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Brusciano, Convegno contro la violenza sulle donne con le forze dell’ordine e la chiesa. Si fa rete. Presentato il libro di Letizia Vicidomini “La ragazzina ragno”

L’assessore Monica Cito:”Abbiamo il dovere di ricordare…ad Enza a cui non si può negare la memoria”.  Il sindaco Giacomo Romano:”L’ambito N22 faccia la propria parte fornendo gli assistenti sociali,  i servizi alla persona in settori delicati non possono essere interrotti”.

 

Brusciano, 30 Novembre –  Ad Enza e a tutte le donne vittime della violenza: non chiamatelo amore. Non neghiamo la memoria. Diciamo basta alla violenza di genere: parlarne insieme per uscire dal silenzio. Questo il messaggio del convegno contro la violenza sulle donne che si è tenuto nell’aula consiliare del comune di Brusciano.

L’assessore alla cultura e alla legalità Monica Cito e il sindaco Giacomo Romano intendono tenere alta l’attenzione sull’argomento. “Le donne devono avere il giusto valore familiare e sociale –afferma il sindaco Giacomo Romano- ed è per questo che in giunta e in consiglio le donne sono ampiamente rappresentante.  Mai più violenza. L’ambito N22 non può lasciarci senza assistenti sociali e fra poco anche senza psicologi –bisogna fare rete- insieme alle forze dell’ordine per fornire sostegno alle donne vittime di situazioni tossiche”.

Ampio spunto è stato fornito dalla presentazione del libro “La ragazzina ragno” di Letizia Vicidomini , appena rientrata dalla Garfagnana dove nel comune di Barga è stata premiata proprio per questa opera  in giallo, che racconta in maniera diretta l’inquietudine della gioventù attuale stretta nelle insidie hot  della rete.  Giovani che troppo spesso si imbarcano in situazioni senza ritorno. La manifestazione si è aperta con il contributo canoro di Giovanna Miele, giovane talentuosa del nostro territorio, figlia del maestro Luigi Miele che insieme al papà è impegnata nel sociale proprio per sostenere le categorie più deboli della popolazione.

Intanto l’artista, Ale Funi, in diretta ha dipinto un capolavoro femminile d’amore e scritto contemporaneamente versi in omaggio alle donne.  A colpire sono stati i suggestivi copri sedia collocati dall’associazione Sa.Ma:  faccine e parole d’amore e rispetto, le parole della gentilezza, quelle che non dovremmo mai dimenticare nell’approccio interpersonale, ma soprattutto nel rapporto uomo-donna. Maria D’Amore con voce commossa rompe il silenzio: “La più atroce violenza è quella perpetrata su donne disabili che non sanno come ribellarsi o che addirittura non sono in grado di capire”.  

Cala il silenzio…in sala irrompono le note di Donna…donna solo per qualche giorno, donne piccole e violentate…L’appello del comandante della compagnia di Castello di Cisterna, Marco Califano, è a fare la propria  parte se si è  a conoscenza di situazioni di abusi e violenze. “I fatti degli altri –afferma Califano –  sono anche i nostri. Conoscenza, determinazione e consapevolezza sono le tre direttrici da seguire. Non bisogna avere paura di rivolgersi ai carabinieri, anche se non  si vuole esporre formale denuncia. Possiamo dare consigli e procedere in maniera graduale. Siamo l’unica rete capillare. Abbiate fiducia. Entreremo in quel mondo parallelo fatto di violenze e mortificazioni per percorrere  insieme un cammino di rinascita e di rispetto”

Fa riflettere l’intervento di don Salvatore Purcaro:“Ci sono troppe differenze tra uomini e donne, ma la donna non deve appiattirsi su un modello maschile. La donna deve essere donna e inseguire il suo modello femminile nel rispetto da parte dell’uomo. La donna ha il dono più bello quello della maternità e in quanto tale va rispettata”.  L’invito è a inseguire un modello lavorativo a misura di donne. I datori di lavoro non devono negare la maternità, ma creare le condizioni favorevoli per consentire loro di svolgere questo ruolo al meglio anche nell’ambiente lavorativo garantendo i giusti spazi ai nascituri.

La maternità non deve essere una discriminante.  La psicologa Lucia Pirozzi mette in evidenza come certi soprusi sulle donne siano addirittura tollerati. Cita non a caso l’episodio che si è verificato nelle ultime ore di una giornalista, Greta Beccaglia,  di Toscana tv, palpeggiata  al Castellani di Empoli mentre era in diretta.  Trasmissione andata avanti senza nessuna parola di condanna.  Commovente l’abbraccio tra Maria D’Amore e il comandante Marco Di Palo che un giorno a sorpresa ha ricevuto la visita della donna e di un gruppo di diversamente abili che lo invitavano in associazione per accorciare le distanze tra l’arma e i giovani.

Un incontro avvenuto a titolo personale e che ha fatto nascere una grande amicizia.  Al termine l’assessore Monica Cito e il sindaco Giacomo Romano hanno premiato, Giovanna Miele, con un diploma per l’impegno a sostegno della causa. Omaggio floreale per la scrittrice Letizia Vicidomini  i cui libri sono stati regalati a tutte le donne presenti. In sala  c’era anche una rappresentanza di consiglieri  e consigliere comunali, e l’assessore Salvatore Travaglino

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