“Rinnovabili unica soluzione anti-crisi. Governo preveda meno burocrazia, siamo ancora troppo macchinosi”
Napoli, 14 Febbraio – «Al Sud ci sono delle agevolazioni interessanti (Bonus Sud, Industria 4.0, Credito d’Imposta Ricerca & Sviluppo, bandi) che potrebbero favorire molto lo sviluppo a livello di imprenditoria, sia Green che non. Il problema è che troppe volte i nostri imprenditori si vedono costretti a litigare con i funzionari dello Stato che contestano i vari bonus fiscali per poca conoscenza della norma. Sulla Ricerca & Sviluppo ci siamo trovati parecchie volte a vedere i crediti contestati con prepotenza dall’Agenzia delle Entrare così come si legge in una delle tante sentenze (C.T.P. VICENZA, SENTENZA N. 365/3/2021): “Sussiste l’eccesso di potere da parte dell’Ufficio, stante che lo stesso non è competente, sotto l’aspetto tecnico, a valutare la valenza dell’attività svolta per migliorare i cicli produttivi dell’Azienda”. Motivo per cui, ovviamente, nonostante ci siano le misure necessarie per lo sviluppo, purtroppo l’imprenditore decide di non farlo per poca fiducia nell’efficacia del nostro sistema». Lo dichiara Veronica Pitea, Presidente di ACEPER (Associazione dei Consumatori e Produttori di Energie Rinnovabili), l’associazione che riunisce 10.000 impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, pari ad oltre 7.000 associati per una potenza installata complessiva che supera i 2 GWp.
La criminalità organizzata, che da qualche anno ha fiutato l’affare anche nel settore della rinnovabili, potrebbe penalizzare l’immagine dell’intero comparto “sano” delle rinnovabili, ma la Presidente Pitea ha fiducia nelle autorità: «Abbiamo già avuto storie in passato come quella del “re dell’eolico” Vito Nicastri… Non vorrei ci nascondessimo dietro un dito, sappiamo bene che in vari comparti ci sono situazioni simili, per questo le Forze dell’Ordine lavorano per garantirci, come nel caso di Messina Denaro, che “imprenditori’ del genere vengano individuati e puniti dalla legge».
Per uscire dalla crisi energetica attuale, la Presidente di ACEPER non vede altra soluzione se non nelle rinnovabili: «Per curare la crisi non vediamo altre possibilità. A questo proposito, il Governo deve assolutamente prevedere meno burocrazia, più tavoli tecnici con i player del mercato, meno instabilità a livello normativo. Nell’arco degli anni una cosa che ha spaventato sia gli imprenditori stranieri che italiani banalmente è stata una cosa che abbiamo solo in Italia e che si chiama “retroattività”, ovvero il super potere delle nostre norme / decreti legge di essere modificati dopo anni con effetti retroattivi e sulle rinnovabili abbiamo avuto parecchie situazioni di questo genere. Per esempio lo spalma incentivi, il decreto salva Italia, la Tremonti ambiente e altri ancora. Per ora dal governo Meloni – continua Veronica Pitea – sono arrivate norme che sembrato interessanti ma senza i decreti attuativi non sappiamo bene se poi effettivamente si trasformeranno in opportunità. Siamo ancora molto macchinosi e purtroppo, per esempio sulla parte bandi che potrebbero agevolare il settore, la burocrazia vince sul Green», conclude la Presidente di ACEPER.
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