Napoli, 21 Ottobre – Si parla di sondaggi come se fossimo ancora in campagna elettorale. E il motivo quale sarebbe? Ovviamente quello di dire che la Meloni cresce nei “sondaggi”. Tutto sembra così artefatto. Avere una percentuale alta (nei sondaggi) e ripeterlo continuamente ha portato gli elettori a credere che bisognava votare la Meloni. Quanto è stata fortunata a stare all’opposizione del governo di unità nazionale! Ora, la sora Giorgia dovrà governare.
E lasciando ormai le urla che hanno caratterizzato tutto o quasi il suo percorso politico, Giorgia Meloni sarà (forse) il primo premier donna. Poco importa se ha come titolo di studio il diploma di istituto alberghiero e se ha svolto il lavoro di baby Sitter della figlia di Fiorello… L’importante è puntualizzare che Di Maio senza laurea e steward allo stadio San Paolo è stato ministro. Meglio prenderla con ironia, come ci suggerisce Antonio Polito, editorialista del Corriere della sera “Giorgia Meloni, sarai una Margaret Thatcher o una Liz Truss (ci basterebbe anche una cosa a metà)?”
Nessuna delle due: la prima è ineguagliabile, la seconda si è già volatilizzata. E la sora Giorgia nessuno la smuove, lei ormai è una grande sostenitrice dell’UE e la maggiore filoatlantista in Italia. Manco il Berlusca è atlantista quanto lei! Armi all’Ucraina? Certo, guai a non inviarle! Infatti… “Il pandemonio per le registrazioni rubate su Putin rende ancor più inevitabile la nascita dell’esecutivo e dà più forza alla Meloni. Che infatti sale ancora nei sondaggi (a danno della sinistra) e oggi parlerà a Mattarella con una lista dei ministri già «blindata». Giallo su un nuovo audio «a rate» dell’ex premier. E il consigliere di Zelensky lo insulta.” Maurizio Belpietro, direttore de La Verità.
Dopotutto se banchetti con il demonio, non lamentarti dei suoi piatti troppo speziati. Dunque, sorge spontanea una domanda: non sfiora mai il dubbio che tutta sta storia dei sondaggi sia una manovra mediatica? Occorre sempre una certa misura nel manifestare il volere popolare, che non è ipocrisia, né reticenza, ma prudente austerità. Perché è bene ricordarsi che la troppa sicurezza può essere oltraggiosa. Una certezza, però, comunque l’abbiamo, la Meloni ha vinto e oggi va da Mattarella con la coalizione: “Oggi parlo solo io”.
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Giornalista pubblicista. Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale.
Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda.
Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.
