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Somma Vesuviana, L’appello del sindaco Di Sarno ai cittadini a dare ospitalità ai profughi ucraini

Salvatore Di Sarno (sindaco di Somma Vesuviana) : “Facciamo rete Comune – Caritas – Diocesi Di Nola – comunità. Chiedo a tutti i cittadini disposti ad ospitare profughi ucraini di comunicarlo ai canali ufficiali del Comune. Inoltre a disposizione dei profughi sarà anche il Drive In allestito in via San Sossio per il controllo sanitario tramite tamponi. Oggi Somma Vesuviana ha ricordato un suo figlio: Ferdinando Aliperta, sentinella della libertà e difensori della vita. Ora è il nostro momento per essere portatori di pace!”.

Per la prima volta sede ANPI dedicata a Ferdinando Aliperta morto per la libertà in Valle D’Aosta durante la lotta partigiana.

Maria Aliperta (nipote del partigiano Ferdinando Aliperta) : “La mia è stata una ricerca durata più di 20 anni. Ho ritrovato le spoglie di mio zio ed oggi un’altra tappa importante con l’inaugurazione della sede ANPI a Somma Vesuviana. Spero che si arrivi ad intitolargli una strada!”

Ciro Raia ( Presidente ANPI NAPOLI) : “Nelle nostre manifestazioni non c’è guerra, non parliamo di guerre ma di pace! Specialmente per chi come noi non ha potuto combattere sul campo, l’essere significa presenza di libertà, presidio democratico per l’affermazione dei diritti civili ed anche di quelli ambientali perché diritti civili e ambientali devono camminare insieme”.

Somma Vesuviana, 5 Marzo – “Chiedo a tutti i cittadini di Somma Vesuviana, che possono farlo, che ad esempio hanno case sfitte o possibilità di ospitare i profughi di comunicarlo al Comune, dobbiamo dare un segnale forte e di solidarietà che il nostro territorio è vicino in questo momento anche ai cittadini ucraini che stanno arrivando. Dunque chiunque volesse ospitare cittadini ucraini lo comunicasse al Comune in modo tale da fare rete con Comune e Caritas, Diocesi di Nola. In questo modo riusciremo a dare loro un luogo sicuro ed accogliente. Inoltre terremo sotto controllo la situazione sanitaria e i cittadini ucraini provenienti dalla guerra potranno sottoporsi a tampone al Drive In che abbiamo allestito in via San Sossio”. Lo ha annunciato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, a margine dell’inaugurazione della prima sede dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani dedicata al cittadino sommese “Ferdinando Aliperta”.

Ferdinando Aliperta ha dato la propria vita per la nostra libertà. Ferdinando è stato ucciso dai nazisti in Valle D’Aosta. E’ un messaggio forte che giunge da Somma Vesuviana – ha continuato Di Sarno – perché negli stessi minuti in cui in Europa si combatte una guerra, nasce un seme di speranza: a Somma Vesuviana abbiamo voluto questa inaugurazione e adesso affinché le nuove generazioni non dimentichino chi ha dato la vita per la libertà. Se oggi scoppiasse una Centrale Nucleare anche l’Italia ne sarebbe coinvolta ed allora cerchiamo di lavorare tutti nella stessa direzione a tutela della vita e della libertà”.

Oggi, davvero un fatto nuovo: ha aperto una nuova sede dell’ANPI, in provincia di Napoli e dedicata ad un giovane che ha perso la propria vita a tutela della libertà per le nuove generazioni.

“Ferdinando era mio zio, il fratello di mio padre ed in famiglia ne parlavamo perché con noi abitava anche il mio nonno paterno. Mio padre e mio nonno avevano relazioni molto amiche con quelle persone che hanno accolto mio zio. Tramite telefonate, lettere, un’intensa attività di ricerca sono stata in Valle D’Aosta e sono riuscita tramite l’Istituto Storico della Resistenza Valdostana ad avere documentazione storica davvero importante. Mio zio Ferdinando – ha affermato ha detto Maria Aliperta, nipote del partigiano Ferdinando Aliperta – è morto per noi, per la nostra libertà.

I giovani di oggi dovrebbero saperlo, conoscerlo. Io sono riuscita a trovare i suoi resti in Valle D’Aosta e a riportarli a Somma Vesuviana dove Ferdinando era nato e cresciuto. Ora però c’è una lapide a ricordare mio zio in questo vicolo di un Borgo antico della nostra città e mio zio ha lottato per la libertà. Sono in contatto con l’Anpi nazionale e l’Anpi napoletana. E’ un grandissimo giorno, uno dei migliori della mia vita perché siamo quasi arrivati alla fine del guado. Ora mi aspetto dal Comune un riconoscimento ancora maggiore attraverso l’intitolazione di una strada che dia più ampio respiro a questo giovane, a questo partigiano che è morto per la nostra libertà e per la libertà e la democrazia dei popoli. L’emozione c’è ma nel corso degli anni perché la mia ricerca viene da molto lontano. E’ una ricerca, una lotta iniziata da ben 20 anni e passo dopo passo forse ci sono riuscita. Già l’intitolazione della sede dell’ANPI, Istituzione Nazionale, per me è già tanto ma adesso spero che si arrivi all’intitolazione di una strada”.

E a Somma Vesuviana c’è una lapide, presso il largo Gino Auriemma nel Borgo storico, dedicata proprio allo stesso Ferdinando Auriemma, le cui spoglie sono conservate nel Cimitero di Somma Vesuviana.

Ferdinando Aliperta è caduto a GRESSONEY-SAINT-JEAN , in Valle D’Aosta, dove c’è anche una lapide che lo ricorda ma i suoi resti mortali sono stati traslati a Somma Vesuviana qualche anno fa per una degna sepoltura nella terra natia. Il tutto grazie al grande e tenace lavoro di ricerca ad opera della nipote professoressa Maria Aliperta. “Io ringrazio anche il sindaco di Gressoney – Saint – Jean e la sua comunità – ha concluso Aliperta – perché ogni anno ricordano sempre la figura di mio zio”.

L’inaugurazione della sede ANPI “Ferdinando Aliperta” è stata voluta fortemente dal prof. Ciro Raia, Presidente Privinciale ANPI Napoli.

“Le manifestazioni dell’ANPI cercano di non avere mai la parola guerra – ha affermato Ciro Raia, Presidente Anpi Napoli – perché noi lottiamo per la pace, in ogni momenti della nostra esistenza perché la pace è il risultato della libertà, della giustizia, dell’uguaglianza sociale e noi ci battiamo per la pace. Specialmente per chi come noi non ha potuto combattere sul campo, l’essere significa presenza di libertà, presidio democratico per l’affermazione dei diritti civili ed anche di quelli ambientali perché diritti civili e ambientali devono camminare insieme”.

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