L’europarlamentare alla tre giorni di lavori in Galizia del Gruppo Efa: “Abbiamo portato qui la voce del Meridione l’Italia, perché il suo ruolo diventi centrale nelle politiche europee”
Pontevedra, 20 Settembre -“Sono assolutamente stonate le dichiarazioni degli esponenti della destra italiana, che si presentano agli occhi dell’Europa avendo come priorità assoluta un’Autonomia che, alle condizioni attuali e con i paradossali criteri della spesa storica, non potrà che comportare un ulteriore impoverimento delle regioni del Sud, a beneficio del Settentrione. Ed è ancor più preoccupante sentirne parlare da chi si propone come futuro premier, mettendo in secondo piano proposte a una crisi che da mesi sta infierendo sul cuore produttivo del Paese e che può solo peggiorare”.
È quanto ha dichiarato l’eurodeputato Piernicola Pedicini (Greens/Efa), a margine della conferenza pubblica “Europe of the Peoples from the local”, svoltasi al Convento de Santa Clara, nel Comune di Pontevedra in Galizia, regione autonoma spagnola, nell’ambito della tre giorni di incontri organizzata dal Gruppo politico Efa (European Free Alleans). “In questi giorni di lavoro – ha sottolineato Pedicini – tesi a perfezionare il nostro progetto politico, stiamo gettando le basi per ricostruire un’Europa che abbiamo il dovere di fare uscire da una crisi alimentata dall’attuale scenario geopolitico, effetto del conflitto in Ucraina, e dalle conseguenze sociali e sanitarie della pandemia. In Galizia portiamo la voce delle regioni del Sud, un territorio che non può più essere relegato a Meridione d’Italia, ma che per la sua posizione strategica nel Mediterraneo, con i nuovi scenari commerciali che guardano all’Africa, deve essere considerato come il Mezzogiorno d’Europa”.
“Meloni e Salvini – ha proseguito l’europarlamentare – venissero a toccare con mano e a vedere coi propri occhi il lavoro, instancabile ed encomiabile, di tantissimi nostri sindaci, eroi misconosciuti che lottano ogni giorno con le lame spuntate e con organici di gran lunga al di sotto del fabbisogno e della media nazionale. Il rilancio del Paese deve ripartire da qui, dall’opera quotidiana di queste donne e di questi uomini. Dobbiamo metterli in condizione di lavorare, cominciando a restituire loro quelle quote di finanziamento per anni dirottate al Nord, oltre mille miliardi di euro e garantendo al Sud la quota di almeno il 40% del Pnrr. Mettiamoci in pari, restituiamo al Sud quello che gli è stato tolto e garantiamo che non venga più sottratto neppure un centesimo di quanto gli spetta. Soltanto dopo ci rendiamo disponibili a discutere di autonomia, cosi che ciascuno possa camminare sulle sue gambe e forte delle sue risorse”.
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