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Scisciano, aria di crisi per l’Amministrazione di Edoardo Serpico: le minoranze abbandonano il Consiglio Comunale. Quattro “dissidenti” di maggioranza disertano il consesso

Scisciano, 30 Aprile –Aria di crisi per l’amministrazione comunale guidata dal prof. Edoardo Serpico. Il consiglio Comunale di ieri, giovedì 29 aprile segna, inevitabilmente, una fase molto delicata, con imprevedibili scenari per l’ Amministrazione comunale sciscianese.

L’abbandono dei gruppi di minoranza, “Scisciano Bene Comune” e del Gruppo “Noi Insieme” del consigliere Raffaele Ambrosino, che sancisce la mancanza del numero legale e dunque la sospensione del Consiglio Comunale, ma anche la profonda frattura creatasi all’interno della maggioranza, maturata nello step finale di ieri, con la contemporanea assenza della parte “dissidente” della maggioranza composta dai 4 consiglieri Giuseppe Paduano, Luigi Di Palma, Cristina Buonaiuto e Pasquale Rossi, determinano concreti segnali di crisi profonda, che potrebbe sfociare nelle possibili dimissioni del primo cittadino, qualora venissero a mancare le condizioni necessarie per proseguire il mandato amministrativo.

Alla luce delle importanti assenze in consiglio comunale, il primo cittadino prende la parola e dopo aver preso atto del rifiuto delle deleghe assessoriali conferite all’ingegnere Pasquale Rossi e all’architetto Cristina Buonaiuto, passa al contrattacco con dichiarazioni al vetriolo. “Il Consiglio comunale è dotato di autonomia organizzativa e funzionale e rappresenta l’intera comunità. Delibera l’indirizzo politico-amministrativo ed esercita il controllo sulla sua applicazione. Siamo amareggiati – puntualizza il sindaco –  dall’atteggiamento assunto da alcuni consiglieri di maggioranza che hanno ritenuto di non presentarsi in aula per dare, come penso diranno, un segnale politico.

Sarebbe stato doveroso non sottrarsi al confronto, non fosse altro per rispetto nei confronti dei colleghi consiglieri, della Comunità e dei funzionari e responsabili di settore che hanno operato alacremente, senza sosta per predisporre gli atti e consentire che si tenesse questa adunanza. Questa assenza nel consiglio comunale, – precisa con severità il primo cittadino – chiamato a votare atti propedeutici importantissimi appare gratuita e irrituale. Tanto più consumata senza quella necessaria schiettezza che nei rapporti personali e politici viene prima di ogni altra cosa.

Quella di stasera è una mossa che sa di rivalsa personale e soprattutto di grave irresponsabilità, di ignoranza politica che rallenta e rende difficoltosa la più ordinaria attività amministrativa, tenuto conto del momento di marcata criticità dovuta alla pandemia, e carenza anche sul piano dell’organico dei dipendenti comunali. In questo modo si ferisce solo il territorio”.

Il primo cittadino incalza, “ora leggeremo tante ricostruzioni da parte dei diretti interessati, arriveranno dichiarazioni stucchevoli. Voglio fare subito chiarezza: esiste una enorme differenza fra lanci di accuse infondate poggiate sul nulla che nascondono tentativi di arrampicate sugli specchi e accuse invece fondate sulla realtà dei fatti, in quanto riprendono fedelmente la sequenza degli avvenimenti. Essi hanno più volte disertato sedute di giunte di maggioranza, perpetrando un atteggiamento irriguardoso, di rifiuto e di abbandono del dialogo istituzionale nelle sedi previste, ogni qualvolta avevano il sentore di non riuscire a prevalere sulle decisioni”.

Il primo cittadino, infine, spiega a suo dire i reali motivi e le gravi conseguenze per la Comunità che scaturiscono dell’assenza della parte dissidente della sua maggioranza. “Le assenze di stasera hanno un solo significato: paralizzare l’attività amministrativa, bruciando così il lavoro portato avanti in questi mesi per costruire il bilancio di previsione, a cui sono consegnate le speranze, le progettualità e il futuro della nostra città, dando risposte ai bisogni della collettività. Oltretutto in un periodo in cui dopo tanto lavoro, finalmente si potevano raccogliere i frutti.

Non dare gambe forti a tutti i restanti punti del programma di fine consiliatura, sottoscritti dagli stessi consiglieri, francamente mi sembra un capriccio. Se non si rispettano questi tempi, il lavoro di mesi e mesi verrà vanificato con pesantissimi contraccolpi per la città. Per quanto mi riguarda e ci riguarda, continueremo a lavorare come abbiamo sempre fatto dal 2018, sempre per amore nei confronti della città e con senso di responsabilità”.

Prima di abbandonare il consesso, prende la parola, a nome del Gruppo di minoranza “Scisciano Bene Comune”, la consigliera Cristina Mucerino, che disegna una situazione a questo punto, inevitabilmente arrivata al capolinea: ”L’assenza, in questo consiglio comunale,  di un cospicuo numero di consiglieri di maggioranza, è la prova concreta e visibile che non esiste più una maggioranza. Di fronte a tale situazione, i consiglieri di minoranza del Gruppo “Scisciano Bene Comune”, che da sempre hanno presentato il loro essere opposizione con caratteristiche di collaborazione, anche se mai accolte, chiedono al sindaco Serpico di cercare di ricomporre la frattura creatasi all’interno della sua maggioranza. Mettendo sempre ed esclusivamente, al centro delle sue decisioni, il bene dei cittadini che governa, facendo ritrovare questa priorità, anche ai consiglieri dissidenti.

Ma se tale azione – prosegue la Mucerino –  non dovesse più essere possibile, soprattutto perché non si evidenziano prospettive di amministrare il paese in armonia e serenità d’intenti, sempre tesi al bene comune, noi consiglieri di Scisciano Bene Comune, chiediamo al sindaco di prendere atto, che non ha più una maggioranza, e di conseguenza di assumersene le responsabilità e come estrema ratio, di presentare le sue dimissioni”.

Dopo questa dichiarazione i tre consiglieri di Scisciano Bene Comune abbandonano la seduta “per lasciare il sindaco libero da condizionamenti, affinché possa giungere a giuste determinazioni, sempre con lo sguardo verso il bene del paese”

Anche Raffaele Ambrosino del gruppo di minoranza “Noi Insieme” si pone sulla stessa lunghezza d’onda dei suoi colleghi di minoranza:”Il mio pensiero è simile a quello dei consiglieri di Scisciano Bene Comune. Prendiamo atto – chiosa Ambrosino –  che la maggioranza non ha più i numeri per governare il paese. Non conosciamo le motivazioni che portano alla mancanza del numero nella maggioranza, ma riconosciamo che è una sconfitta politica dell’amministrazione guidata dal prof. Edoardo Serpico. Ritengo – conclude –  che il senso di responsabilità politica di un sindaco, imponga, visto la mancanza dei numeri per governare il paese, di rassegnare le dimissioni nei termini e nelle forme previste dalla normativa vigente”.

Parole di solidarietà al sindaco arrivano, infine, dall’assessore Massimo Napolitano:”Da mesi ci stiamo sforzando di ricomporre questo strappo che si è paventato in seno alla maggioranza.  Abbiamo messo in campo tutte le forme possibili di dialogo per poter evitare ciò che si è verificato questa sera. Come gruppo consiliare PD saremo sempre al fianco del sindaco Edoardo Serpico che con il progetto “Viva Scisciano” ha messo insieme un gruppo di persone per andare avanti in questa campagna amministrativa. Noi che l’abbiamo vissuta dall’interno, siamo testimoni di tutto ciò che si è fatto per evitare una situazione così critica”.

Quali saranno a questo punto i prossimi risvolti di una vicenda politica che lascia con il fiato sospeso l’intera cittadinanza? Sta di certo che l’aria politica a Scisciano comincia a surriscaldarsi.

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