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Caivano, stupro cuginette Parco Verde: eseguite 9 misure cautelari a carico di 7 minorenni e 2 maggiorenni. Vittime minacciate con il bastone

Caivano, 26 Settembre – Per la violenza nei confronti delle cuginette del Parco Verde di Caivano i carabinieri di Napoli hanno eseguito 9 misure cautelari a carico di sette minorenni e due maggiorenni.

La vicenda degli stupri di Caivano, su cui indagano le due Procure di Napoli Nord e dei minorenni che hanno emesso nove ordinanze di custodia cautelare, emerse alla fine dello scorso mese di agosto. Due cuginette di 10 e 12 anni, secondo la ricostruzione degli inquirenti, furono portate all’interno di un centro sportivo abbandonato, il Delphinia, e violentate da un gruppo di giovani. Ma quello sarebbe stato solo uno degli episodi di violenza, che si sarebbero ripetuti a lungo nel tempo. Alla svolta di oggi si è arrivati anche dopo il sequestro di diversi telefonini degli indagati.

In conferenza stampa sono stati diffusi alcuni particolari delle indagini. Tra gli indagati il “fidanzatino” di una delle vittime. Dopo averle chiesto su Instagram di fidanzarsi con lui, l’ha costretta a subire rapporti sessuali sotto la minaccia di un bastone: è uno degli episodi di cui sarebbe stata vittima una delle due bambine. I sette minorenni indagati sono destinatari di altrettante misure di custodia cautelare, sei in un carcere minorile e uno in comunità. Tre ragazzi hanno 14 anni, uno 15 e due 16 anni. Il settimo indagato ha compiuto 18 anni dopo i fatti contestati e per questo, se dovesse andare a giudizio, dovrà comunque comparire davanti a un giudice del tribunale per i minorenni. Altre due misure cautelari riguardano due maggiorenni.

L’inchiesta è nata “dalle denunce presentate dal padre di una delle piccole e dalla madre dell’altra”, che hanno riferito ai Carabinieri “delle violenze che le figlie avrebbero subito nei due mesi precedenti e del timore di una possibile diffusione di video riproducenti gli abusi”. E’ quanto riferiscono gli inquirenti che spiegano come in primo luogo sono state ascoltate le giovanissime vittime. Subito dopo, la Procura minorile ha delegato ai servizi sociali la verifica urgente delle condizioni familiari delle bambine, “ai fini della loro messa in protezione”. Le piccole sono state quindi nuovamente ascoltate e in questa fase avrebbero consentito di individuare in foto i presunti autori degli abusi, indicando in maniera precisa i ruoli che ciascuno degli indagati aveva assunto.

“Durante le attività di indagine, tuttora in corso di approfondimento – sottolineano gli inquirenti – veniva acquisita documentazione sanitaria, fatti sopralluoghi e sequestrati i telefoni cellulari in uso agli indagati, successivamente sottoposti ad analisi”. E così le indagini hanno consentito di acquisire “elementi univoci di riscontro alle dichiarazioni delle minorenni, essendo stati peraltro rinvenuti dei video riproducenti alcuni episodi di abusi sessuali descritti dalle vittime”.

Secondo le procure, “l’esecuzione delle misure cautelari disposte dai Gip costituisce una conferma della validità indiziaria degli elementi acquisiti sino a questo momento, i cui esiti verranno corroborati da ulteriori attività in corso di esecuzione”.

Gli avvocati Angelo Pisani e Antonella Esposito, a nome dei familiari di una delle bambine abusate a Caivano, esprimono “soddisfazione per l’impegno e la prima risposta della magistratura alla denuncia delle vittime”. I legali, che parlano di un “sistema infernale e criminale delle periferie dove ora le luci non vanno più spente”, auspicano che vengano “ricongiunti al più presto bambine e genitori in un ambiente sano lontano da Caivano”.

Intanto i militari del Genio stanno lavorando all’interno dell’ex centro sportivo Delphinia di Caivano per consentire nei prossimi giorni l’avvio delle attività di bonifica. Secondo quanto deciso dal governo, il centro verrà ristrutturato (i lavori, salvo imprevisti, saranno ultimati entro la prossima primavera) e successivamente affidato alle Fiamme Oro, il gruppo sportivo della polizia di stato. Al momento è già stato liberato il piazzale in modo da consentire un più facile accesso ai mezzi.

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