Politica

Covid, Scuola: possibile l’obbligo vaccinale per i docenti. Il Governo si prepara a varare nuove misure per scuola, lavoro e trasporti

Napoli, 27 Luglio – Dopo aver approvato il green pass per una serie di attività non essenziali il governo per la prossima settimana si prepara a varare nuove misure per mettere in sicurezza scuola, lavoro e trasporti. Tra questi non è escluso che si pensi all’obbligo di vaccinazione per insegnanti e personale scolastico così come accade per il personale sanitario.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ieri in tv, ospite a Controcorrente su Rete4, è sembrato possibilista:  “Nelle prossime ore valuteremo quale sarà lo strumento più efficace per far tornare tutti a scuola in presenza, in sicurezza e senza dad. Non va dimenticato – ha aggiunto il ministro – che la risposta degli italiani è stata buona. Consumiamo tutti i vaccini a disposizione e facciamo oltre 500mila vaccinazioni al giorno. La risposta delle persone – ha concluso – è stata all’altezza delle aspettative”.  

Quanto all’ipotesi di intervenire in modo differenziato  nelle regioni “non l’abbiamo valutata – ha chiarito Speranza- anche se ci sono regioni in cui il numero dei vaccinati tra il personale  scolastico è molto alto, altre in cui è molto basso. Non abbiamo già  deciso una misura che differenzi tra le regioni, di solito le misure  che facciamo sono nazionali. Ma non deve passare il messaggio che gli  insegnanti e il personale scolastico non si sono vaccinati, il dato è  molto alto, l’85% ha avuto almeno la prima dose. Ma noi vogliamo che  questa percentuale cresca, per questo nelle prossime ore valuteremo  qual è lo strumento migliore. Abbiamo deciso di investire sulla volontarietà, sulla persuasione poi ci prendiamo un margine di ragionamento, valuteremo i dati e capiremo  pezzo per pezzo se introdurre eventuali obblighi. Per ora l’obbligo è  stato introdotto solo per gli operatori sanitari”, ha spiegato ancora  Speranza, ragionando sul tema dei vaccini ai ragazzi, sempre in vista  della riapertura della scuola.  

Ieri il ministro dell’istruzione Bianchi ha incontrato il premier Mario Draghi e i tecnici dei vari ministeri hanno cominciato a ragionare sugli interventi in base alle priorità indicate dal premier che dovrebbe tenere una conferenza stampa proprio per illustrare i nuovi provvedimenti il 5 o il 6 agosto. Al primo posto c’è la scuola e nelle prossime ore sono in programma due incontri: uno tra i sindacati e i tecnici della struttura commissariale e l’altro  tra organizzazioni e il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. L’obiettivo primario è ridurre sensibilmente il numero dei prof e del personale non docente che non è ancora vaccinato, ad oggi 222mila persone. Nel caso in cui questo zoccolo duro non si sarà assottigliato per il 20 agosto, data entro la quale le Regioni devono fornire al commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo la fotografia reale della situazione, è molto probabile che venga introdotto l’obbligo vaccinale. Ad eccezione di Matteo Salvini, nella maggioranza c’è un sostanziale via libera, i presidi hanno già fatto capire di esser anche loro d’accordo e i sindacati non sarebbero contrari, a patto però di avere prima “dati precisi sull’attuale copertura vaccinale dei prof”.  

Ma i problemi non mancano, come dimostra l’ennesima richiesta dell’Associazione dei presidi a Bianchi: “Prima devono esser fatte le misure tecniche e le scelte politiche e poi discuteremo del Protocollo di sicurezza” in vista della ripartenza a settembre. In una lettera indirizzata al ministro i dirigenti scolastici chiedono “indicazioni chiare sull’obbligo vaccinale del personale scolastico e sul distanziamento”. E in vista dell’incontro delle prossime ore al ministero, sono ancora tante le questioni sul tavolo: dalla quarantena all’utilizzo delle mascherine, fino alla necessità di presìdi negli istituti per lo screening della popolazione scolastica, nuove assunzioni di migliaia di ‘docenti Covid’ per ridurre le classi e orari scaglionati delle lezioni, che presuppongono il potenziamento del Tpl.

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