Attualita'

Acquisizione dell’Isola di Vivara al patrimonio dello Stato, Luca Mercalli aderisce all’appello al Presidente della Repubblica Italiana

“Superate in poche ore le 50 adesioni di accademici, scienziati e ambientalisti”

Napoli, 9 Aprile – Anche il climatologo Luca Mercalli ha firmato la petizione che è stata promossa con i Professori Universitari Luigi Esposito, Aniello Anastasio e Vincenzo Peretti, e diverse associazioni ambientaliste come la Lipu. L’appello indirizzato al Presidente della Repubblica è già stato firmato da più di 50 esponenti dell’Università, del mondo della ricerca, della divulgazione scientifica, dell’ambientalismo e della società civile. Tra i nuovi firmatari spiccano anche i nomi di Giovanni Civitillo, fiduciario Slow Food della valle Telesina, e di Gianni Simioli, conduttore radiofonico de La Radiazza e Serena Calabrò Coordinatore Corso Laurea in TPA – UNINA.

“La richiesta che tutti muovono è unica e semplice: acquisire l’Isola di Vivara nel patrimonio dello Stato . Solo in questo modo Vivara potrà essere tutelata e restituita ai cittadini a cui oggi è negata. Nelle ore in cui il presidente Mattarella si trova a Procida per celebrale la cerimonia di inaugurazione della Capitale Italiana della Cultura, è ancora più importante far sentire la nostra voce. Vivara merita di essere tutelata e meritava, a pieno titolo, di entrare a far parte delle celebrazioni di Procida Capitale della Cultura”. Queste le parole di Francesco Emilio Borrelli Presidente della commissione Agricoltura della Regione Campania.

 

Appello al Presidente della Repubblica Italiana per salvare la Riserva Naturale Statale “Isola di Vivara”

Vivara è ciò che rimane del cono di uno dei vulcani flegrei e rappresenta, oggi, un piccolo lembo di terra, di circa 36 ettari, dell’arcipelago napoletano. È separata dall’Isola di Procida, al cui Comune afferisce, da uno stretto passaggio di mare superabile tramite un ponte pedonale lungo 362 metri.

Nel 1938, Giorgio Buchner compone la sua tesi in Paleontologia “Vita e dimora umana nelle Isole Flegree dalla preistoria ai tempi romani” e descrive una rigogliosa vegetazione tipica del biotopo mediterraneo influenzata dalla presenza antropica. Nell’età del Bronzo avanzata (XV-XIII sec. a.C.) fu abitata da rappresentanti della cultura appenninica classica e della Grecia micenea che occuparono le terrazze sovrastanti le Punte Capitello, Mezzogiorno e Alaca.

Ad eccezione delle terrazze naturali sovrastanti Punta Capitello, sulle quali si ritrovò qualche traccia di epoca romana, l’isola sarebbe rimasta disabitata fino alla costruzione dei manufatti (i cui resti sono ancora presenti) che rappresentano gli edifici padronali destinati a “casino di caccia”, fatti costruire nel 1681 dal Duca di Bovino, Giovanni Guevara.

Nella seconda metà del 1700 Carlo III di Borbone fa introdurre, sull’isola, piccola selvaggina stanziale destinata alla caccia (lepri, conigli, caprioli), la cui custodia viene affidata al caporale della guardia del re cui si fa edificare, all’ingresso di Punta Capitello, un casotto di guardiania “la casa del Caporale”. Ferdinando IV continua la tradizione venatoria e induce la nobiltà borbonica di più alto rango alla costruzione di casini di caccia anche a Procida arricchendola con importanti dimore che certamente hanno contribuito a creare quel gioiello architettonico che oggi viene universalmente apprezzato e la cui presenza ha senz’altro contribuito a fare di Procida la capitale della cultura 2022.

Sul versante destro dell’isola, all’inizio del sentiero centrale, i soldati francesi, per ordine del Re di Napoli Gioacchino Murat, al fine di controllare il canale di Procida (1808-1809), erigono un complesso fortilizio denominato “Fortino napoleonico”. Durante gli scontri tra il Regno di Napoli, i francesi e gli inglesi viene edificato, a metà del percorso principale, una casermetta destinata all’uso bellico, attualmente denominato “cantinone” poiché convertito, in tempi recenti, a magazzino agricolo.

Al termine dei conflitti, nel XIX secolo l’intero complesso edilizio fu adibito ad azienda agricola e, nel 1833, una larga parte della foresta di lecci fu soppiantata con olivi e viti. L’agricoltura, intensificatasi con i fratelli “La Chianca” è presente sull’isola di Vivara fino alla fine della Seconda guerra mondiale. In questo periodo appaiono il frantoio, la cantina, il forno, il pozzo, la stalla e la casa colonica.

All’inizio del XX secolo continuano le attività agricole e, contemporaneamente, si registrano opere ingegneristico-architettoniche quali la “Tavola del Re” (Progetto di casa girevole mai completata dell’ingegnere Lamont Young) sul pianoro sommitale inferiore e, negli anni ’30 del Novecento, una lunga rampa di scalini costruita per permettere alla principessa Maria José del Belgio, futura regina d’Italia, di visitare l’isola.

Nel 1957 l’acquedotto campano, grazie alla Cassa per il Mezzogiorno, realizza la condotta sottomarina che alimenta di acqua dolce Procida e Ischia (prima del “cantinone” un cancello delimita la zona degli impianti dell’acquedotto) e costruisce il ponte di collegamento tra Procida e Vivara

Con la cessione all’ente morale Ospedale di Procida “Albano Francescano” la pressione sugli ambienti si riduce ma, agli inizi degli anni ’70 del Novecento, la bramosia antropica propone la cessione alla “Vacamar” per realizzarvi un villaggio turistico. Fortunatamente, nel 1973, l’Assessorato per l’Agricoltura e Foreste della Regione Campania sottrae l’isola di Vivara alla progettata cementificazione attraverso la costituzione di un’oasi di protezione per la flora e la fauna ed un centro per le osservazioni naturalistiche. La gestione delle attività viene affidata al Servizio Foreste della Regione Campania in collaborazione con le competenze universitarie, mentre la sorveglianza viene assicurata dal Corpo Forestale dello Stato. Nel 1977 viene stabilito il principio di una gestione concordata tra la Regione Campania, il Comune di Procida e l’Ospedale Albano Francescano. Tra il 1977 e il 1993, studiosi e volontari, nella casa colonica, allestiscono una sala convegno, una biblioteca, una collezione di conchiglie del Mediterraneo e diversi acquari marini.

Con l’avvento della Convenzione di Rio de Janeiro del 1992, la vocazione naturalistica dell’isola di Vivara si avvantaggia delle politiche ecologiche degli anni ’90 del Novecento e, grazie al DM MATTM 3 aprile 2000 (GU95/2000), viene proposta come SIC IT8030012, ed entra nell’”Elenco dei Siti di Importanza Comunitaria e delle Zone di Protezione Speciali, individuati ai sensi delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE”.

Nell’anno 2002, in base alla Legge Quadro sulle aree protette 394/91, viene riconosciuta dal Ministero per l’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare (DM 24/06/2002 – GU225/2002) quale Riserva Naturale Statale “Isola di Vivara” e tutte le attività possibili vengono sottomesse al DPR 8 settembre 1997, n. 357 (modificato dal DPR 12 marzo 2003, n. 120).

Nell’anno 2006 è inclusa nei SIC per la regione biogeografica mediterranea e, nell’anno 2007, viene riconosciuta dalla Regione Campania anche come Zona di Protezione Speciale (BURC n. 11 del 19 febbraio 2007).

L’isolotto è oggetto di notevoli contributi scientifici internazionali, non solo nel campo storico-archeologico, ma anche geologico-vulcanologico e floro-faunistico, in particolare in relazione al fenomeno della migrazione degli uccelli, che la utilizzano come area di sosta, rifugio e alimentazione.

Uno studio condotto dall’Università degli Studi di Napoli Federico II (Dipartimenti di “Biologia” e “Medicina Veterinaria e Produzioni Animali”) ha descritto una complessa biodiversità:

– 63 famiglie di piante vascolari e 176 entità floristiche tra le quali assumono notevole importanza 8 entità appartenenti alla famiglia delle Orchidaceae.

– 144 famiglie di invertebrati comprendenti 523 specie descritte di cui il 95% appartenenti alla Classe Insecta; il 3% Aracnida; l’1% Malacostraca; l’1% Chilopoda.

– 5 famiglie appartenenti alla Classe Mammiferi di cui 8 chirotteri (Vespertilionidae, Molossidae, Miniopteridae); 2 rodentia (Muridae); 1 Lagomorpha (Leporidae).

– 38 famiglie appartenenti alla Classe Uccelli di cui 2 Procellariiformes; 2 Pelecaniformes; 5 Ciconiiformes; 6 Accipitriformes; 5 Falconiformes; 1 Galliformes; 1 Gruiformes; 8 Charadriiformes; 4 Columbiformes; 5 Strigiformes; 1 Caprimulgiformes; 2 Apodiformes; 4 Coraciiformes; 1 Piciformes; 79 Passeriformes.

– 3 famiglie appartenenti alla Classe Rettili di cui 2 Gekkonidae; 1 Lacertidae; 1 Colubridae.

Dall’anno della sua istituzione, la Riserva Nazionale ha perseguito le finalità di:

  1. a) Conservazione delle caratteristiche ecologiche, floro-vegetazionali, faunistiche, geomorfologiche e naturalistico-ambientali.
  2. b) Gestione degli ecosistemi con modalità idonee a realizzare una integrazione tra uomo e ambiente naturale, anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici e delle attività agro-silvo-pastorali e tradizionali.
  3. c) Restauro ambientale degli ecosistemi degradati.
  4. d) Promozione delle attività compatibili con la conservazione delle risorse naturali della riserva.
  5. e) Promozione di programmi di studio e ricerca scientifica, con particolare riferimento ai caratteri peculiari del territorio.
  6. f) Realizzazione di programmi di educazione ambientale.

Purtroppo, sin dalla istituzione si è sempre evidenziato un grave vulnus consistente nella presenza di una Riserva Naturale Statale insistente su di una proprietà privata. All’inizio, per sottrarla alla speculazione, la Regione Campania aveva risolto il problema attraverso il pagamento di un fitto che poi non ha più pagato. A seguito della scelta amministrativa, la proprietà ha voluto esercitare il suo diritto sull’isola. Tale nuova evenienza ha esacerbato una incompatibilità tra le finalità peculiari della Riserva, descritte nella Legge istitutiva, e la natura propria di una proprietà privata.

Per il funzionamento della Riserva, il MATTM istituiva un Comitato di Gestione e nominava un Presidente ma non ha nominato un direttore e non ha disposto un minimo di personale amministrativo per gestire le attività previste.

Attualmente la Riserva Naturale Statale “Isola di Vivara” non è accessibile al pubblico ed è sottoposta alle opere di vigilanza da parte dei carabinieri forestali; pertanto, nell’anno nel quale Procida viene presentata come Capitale della Cultura ed ha l’onore di ricevere il Presidente della Repubblica Italiana, Vivara rischia di vanificare le opere di tutela operate dal Comitato di Gestione in carica fino alle dimissioni del Presidente e di non poter perseguire le finalità istituzionali sopra elencate a difesa della biodiversità. I programmi della Capitale della Cultura non potranno inserire visite guidate al pregiato patrimonio naturale, architettonico, culturale e spirituale espresso dall’Isola di Vivara quale pregiato Servizio ecosistemico di un’area napoletana affogata dalla urbanizzazione e dall’inquinamento.

I firmatari appartenenti alla Società Civile, al mondo della Università e della Ricerca, della politica e dell’ambientalismo chiedono allo Stato italiano di salvaguardare una sua piccola Riserva Statale terrestre inserita in un più largo contesto naturale quale l’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”.

Come punto di partenza essenziale ad una effettiva valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale presente sull’Isola di Vivara si chiede l’acquisizione della stessa al patrimonio dello Stato.

Tale richiesta si inserisce, a pieno titolo, nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite che, ai target 14 e 15, si fa carico “della vita sott’acqua” e “della vita sulla terra”.

Firmato

Aniello Anastasio (Direttore Dip. Medicina Veterinaria e Produzioni Animali-UNINA)

Laura Rinaldi (Vicedirettore Dip. Medicina Veterinaria e Produzioni Animali – UNINA)

Serena Calabrò (docente Coordinatore Corso Laurea in TPA – UNINA)

Fabian Capitanio (docente Dip. Medicina Veterinaria e Produzioni Animali-UNINA)

Francesca Ciani (docente Dipartimento Medicina Veterinaria e Produzioni Animali – UNINA)

Roberto Ciarcia (docente Dip. Medicina Veterinaria e Produzioni Animali-UNINA)

Monica Cutrignelli (docente Dipartimento Medicina Veterinaria e Produzioni Animali-UNINA)

Paolo De Girolamo (docente Dip. Medicina Veterinaria e Produzioni Animali-UNINA)

Carmelo Di Meo (docente Dip. Medicina Veterinaria e Produzioni Animali-UNINA)

Barbara Lamagna (docente Dip. Medicina Veterinaria Produzioni Animali-UNINA)

Francesco Lamagna (docente Dip. Medicina Veterinaria Produzioni Animali-UNINA)

Paola Maiolino (docente Gestione apiari a salvaguardia di ambiente e biodiversità-UNINA)

Manuela Martano (docente Gestione apiari a salvaguardia di ambiente e biodiversità-UNINA)

Luigi Navas (docente Dip. Medicina Veterinaria Produzioni Animali-UNINA)

Maria Pia Pasolini (docente Dipartimento Medicina Veterinaria e Produzioni Animali – UNINA)

Vincenzo Peretti (docente Dipartimento Medicina Veterinaria e Produzioni Animali – UNINA)

Oscar Tamburis (Consiglio Nazionale delle Ricerche)

Alberto Aloisio (docente Dipartimento di Fisica – UNINA)

Salvatore Faugno (docente Dipartimento di Agraria – UNINA)

Roberta Marra (docente Dipartimento di Agraria – UNINA)

Francesco Vinale (docente Dipartimento di Agraria – UNINA)

Maria Rosaria Santangelo (docente Dipartimento di Architettura – UNINA)

Claudio Agnisola (docente Dipartimento di Biologia – UNINA)

Sergio Esposito (docente Dipartimento di Biologia – UNINA)

Maria Chiara Motta (docente Dipartimento di Biologia – UNINA)

Francesco Bonavolontà (Dip. Ingegneria elettrica e Tecnologie Informazione– UNINA)

Giovanni Breglio (Dip. Ingegneria elettrica e Tecnologie Informazione– UNINA)

Stefania Santini (docente Dipartimento Ingegneria elettrica e Tecnologie Informazione– UNINA)

Giuseppe Castaldo (Dip. Medicina molecolare e Biotecnologie mediche– CdA UNINA)

Daniela Montesarchio (docente Dipartimento di Scienze Chimiche – UNINA)

Roberto Fasanelli (docente Dipartimento di Scienze Sociali – UNINA)

Fiorella Zabatta (Co-portavoce regionale Europa Verde Campania)

Francesco Emilio Borrelli (Consigliere Regione Campania – Presidente Comm. Agricoltura)

Maurizio Celentano (tesoriere regionale Europa Verde Campania)

Roberto Marino (Presidente II Municipalità Comune di Napoli)

Luigi Carbone (Presidente Comm. Cultura, turismo, attività produttive – Comune di Napoli)

Teresa Morone (Co-Portavoce Europa Verde – Provincia di Benevento)

Gabriella Fucci (Esecutivo Europa Verde – Provincia di Benevento)

Giovanna Di Santo (Co-Portavoce Europa Verde – Città di Cusano Mutri)

Giuseppina Fontanella (Co-Portavoce Europa Verde – Città di Benevento)

Lucio Di Filippo (Co-Portavoce Europa Verde – Città di Benevento)

Beniamino Rega (Vicesindaco – Città di Valleagricola)

Luca Mercalli (Presidente Società Meteorologica Italiana e giornalista scientifico)

Luigi Esposito (Vicepresidente Commissione Riserva AMP “Regno di Nettuno”)

Fabio Procaccini (Avvocato, Delegato Provinciale Napoli LIPU)

Giovanni Civitillo (Fiduciario Slow Food Valle Telesina)

Vincenzo D’Andrea (Consulta delle Associazioni del Matese – Europa Verde Matese)

Gerardo De Cillis (ASNAPI)

Paolo De Girolamo (Direttore Museo di Anatomia Veterinaria – UNINA)

Vincenzo Di Biase (Referente NaturalCubo e Consigliere Comunale Cusano Mutri)

Angelo Moretti (Presidente Rete economia civile Sale della Terra)

Giuseppe Rizzo (Vicepresidente Ekoclub International)

Sante Roperto (Docente UNINA, Giornalisa, Scrittore)

Vincenzo Stabile (Vicepresidente nazionale Gruppi Ricerca Ecologica – GRE)

Luca Vitiello (Travel Journalist – Blogger)

Scisciano Notizie è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie.
 
SciscianoNotizie.it crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] . Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.