Napoli, 16 Febbraio – Facciamo un passo indietro. Negli anni ’90 l’allora presidente americano George Bush fece un patto con Michail Gorbaciov, che nel 1991 stava per terminare il suo mandato da presidente dell’URSS.
Un accordo verbale nulla di scritto, nessuna formalità legale ma solo con una stretta di mano il presidente Bush promise a Gorbaciov che l’Alleanza Atlantica non si sarebbe ulteriormente estesa verso i confini degli stati dell’Unione Sovietica e verso Est.
Nel 2004 gli ultimi paesi della vecchia unione sovietica ad entrare a far parte dell’Alleanza Atlantica furono Lettonia, Lituania ed Estonia dopo che nel 1991 con la caduta della stessa unione sovietica divennero stati indipendenti.
Qual’è il problema per Putin?
Al giorno d’oggi l’Ucraina facente parte degli ex stati della vecchia Unione Sovietica è l’ago della bilancia per una possibile terza guerra mondiale.
Dal 2008 l’Ucraina sta cercando di fare il possibile per entrare a far parte dell’Europa, fino ad adesso ostacolata dai diversi presidenti di matrice filorussa.
Arriviamo quindi al 2014 con le proteste, le sommosse, gli scontri, l’Euromaidan con l’allora presidente Yanukovich (filorusso).
In quell’anno ci fu la sospensione da parte del governo ucraino sull’accordo di associazione, che costituiva una zona di libero scambio globale e approfondito con l’Europa.
Il governo ucraino presieduto da Yanukovych sospese quindi qualsiasi possibilità per l’accesso in Europa. Nello stesso anno la Russia invase la Crimea dichiarandone la proprietà.
Siamo ai giorni nostri ed il motivo per cui le truppe russe, circa 150.000 unità di terra, sono state portate ai confini tra Ucraina e Russia è dovuta al fatto che l’attuale presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj stava rivalutando l’annessione dell’Ucraina all’Europa.
Tutto ciò è stato visto per Vladimir Putin come una minaccia, “La possibile estensione ed espansione dell’Alleanza Atlantica fino ai confini della Russia è vista come un chiaro segno di minaccia” riferiscono dal Cremlino.
“Non possiamo permettere che la Nato arrivi fino al confine con la Russia, era stato promesso che ciò non sarebbe mai accaduto”– riferisce il presidente Vladimir Putin.
Oltre a questa motivazione il presidente Russo ha fatto altre richieste, come quella di riconoscere la Crimea come annessa alla Russia ed il ritiro delle truppe Nato
dagli stati confinanti con la Russia.
Resta ancora alta la tensione. Da una parte gli stati membri, capeggiati dagli Stati Uniti, non possono mostrare debolezze che potrebbero ripercuotersi nel futuro con le medesime modalità, dall’altra parte una Russia che non intende fare passi indietro, determinata a garantirsi una sicurezza strategica, militare e territoriale.
Tra i due litiganti, chi ci rimette è l’Ucraina, che si trova tra l’incudine ed il martello. Una Ucraina che vorrebbe stringere la mano all’Europa, ma se ciò avvenisse sarebbe invasa e rasa al suolo dalla potenza militare russa.
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