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“Aleramici in Sicilia”, il docufilm ritorna alle origini con le riprese nella terra natia degli Aleramici: il Monferrato

Napoli, 15 Ottobre – Siamo giunti alle ultime battute delle riprese del docufilm “Aleramici in Sicilia”. Il progetto, partito tre anni fa per testimoniare questa storia di “immigrazione al contrario”, da nord a sud, che caratterizzò la fine dell’XI secolo italiano, è giunto alle riprese finali. Dopo aver percorso un viaggio che ha portato il produttore e direttore del documentario Fabrizio Di Salvo dalla Sicilia alla Normandia, passando poi per la Svevia, per Parigi, per Istanbul e l’Ucraina, torna alla sua, e anche a quella degli Aleramici, terra d’origine, cioè il Piemonte e, in particolar modo per la dinastia, il Monferrato. Una terra oggi lontana parente del Monferrato storico, quella Marca Aleramica che vedeva tra i suoi territori anche zone oggi inserite in altre regioni quali la Liguria.

Il passaggio in terra monferrina per Fabrizio, parte attiva del direttivo del Circolo Culturale Marchesi del Monferrato, non è solo doveroso, è qualcosa di più grande: un atto di amore per questa terra alla quale è legato in modo particolare. Lo è perché, a quasi due anni dalla scomparsa del suo amico e collaboratore Roberto Maestri, vuole cercare di tenerne viva la memoria e, soprattutto, rimarcare la forza del progetto che Fabrizio propose a Roberto e che li vide uniti dall’intento comune di parlare di questa storica e misconosciuta “immigrazione al contrario”. Fabrizio ha proseguito permettendo ad Aleramici in Sicilia di divenire un progetto di portata nazionale e internazionale. Un progetto eseguito e cresciuto anche grazie al sostegno di altre associazioni con le quali collabora da anni e di cui, nel caso di alcune, è membro attivo. Parliamo dell’Officina Studi Medievali di Palermo, dell’Associazione Palladium di Corleone, del Club per l’UNESCO di Piazza Armerina e Sciacca, del Gran Palio di San Filadelfio di San Fratello (Messina), del Rione San Silvestro del Palio di Asti. Una ricerca, quella di Fabrizio, che si è estesa per avere la collaborazione e il supporto di vari Accademici, nazionali ed Internazionali, contattati di persona con viaggi in Europa e in varie regioni d’Italia. Senza dimenticare la comunicazione con vari quotidiani e organi di stampa che fedelmente non hanno mai smesso di dare visibilità al progetto.

Riprese che potranno essere effettuate, per gentile concessione della Dott.ssa Barbara Rossignoli proprietaria del Castello di Pomaro Monferrato, in questa cornice suggestiva. Un luogo emblematico per la casata costruito in posizione strategica nel XII secolo dagli Aleramici e, passato ai diretti discendenti, i Paleologi nel XV secolo, trasformato in una sfarzosa dimora, dotata di uno splendido parco, che divenne meta dei soggiorni estivi aleramici. Lo staff che si è riunito ad Asti in occasione della Douja d’Or 2020, il prossimo ottobre si recherà nel Castello di Pomaro Monferrato. Il Regista sarà coadiuvato da un team di professionisti di alto livello, quali, Paolo Ignetti, Ottavio Zanotti, Antonello Renna e Roberto Prandi che si occuperanno della parte tecnica insieme a Gianni Gallo e Cinzia Pasquinelli.

La giornata sarà possibile soprattutto grazie al contributo di Samantha Panza dell’Antica Sartoria “Principessa Valentina” di Asti, nome dato in onore della principessa Valentina Visconti, figlia del Duca di Milano Gian Galeazzo Visconti, che pare aver soggiornato proprio nel palazzo sede della sartoria. Un centro di studi e ricerche che dal 1994 è diventato anche laboratorio sartoriale per restituire il fascino di epoche storiche grazie all’abbigliamento in costume. Una vera eccellenza italiana che vede collaborazioni con emittenti televisive nazionali quali RAI, Mediaset, LA7 e Sky ma anche internazionali come BBC e CNN. Si avvalgono, inoltre, dei capi anche numerose compagnie teatrali ed eventi quali il Palio di Asti e del Principato di Monaco, oltre ad essere fornitrice della Federazione Italiana dei Giochi Storici.

Un ulteriore contributo renderà ancora più prestigiose le riprese. Infatti, oltre alle cinquanta comparse che riprodurranno le atmosfere del medioevo Monferrino-aleramico, sarà presente, nelle vesti di Aleramo stesso, il capostipite, il notissimo Stuntman italiano Walter Siccardi. Si parla di un professionista del mondo del cinema presente in pellicole in costume di respiro internazionale quali I Cavalieri che fecero l’impresa, King Artur, Rome, La freccia nera, Il bene e il male, New Moon e il recente Robin Hood di Ridley Scott. Uno sword master, stunt performer e combat stunt che premierà, con la sua presenza, lo sforzo di tutto il lavoro fino ad ora compiuto e renderà ancora più professionali le riprese di questo documentario entrato ora nel cuore profondo del progetto, la fonte: il Monferrato.

 Sempre in questi giorni di inizio autunno sono state girate altre riprese con Aleramo-Walter Siccardi. La troupe e il regista si sono recati nella suggestiva e splendida cornice dell’Abbazia di Santa Giustina a Sezzadio proprio perché si tratta di un luogo molto importante per la dinastia Aleramica, uno spazio che ancora oggi riveste una certa importanza nel panorama storico-culturale del Monferrato. Un ringraziamento speciale per la collaborazione e la disponibilità dimostrata durante la giornata va al gruppo del FAI di Sezzadio Emilia Scauri, con capo gruppo Gobello Annamaria, e al Sindaco Daniele Enzo.  

Un progetto che vede oltre tre anni di lavoro alle spalle, più di venticinque interviste all’interno, viaggi e registrazioni audiovisive in moltissime località italiane ed europee. Riprese che necessitano ancora di uno sforzo da parte del regista e del suo staff perennemente al lavoro per rendere, con questo docufilm, non solo omaggio agli Aleramici, alle terre di Piemonte e Sicilia, ma a tutta l’Europa e, in parte, anche dare un messaggio di speranza alla società cercando di permettere a tutti di osservare i fatti storici con un’apertura maggiore e, soprattutto, dare l’opportunità di non dimenticare. Mantenere la memoria storica della razza umana, in quanto specie in costante migrazione e spostamento, e superare campanilismi, razzismi e pregiudizi.   

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