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GENTE DI CULTURA

In memoria di Piero Angela (1928-2022) e di mio padre Tullio (1941-2012)

Napoli, 15 Agosto – Stavo riemergendo dalle limpide acque dell’Alto Tirreno Calabrese, pronto per asciugarmi e dedicarmi – nonostante il baccano indemoniato dei bagnanti ed il fastidiosissimo fumo di sigaretta – ad una gradevole lettura storica, quando il mio vicino d’ombrellone mi comunica la dipartita di Piero Angela, volto iconico del giornalismo e, soprattutto, della divulgazione scientifica: dopo esser rimasto pietrificato per qualche istante, ho manifestato il mio immenso dolore, dato che questo triste evento segna, come ricordato da una mia cara amica mediante i social, la “fine di un’epoca”.

Con i documentari di Super Quark, cari Lettori, sono praticamente cresciuto: ho iniziato a guardarli…già all’età di tre anni (o forse meno, non ricordo), con il mio amato e compianto padre che, forte delle sue indiscutibili qualità di genitore attento e di docente scrupoloso, riusciva con abilità a semplificarmene il contenuto; e fu proprio così che iniziai ad interessarmi a qualunque cosa costituisse fonte di apprendimento, sebbene fossi abbastanza restio a leggere durante la tenera età (cosa che papà, giustamente, disapprovava).

La caratteristica che accomunava le personalità di Piero Angela e di mio padre è da individuarsi in quello studium tanto caro agli antichi Romani (nei miei precedenti lavori ho sottolineato a più riprese che la traduzione corretta di questo lemma è “zelo”), del quale Vittorio Alfieri – che pronunziò la celeberrima frase “volli, e volli sempre, fortissimamente volli!” – s’è reso un esempio lampante in epoca moderna: anche grazie al loro preziosissimo aiuto ho intrapreso la strada della divulgazione giornalistica, pur nella consapevolezza che per raggiungere i livelli di Piero Angela (e di papà, per quanto concerne gli studi giuridici, anche se ho scelto un ramo del diritto differente da quello oggetto dei suoi lavori) ho ancora parecchio da camminare.

Noto con enorme dispiacere che al giorno d’oggi sono ben pochi i giovani che nutrono passione per la cultura e, soprattutto, che diversi Concittadini – anche, diciamo così, “meno giovani” – sono fortemente persuasi di possedere un grado di conoscenza tale da poter ostentare un’inesistente tuttologia: il pretesto, da questi sovente addotto, che la vera scuola è quella della vita quotidiana (specialmente del lavoro) è solo parzialmente veritiero. Si può essere solerti ed avveduti quanto si vuole, ma senza le conoscenze di base, mi si creda, non è affatto possibile andar lontano; anzi, meno si studia…più elevata è la probabilità che ci si lasci condizionare nel compimento delle proprie scelte, alcune delle quali (prima fra tutte, il voto) sono altamente suscettibili di segnare una svolta – positiva o negativa – nell’iter storico della comunità cui si appartiene.

«Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio»

Piero Angela ci ha severamente ammonito, come solitamente fa un genitore con i figli: non lasciamoci prendere dallo sconforto, ma cerchiamo di batterci sino all’ultimo per promuovere la cultura, ponendone in debito risalto l’importanza nell’ottica di un significativo miglioramento delle sorti del Paese.

Armiamoci, dunque, di gran coraggio, come han fatto Piero Angela ed il mio amatissimo padre, che da Lassù veglieranno per sempre su di noi!

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