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Terremoto tra Siria e Turchia, salgono a oltre 2.300 morti il bilancio del devastante sisma

Napoli, 6 Febbraio – È salito ad oltre 2.300 morti il bilancio del terremoto che ha colpito il confine tra Turchia e Siria. Sono 810 i morti del sisma nella sola Siria, che si aggiungono a circa 1.500 in Turchia. I feriti nella sola Turchia sono almeno 7.600 mentre in Siria sono oltre 1.280.

I primi aiuti statunitensi alla Turchia, colpita – insieme alla Siria – da un forte terremoto, “sono gia’ in corso”. Lo ha reso noto il segretario di Stato americano, Antony Blinken. In Siria, le organizzazioni sostenute dagli Stati Uniti stanno “rispondendo” all’emergenza causata dal terremoto. “Rimarremo a stretto contatto con i nostri alleati turchi e i nostri partner umanitari nei prossimi giorni per determinare i bisogni della regione”, ha aggiunto Blinken. Su Twitter, il presidente Joe Biden ha scritto di essere “profondamente rattristato dalla perdita di vite umane e dalla devastazione causata dal terremoto in Turchia e in Siria”.

Il governo siriano ha chiesto aiuto alla comunità internazionale a seguito del devastante terremoto che ha ucciso più di 800 persone in Siria, secondo un bilancio provvisorio. “La Siria invita gli Stati membri delle Nazioni Unite, il Comitato internazionale della Croce Rossa e altre organizzazioni umanitarie a sostenere gli sforzi del governo siriano per far fronte al devastante terremoto”, afferma il ministero degli  Esteri di Damasco in un comunicato.

“La situazione ad Aleppo è drammatica, i palazzi crollati, le macerie che rendono le strade non percorribili,  la gente terrorizzata e infreddolita ha bisogno di tutto. Il terremoto è una crisi arrivata dopo tutte le altre che affliggono la Siria, non ultima l’epidemia di colera”. A raccontare una città in ginocchio è, da Aleppo, Filippo Agostino, coordinatore dei progetti della Fondazione Avsi in Siria, un’ong cattolica.

Papa Francesco è rimasto “profondamente addolorato per l’ingente perdita di vite” provocata dal terremoto nella zona del sud-est della Turchia, assicurando a tutti i colpiti “la sua vicinanza spirituale”. E oltre alla sua “vicinanza” e al suo “cordoglio”, esprime incoraggiamento al personale di soccorso. Analoghi sentimenti il Pontefice li manifesta anche per le vittime causata dal terremoto nella zona del Nord-Ovest della Siria. Lo si legge in due telegrammi inviati, a nome del Papa, dal cardinale Pietro Parolin ai nunzi apostolici in Turchia e in Siria, mons. Marek Solczynski e card. Mario Zenari

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