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Campania, ISDE: “Il record europeo di sforamenti di polveri sottili e di mortalità evitabile per il 2022 è della provincia di Napoli (ma nessuno lo deve sapere!…)”

Napoli, 31 Gennaio – Non passa giorno che, nel massimo silenzio sia istituzionale che dell’Accademia Medica napoletana e dei media locali, non pervengano ormai da tutto Italia e da tutto il mondo dati scientifici, epidemiologici ed economici inoppugnabili che certificano un danno alla salute pubblica gravissimo nella Provincia di Napoli, principalmente da cause ambientali. Legambiente (30 gennaio) pubblica i dati di ‘Mal’aria 2023’ ma solo per i capoluoghi di Provincia e pone quindi erroneamente al top dell’inquinamento la città di Torino con 98 sforamenti di pm10 nel 2022.

Errore: il record degli sforamenti 2022 appartiene al comune di Volla (Napoli) con 106!

A Napoli si vive di meno, si vive male, ci si ammala sempre prima e, cosa ancora più tragica, ancora oggi l’omertà della classe medica campana attribuisce maggiore importanza ai soli stili di vita individuali rispetto agli evidenti e tragici dati di pessima gestione del nostro ambiente di vita e di lavoro. Siamo ancora i più giovani di Italia, anche se da noi oggi non nasce quasi più nessuno anche perché siamo diventati i più sterili di Italia, ma ci si ammala e si muore in maniera “evitabile” più di tutta Italia e di tutta Europa, ma nessuno lo deve sapere e tantomeno fare qualcosa per rimediare. Registriamo quindi l’ennesimo tragico e totale silenzio sui dati presentati dall’ennesimo report nazionale in data 25 gennaio 2023 (18’ Rapporto Sanità da CREA Sanità).

Lo studio della mortalità evitabile (capitolo 4c) rappresenta un’utile risorsa che concorre alla valutazione delle politiche sanitarie adottate, perché individua la quota di mortalità contrastabile con misure di prevenzione primaria, diagnosi precoci, trattamenti efficaci e altri interventi di sanità pubblica…..”. “Gli studi italiani hanno da sempre evidenziato, tuttavia, che all’interno del nostro Paese questo indicatore è caratterizzato da un’ampia variabilità attorno  al dato medio nazionale, sia nelle analisi per genere che in quelle per territorio e che nonostante la sensibile riduzione della mortalità evitabile rilevata nel corso degli anni si rileva che: l’incidenza registrata nella Regione con la mortalità evitabile più elevata è quasi il 50% più alta (Campania!) di quella calcolata per la Regione con  la mortalità evitabile più bassa. Il divario geografico si amplifica ulteriormente analizzando il fenomeno a livello di maggior dettaglio territoriale come, ad esempio, l’area provinciale (Figura 4c.1.)“. La “maglia nera” e record europeo di mortalità “evitabile” resta la Provincia di Napoli!

Mortalità “evitabile”: dovrebbe causare il massimo dolore a qualunque Medico si renda conto che non riesce – come non riusciamo noi Medici dell’Ambiente di Napoli – a risvegliare, non solo le coscienze, ma soprattutto le responsabilità operative di chi deve agire ed intervenire!

I nostri colleghi Gennaro Napolitano e Gennaro Esposito dell’Associazione Medici per l’Ambiente di ‘Nola-Acerra’ riportano, per l’ennesimo anno, che anche nel 2022 tutta la Conca Nolano- Acerrano-Aversana ha superato i 100 giorni di sforamento del limite massimo consentito dei 50 ug/m.c. Questa volta il record assassino appartiene alla centralina di Volla che ne ha contato complessivamente 106, oltrepassando gli storici record della centralina di San Vitaliano di Nola: record italiano ed europeo! Nessuno lo vuole ne’ sentire, né sapere, nè vedere !!!

Le centraline della rete regionale che hanno superato i 35 giorni all’anno di sforamento del limite dei 50 ug/m.c. sono 10.  Di queste ben 8 sono localizzate nella conca nolano-acerrano-aversana (tutte le centraline postate nella conca hanno superato il limite dei 35 giorni di sforamento). La Conca nolano-acerrano-aversana si impone come uno dei più critici ed insalubri territori non solo d’Italia, ma dell’intera Unione Europea. E non accade da pochi anni, ma da decenni, come confermato da tutti i dati epidemiologici sia di mortalità per tutte le cause che specificamente per tumori del polmone, ictus ed infarto!

Sono ormai oltre sei mesi – dice Gennaro Napolitanoche il monitoraggio quotidiano ed orario dell’aria in Regione Campania non viene effettuato dall’ARPAC, l’ente strumentale regionale a cui, istituzionalmente, é affidato. Ciò continua ad avvenire nell’indifferenza generale degli amministratori regionali e locali, dei partiti, delle associazioni e degli organi giudiziari. I dati ambientali vengono forniti parzialmente. Da essi si evince che continuano gli sforamenti del PM10 nella piana nolano-acerrano-aversana e si preannuncia un nono anno consecutivo di concentrazioni record di polveri sottili in tutta la Conca”.

Uno studio cardiologico pubblicato su Lancet Planetary Health (vedi figura sotto), ha dimostrato – comunica Gennaro Espositoche per ogni aumento di 10 microngrammi/metro cubo di PM10, il rischio di arresto cardiaco aumenta di ben quattro volte nella popolazione esposta a queste polveri sottili”. Per questo il Comitato civico “Aria pulita” Agro Nolano, promosso da Isde ‘Nola-Acerra’, ha dato mandato ai propri legali di diffidare la Regione e i Comuni dell’area nolano-pomiglianese-acerrana a mettere in atto misure efficaci per ridurre l’inquinamento atmosferico da cause antropiche ad horas

Oltre al classico smaltimento illecito dei rifiuti speciali industriali e tossici che caratterizza la nostra Terra dei Fuochi, questi records ultradecennali di sforamenti in polveri sottili nel nolano sono alla base di quel tragico dato di “mortalità evitabile” volutamente ignorato dalla Regione Campania anche per la complice omertà dei medici “negazionisti” regionali.

Secondo questi medici negazionisti, si sono ammalti di cancro per cause ambientali negli ultimi vent’anni (e sono morti in maniera “evitabile” per le stesse cause) non più del 2 % dei casi (pari a una cittadina di circa 14mila abitanti, come per es. Brusciano, che registra una mortalità tripla rispetto a Napoli centro), mentre nella realtà abbiamo perso (dopo terribili, umilianti e massacranti malattie “evitabili”) un numero di esseri umani non inferiore ad una città come Acerra (circa 60mila abitanti!) pari a non meno del 9 % dei casi registrati, come certificato da ISS e sin dal 2014!

I dati di “mortalità evitabile 0 -74 anni” – appena resi pubblici da CREA Sanità – sono l’ennesimo insulto, del tutto ignorato, alla intera classe medica napoletana! E tutto non sta migliorando, sta peggiorando! Chi arriva a 74 anni, come il nostro Presidente Vincenzo De Luca, è ormai una eccezione , sempre meno una regola, specie nella Provincia di Napoli ! Fino a quando a Napoli noi Medici avremo il barbaro coraggio di rimanere ciechi ed omertosi senza difendere e tutelare con decisione e coraggio la salute pubblica dei nostri concittadini, non solo dai soli cattivi stili di vita individuali, ma soprattutto dal massacro ambientale e della qualità di vita che subiamo ogni giorno, per l’ignavia ed il negazionismo totale delle nostre Istituzioni “responsabili”? San Ciro e San Giuseppe Moscati: perdonateci se potete!

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