Napoli, 24 Agosto – La riapertura anticipata della caccia in Campania è stata fermata, segnando una significativa vittoria per le associazioni ambientaliste che si oppongono alla deregulation venatoria. La decisione è arrivata dalla terza sezione del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Campania, che ha accolto il ricorso cautelare presentato da un fronte unito di organizzazioni impegnate nella difesa della fauna selvatica, tra cui WWF Italia, Lipu, Enpa, Ldc Animal Protection e LAV. L’azione legale, guidata dall’avvocato Maurizio Balletta, ha portato all’annullamento della delibera regionale del 31 luglio 2024, che aveva approvato il calendario venatorio per la nuova stagione.
Il WWF, attraverso un comunicato, ha espresso soddisfazione per l’esito del ricorso, sottolineando come la Regione Campania, nonostante le sconfitte subite negli anni precedenti, continui a privilegiare il dialogo con i cacciatori a scapito della tutela ambientale. Secondo l’organizzazione, questa politica mette in pericolo la fauna selvatica e rappresenta uno spreco di risorse pubbliche, che potrebbero essere impiegate in modo più efficiente per la protezione degli ecosistemi.
Il caso della Campania non è isolato. Nei giorni precedenti, anche la Regione Veneto era stata fermata dalle associazioni ambientaliste, che avevano presentato ricorso contro il tentativo di aprire la caccia alla tortora selvatica, una specie in significativo declino. L’Unione Europea ha richiesto esplicitamente agli Stati membri di adottare misure per proteggere questa specie, rendendo ancora più discutibili i tentativi di riaprire la caccia.
La decisione del TAR Campania rappresenta un precedente importante nella battaglia per la salvaguardia delle specie animali in declino e la protezione della biodiversità in Italia. Le associazioni ambientaliste sperano che questo risultato spinga le istituzioni regionali a rivedere le proprie politiche venatorie, mettendo al primo posto la conservazione della natura e la sostenibilità ambientale.
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