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Guerra in Ucraina, Amnesty International: “Mosca risponda dei crimini commessi in Ucraina dal 2014”

Napoli, 22 Febbraio – “Non può esserci giustizia per la popolazione ucraina senza il completo accertamento delle responsabilità di tutti i crimini commessi dalla Russia a partire dal suo intervento militare nel 2014”. Lo afferma Amnesty International alla vigilia del secondo anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Dall’occupazione della Crimea nel 2014, Amnesty International ricorda di aver documentato “numerose atrocità, tra cui attacchi mirati contro civili e infrastrutture civili, sparizioni forzate, esecuzioni extragiudiziali, torture, privazioni illegittime della libertà, trasferimenti forzati di civili e l’uso della violenza sui prigionieri di guerra”. 

“Mentre la guerra è ancora in corso, è necessario conservare per quanto possibile le prove di ogni singola atrocità. I responsabili dei crimini di diritto internazionale devono essere chiamati a risponderne, indipendentemente da quanto tempo ci vorrà. Questi crimini non cadono in prescrizione”, ha affermato Denis Krivosheev, vicedirettore per l’Europa orientale e l’Asia centrale di Amnesty International. “Nel periodo compreso tra il 2014 e il 2021 – sostiene Amnesty – oltre 10.000 civili ucraini hanno perso la vita o sono rimasti feriti. Numerose violazioni delle leggi di guerra erano state documentate già nel primo anno di conflitto”. 

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