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Ercolano, al via il Convegno sul Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP

Napoli, 26 Febbraio – Un appuntamento da non perdere è sicuramente il Convegno sul Pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop, che si terrà il prossimo 7 marzo alle ore 17:00 nella splendida Villa Andrea d’Isernia di Ercolano.  Il consesso è stato organizzato dall’AGROS, un’associazione di consulenti con sede a Portici, nata per coadiuvare gli imprenditori del settore agricolo nelle scelte di strategia aziendale. Il supporto offerto dai “consulenti in campo” spazia dalla gestione tecnica alle problematiche di campo, dalle certificazioni volontarie al diritto agrario, ambientale e food law, dal supporto tecnico-legale alla gestione amministrativa, progettuale e finanziaria.

Il Team, composto da Agronomi, Tecnologi Alimentari, Ingegneri e Ambientali, permette quindi un approccio multidisciplinare alle diverse problematiche affrontate. Per questo appuntamento formativo, ci saranno tanti relatori di caratura nazionale come il Direttore dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio Dott. Stefano Donati, il ricercatore del CNR Dott. Gennaro Di Prisco, l’Amministratore dell’Agros Dott. Gianluca Iovine, il Presidente del Consorzio di Tutela Pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop Dott.ssa Cristina Leardi e tanti altri.

Questa coltura rappresenta uno dei prodotti più antichi e tipici dell’agricoltura campana, tanto da essere perfino rappresentata nella scena del tradizionale presepe napoletano. Esistono diverse cultivar con particolari proprietà organolettiche e molto famose e diffuse nella zona del Vesuvio. Il marchio DOP consiste in effetti in una forma di tutela giuridica, attribuita dall’Unione Europea agli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono stati prodotti. Ecco le parole del moderatore dell’incontro l’agronomo Carlo Borrelli: “Il pomodorino del piennolo rappresenta una specialità del territorio vesuviano e un’opportunità di lavoro per un indotto economico importante. Sviluppare questa filiera produttiva significa valorizzare un’area geografica che gode di tante attrattive turistiche e può contare su questa tipicità agroalimentare unica, di elevata qualità e irriproducibile”.

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