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Farmacisti, Osservatorio Pool Pharma: addio a smart working causa stress

Napoli, 14 Novembre – Non tutti sono contenti di fare ritorno a lavorare in azienda. In molti casi, in base alle professioni, le persone soffrono per il rientro in ufficio dopo oltre due anni di smart working. Questo in sintesi è il risultato di una ricerca svolta dall’Osservatorio Pool Pharma.

Lo stress da ritorno in ufficio colpisce non pochi italiani che negli ultimi 24 o più mesi si sono abituati a lavorare da casa con i sintomi più disparati che possono essere ricondotti ad un generale affaticamento che se non gestito può portare ad una serie di ripercussioni sull’umore. Questo fenomeno risulta indifferente al genere. Infatti uomini e donne ormai seguono anche gli impegni extra-lavoro allo stesso livello e, indistintamente, vengono colpiti da questi disagi causati dallo stress.

Nella foto: Camilla Pizzoni

fenomeni più comuni si manifestano in sintomi di depressione, cattiva qualità del sonno / incubi, insonnia, crollo appetito sessuale, stati d’ansia, inappetenza, nervosismo generale e ingiustificato. Naturalmente non in tutte le professioni il peso di questo tipo di stress si sente allo stesso modo, generalmente gli stati più invalidanti sono associati a ruoli in cui, per loro stessa natura, si innesca facilmente ansia da prestazione e/o competizione. I più colpiti sono sicuramente manager e dirigenti.

Seguono gli impiegati i quali, pur essendo meno sottoposti a pressioni da performance, sono molto più portati all’interazione che causa il sovraccarico. Meno presente il fenomeno per chi lavora nella pubblica amministrazione: molto pochi accusano sintomi. Molte delle persone colpite da “stress da ritorno in ufficio” corrono ai ripari rendendosi conto della situazione, ma donne e uomini reagiscono in maniera diversa. Mentre il gentil sesso più facilmente si rivolge a uno psicologo alla ricerca del perduto equilibrio, nel caso degli uomini è molto più comune che si rifugino in farmacia alla ricerca di integratori che possano aiutarli a superare tale fase.

Non manca chi per ritrovare l’equilibrio perduto si concentra sull’attività fisica: la ritrovata libertà viene così sfruttata, in aggiunta ad altre soluzioni. Per chi continua a lavorare da casa, gestendosi in autonomia, che è portato a lavorare al computer anche la sera e si riscontra un alterato ciclo sonno – veglia è utile l’integrazione con MelatoninaCamilla Pizzoni, Direttore Osservatorio Pool Pharma, azienda italiana leader nel settore integrazione, spiega: “Chi torna alla quotidianità lavorativa in presenza, anche se si era trovato bene in smart working, ha la necessità di re-inserirsi nell’ambiente di lavoro in cui gli impegni sono concentrati in un numero limitato di ore. L’interazione costante e diretta con colleghi e altre persone – prosegue la Pizzoni – stanca di più rispetto all’attività da casa, durante la quale si trova beneficio modulando i ritmi secondo il proprio fisico, diluendo gli impegni nell’arco di tutta la giornata”.

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