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Vino, a Montalbera la prima vendemmia notturna del roso autoctono piemontese Ruché

Dopo l’esperienza coi bianchi, ora anche le uve rosse Ruchè vendemmiate dopo il tramonto per preservarne integrità, profumi e concentrazione

Monferrato, 13 Settembre – «Per la prima volta abbiamo applicato la tecnica, lo studio della vendemmia notturna anche su un vitigno a bacca nera come il Ruchè di Castagnole Monferrato», lo ha dichiarato Franco Morando, Direttore Generale di Montalbera, tenuta che si estende fra i territori del Monferrato e della Langa piemontesi.
«Il Ruchè di Castagnole Monferrato è un figlio giovane, estremamente sensibile e quindi estremamente sensibile anche ai forti calori di questi giorni. La tecnica e lo studio che già da diversi anni abbiamo realizzato sui vini bianchi, per la prima volta adesso li abbiamo applicati anche su un vitigno a bacca nera come il Ruchè», ha affermato Franco Morando, che poi ha spiegato: «Lavoriamo solamente le particelle più selezionate e più selettive come il Ruchè Laccento e il Ruchè Limpronta, la nostra riserva che dovrà fare 12 mesi di legno per avere la Docg. Siamo molto contenti perché la vendemmia notturna è certamente una sperimentazione a livello qualitativo, ma significa anche grande rispetto e welfare per quanto riguarda i nostri ragazzi che ogni giorno lavorano in vigna affinché venga garantita la loro tutela personale».
La vendemmia notturna sta aiutando la tenuta Montalbera ad ottenere ottimi risultati anche da una vendemmia difficile come quella di quest’anno: «La vendemmia 2023 è stata sicuramente figlia di qualche pioggia in più rispetto a quella del 2022 che era stata difficilissima da interpretare. Noi quotidianamente cambiamo gli schemi. Oggi una realtà come Montalbera, 130 ettari in un unico appezzamento, ha avuto la fortuna di non essere stata colpita dalle forti grandinate che stanno condizionando l’enologia e la produzione italiana. C’è stata una diminuzione della quantità però ci affidiamo a schemi, a protocolli di vinificazione estremamente severi e l’annata 2023 sarà sicuramente figlia di una bellissima realtà qualitativa», ha rassicurato Franco Morando. Trai vini prodotti da Montalbera spicca il celebre rosso Ruchè. «Il Ruchè per il Monferrato è un sogno, una meraviglia, è quella possibilità di emergere per tutto il territorio – ha affermato Franco Morando – Il Ruchè di Castagnole Monferrato è un vitigno autoctono tipico di 8 paesi ed è un vino estremamente elegante, setoso, piacevole dai grandi frutti e dalle grandi piacevolezze, con un grande equilibrio che rispecchia esattamente il gusto internazionale dell’assaggiatore moderno e attento alle piacevolezze innovative», ha spiegato il Direttore Generale di Montalbera Franco Morando.
Il Ruchè di Castagnole di Monferrato, è un vitigno antico che si coltiva solo in questa limitata zona in provincia di Asti, la cui origine potrebbe risalire ad una comunità di monaci devoti a San Rocco. Ma è negli anni settanta, grazie a Don Giacomo Cauda, che il vitigno a rischio estinzione viene riscoperto. Come “beneficio parrocchiale” egli trovò infatti dieci filari di Ruchè, di cui si appassionò innamorandosi dell’acino ancora in vigna e, seguito da altri viticoltori, iniziò a impiantare nuovamente questa varietà. Il resto è storia: nel 1987 arriva la DOC, nel 2010 la DOCG e oggi il Ruchè è apprezzato per le sue caratteristiche davvero uniche. Da sempre la Famiglia Morando, proprietaria di Tenuta Montalbera, sostiene questo straordinario vitigno a bacca rossa autoctono del Monferrato ed è leader di mercato del Ruchè.
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