essere in un Paese civile ed ordinato – la norma di condotta sociale), indire la mattina per la sera o, comunque, poche ore prima (od in un lasso di tempo ristrettissimo), uno sciopero nazionale per motivi, sia pure nobili, di matrice sindacale (rinnovo del contratto nazionale).
Tale condotta si può definire per i disagi ed il dissesto sociale che, inevitabilmente, viene a provocare ogni volta che si verifica, selvaggia ed incontrollata nonché ingestibile e foriera di ribellioni di piazza dai toni molto aspri e pericolosi. La difesa del diritto al lavoro (artt. 1; 4, primo comma; 35 e 37 Cost.) può confliggere e causare disagi impedendo, senza una preventiva e ben strutturata organizzazione dello sciopero su scala nazionale (specie nei trasporti, quale servizio pubblico essenziale), l’esercizio del diritto a lavorare ad opera degli altri lavoratori e lavoratrici che devono, come tutti Noi, provvedere, anche economicamente, al sostentamento proprio e del proprio nucleo famigliare?
Certamente no, in quanto ciò viene a snaturare – in fatto ed in diritto – l’operatività degli articoli 2 e 3 Cost. Bisogna garantire diritto allo sciopero e, contemporaneamente, il diritto all’espletamento della propria attività lavorativa per chi deve e vuole svolgere la propria mansione lavorativa, in quanto – si sa – quanto si bloccano i trasporti pubblici su scala nazionale, si blocca l’operato di ogni settore essenziale (scuola; Università; P.A; giurisdizione e professione forense, sanità pubblica e privata; trasporti di generi alimentari di prima necessità; rifornimento carburanti; etc.).
Lo sciopero non può sfociare in una rivoluzione, a danno dell’ordine pubblico. Per tale motivo urge (non solo domani 8 Novembre 2024, ma ogni volta che si intende attuare uno sciopero del trasporto pubblico in maniera così prepotente e radicale), ricorrere, tempestivamente, allo strumento della precettazione.
E’ una questione di civiltà….I sindacati di ogni categoria lavorativa devono mediare con il Governo, non fare in modo da creare disordini che possono sfociare in violenza di massa dettata dall’esasperazione, legata allo sconvolgimento repentino ed indiscriminato dell’agenda di vita lavorativa dei nostri concittadini. La democrazia è essenzialmente e per definizione ordine sociale e tutela di tutti i diritti costituzionalmente sanciti!
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