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Trapianto di capelli: perchè farlo in Italia

Napoli, 14 Ottobre – La perdita dei capelli è un problema che affligge molti uomini e tante donne. Ma, mentre un tempo l’ipotesi di un trapianto sembrava remota, oggi, invece, chi soffre di questa condizione può recarsi in clinica e restaurare il proprio cuoio capelluto.

Le tecniche per trapiantare i capelli, man mano negli anni, hanno raggiunto risultati straordinari, soprattutto in Italia. Infatti, non esiste più un’unica via da seguire ma anzi, in base alla condizione del paziente, si preferisce una metodologia piuttosto che un’altra.

In modo particolare, non si può non fare riferimento a dei veri e propri professionisti del settore, i medici di Hasci Italia. 

Essi sorreggono il baluardo dell’eccellenza italiana nel mondo in tema di trapianto di capelli.

Le diverse tecniche di trapianto

– Le cellule staminali

Prendendo in considerazione i metodi posti in essere da Hasci Italia, la prima tecnica da conoscere è quella del trapianto di cellule staminali, o più comunemente conosciuta come “Metodo HST”.

Questa tecnica, riconosciuta, approvata ed efficace è rivoluzionaria: offre risultati migliori rispetto ad altre perché agisce tramite le cellule staminali. Attraverso essa, infatti, il dottor Coen Gho ha brevettato un metodo senza precedenti, dimostrando che si rende necessaria solo una parte del follicolo, non l’intero.

Questo è giustificato dal fatto che le staminali si trovano nell’innesto utilizzato per trapiantare, così come nel tessuto che viene lasciato sulla zona donatrice.

Tutto ciò si traduce con una crescita dei capelli del tutto nuova: sia nell’area che riceve, sia in quella che dona. L’HST è, dunque, un metodo estremamente intelligente perché utilizza una combinazione di cellule staminali e mezzi “stimolanti” appositamente realizzati per il trapianto.

I componenti in questione rendono i capelli più naturali e stimolano la crescita.

– Il classico trapianto di capelli in uomini e donne

Con il passare degli anni, anche la tecnica tradizionale si è affinata, al punto da venire incontro alla perdita dei capelli sottili, con attaccatura arretrata, alle tempie o nei casi di corona o punti calvi sulla testa.

Prima di tutto, si valuterà lo stadio della calvizie e le condizioni generali della parte donatrice. A quel punto, dopo una giusta diagnosi, verrà effettuato (o meno) il trapianto.

In tal modo verrà ripristinata sia l’attaccatura che eventuali buchi, con una copertura completa. In più, l’effetto ottenuto è sempre naturale, con una grande attenzione all’attaccatura originale.

– Il trapianto ricostruttivo

L’ultima tecnica presa in esame riguarda il trapianto di tipo ricostruttivo: ossia un’ulteriore operazione per coprire eventuali cicatrici nell’area di un precedente innesto.

Dopo aver subito un trattamento con metodo FUT o FUE, si può sopperire ad eventuali segni tramite l’HST.

Nel primo caso, una striscia di cuoio capelluto viene prelevata da una zona per trapiantarla in quella che la necessita. In questo modo, però, viene a crearsi una grande cicatrice.

Il FUE, invece, comporta la rimozione di alcuni innesti con un ago di forma cava nell’area donatrice. Non si forma, così, una ferita vistosa, ma tante piccole che comunque possono risultare antiestetiche.

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