Scisciano, 25 Giugno – A Scisciano si conclude tra le polemiche il secondo Consiglio comunale del primo mandato dell’avv. Antonio Ambrosino. Forte e decisa è stata la protesta dei consiglieri del Gruppo di opposizione “Cambiamo Scisciano”.
Il consiglio comunale convocato per giovedì 22 giugno, proponeva la deliberazione di ordini del giorno di particolare importanza come la comunicazione delle deleghe attribuite dal sindaco alla Giunta, il Bilancio di previsione 2023-2025 e il Documento unico di Programmazione 2023-2028, ma su tale fondamentali punti, i consiglieri di opposizione passano al contrattacco:“se le nostre domande non sono pertinenti le vostre risposte non sono calzanti”.
“Abbiamo sollevato dubbi ed eccezioni – dichiara con un post su Facebook il Gruppo “Cambiamo Scisciano”- senza ricevere risposte a domande su temi cruciali per la nostra comunità. Il Sindaco e la maggioranza che lo sostiene non sanno o non vogliono rispondere? Le poche risposte ricevute si sono concentrate su temi minori: senza entrare nel merito, dietro mere elencazioni, tecnicismi e formalismi esasperati, non abbiamo ravvisato una chiara volontà politica né compreso quali sarebbero i tempi di realizzazione. Un’amministrazione che non ascolta le critiche, non entra nel merito e non dà alcuna spiegazione delle proprie “scelte”, che amministrazione è?! Forse perché nessuna scelta è stata fatta”.
Parte infine l’affondo polemico dell’opposizione consiliare: “A cosa è servito votare? A cosa serve la politica? A cosa serve il Consiglio comunale della nostra cittadina? È organo di governo, di indirizzo e controllo, espressione massima della volontà popolare, o è soltanto un altro fastidioso adempimento (tra l’altro preparato poco e allestito male)?
Abbiamo denunciato comportamenti inaccettabili (come quello di ratificare un bilancio figlio di un’amministrazione passata) e abbiamo ricevuto solo sguardi attoniti e silenzio. Esigiamo risposte. Riproporremo con più forza tutte le nostre domande, soprattutto quelle che non ci è stato permesso fare perché ritenute non attinenti al primo ordine del giorno trattato. Nessun bavaglio, nessuna censura!”.
Infine una chiara sollecitazione alla maggioranza e una disponibilità alla collaborazione lì dove si concretizzino atti concreti: “Quando dalle parole si passerà ai fatti noi ci saremo; quando gli inviti alla collaborazione e alla partecipazione andranno oltre le vaghe dichiarazioni di intenti noi ci saremo. Nel frattempo continuiamo a fare il nostro lavoro, nella speranza che la maggioranza incominci a fare il suo!”.
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