Napoli, 30 Marzo – Spiragli di pace nei negoziati tra le delegazioni russe e ucraine, mentre il conflitto è giunto al 35º giorno. Nonostante l’annuncio di Mosca di una riduzione delle attività militari sul campo, nuovi raid, 30 quelli registrati la scorsa notte nella regione di kiev e da Mariupol notizie di bombardamenti contro un edificio della croce Rossa e contro l’ufficio della missione consultiva dell’UE, gravi danni ma nessun ferito ha detto il capo della diplomazia europea Borrell, condannando duramente l’attacco bombe anche su Charkiv. “La Russia vuole distruggerci, non siamo ingenui, ci fidiamo solo di un risultato concreto” le parole del presidente ucraino Zelensky che invita i paesi alleati ad inasprire le sanzioni.
Oltre quattro milioni le persone fuggite dall’ucraina dall’inizio dell’offensiva russa, notizie pervenute dell’Agenzia ONU per i rifugiati, una persona su 11 ha lasciato il paese in oltre un mese di conflitto e si registra un rallentamento del flusso di profughi ucraini verso l’Europa, si è passati da 200.000 a 40.000 al giorno. In Italia solo alla data di ieri sono 75000.
Attesa, intanto, per il colloquio telefonico nel pomeriggio tra il Premier Draghi il presidente russo Putin.
Approda nel pomeriggio nell’aula del Senato il -Decreto Ucraina- sul quale il governo è intenzionato a porre la questione di fiducia. Sullo sfondo restano le tensioni nella maggioranza innescate dal ‘NO’ di Conte all’aumento delle spese militari proposto dal presidente del Consiglio Draghi. Ieri dopo il -no- del capo dei 5 stelle, all’aumento di budget per la difesa, il Premier è salito al Quirinale per riferire al Capo dello Stato.
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