Cultura

Blaise Pascal, il matematico mistico

Napoli, 4 Settembre – Nè la vita nè il pensiero di Blaise Pascal lasciano indifferente il lettore che si addentra nella sua opera. Uomo di contrasti, polemico e appassionato. la sua personalità e le sue idee hanno generato tanto odio quanto amore, filie e fobie.

Alcuni sottolineano il suo ruolo di scienziato innovatore appartenente alla modernità; altri, la sua dimensione tragica e il suo legame con la tradizione. Non è facile comprendere un matematico mistico. 

Tuttavia, nessuno mette in dubbio il suo talento come scrittore. E’ un classico della lingua francese che seduce per la vivacità delle descrizioni, a volte per l’ironia, altre per la sfrontatezza. I suoi scritti svelano le miserie e gli aneliti del cuore umano ed esortano a continuare ad interrogarsi su ciò che è talmente insondabile al punto che lo riteniamo inesistente o a riformulare come un enigma ciò che crediamo di sapere.

Da sottolineate la novità delle sue posizione, ma anche il suo attaccamento alla tradizione, l’audacia delle sue scoperte scientifiche e la veemenza delle sue polemiche religiose, evidente ne Le Provinciali. Importanti le riflessioni centrali dei suoi Pensieri: un labirinto di frammenti dalle profondità insondabili, come segnalava Henri Bergnon, e che richiede una bussola per potervisi orientare.

Di fatto, sebbene Pascal non abbia fondato una scuola, i suoi scritti, come i grandi classici, hanno però accompagnato la meditazione sui temi essenziali di tutti quei lettori che sanno che le risposte, se esistono, risiedono dentro di noi.

 

Vita e opere di Blaise Pascal

Blaise Pascal nasce a Clermont Ferrand nel 1623 e, dopo aver perso la madre a soli tre anni, viene cresciuto dal padre Étienne, magistrato delle imposte e uomo di grande cultura. 

Nel 1631 la famiglia Pascal si trasferisce a Parigi e qui Blaise si attornia di illustri matematici e fisici, con cui condivide il suo amore per la scienza. La sua precoce genialità lo porta a scrivere, a soli sedici anni, il Saggio sulle sezioni conichea diciotto a progettare e costruire un prototipo di macchina calcolatrice e a condurre, successivamente, numerosi esperimenti volti a dimostrare l’esistenza del vuoto. 


Ma, i successi scientifici non sembrano appagare completamente l’animo inquieto del giovane
Pascal che, a causa anche della sua salute estremamente cagionevole, decide di seguire le indicazioni dei medici e abbandonare le attività intellettuali per dedicarsi allo “svago”. Inizia, dunque, quella che viene definita la sua “fase mondana”, terminata solo quando, nella “notte di fuoco” del 1654, il filosofo viene colpito da una profonda illuminazione religiosa che lo porta a dedicarsi completamente a Dio e alla fede.

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