Politica

Riaperture, Conferenza Stampa Palazzo Chigi. Draghi:”Dal 26 torna zona gialla, si riapre perché i dati migliorano”

Roma, 16 Aprile – “Possiamo guardare al futuro con prudente ottimismo e con fiducia” ha detto il presidente Draghi in avvio di conferenza stampa a palazzo Chigi. “Il nostro intervento è strutturato fondamentalmente su tre blocchi di provvedimenti: aperture, scostamento di bilancio, opere che sono state messe in cantiere”.

“La campagna vaccinale sta andando bene, questo è un dato che ci ha fatto prendere le decisioni”  “C’è un cambiamento rispetto al passato. Si dà precedenza alle attività all’aperto e alle scuole”, con l’anticipazione dell’allentamento delle misure dal 26 aprile. “Le scuole riaprono in presenza nelle zone gialle ed arancioni, nelle zone rosse in parte in presenza e in parte a distanza”, afferma il presidente del Consiglio. 

“Il governo ha preso un rischio ragionato, con i dati in miglioramento“Con la decisione di oggi il governo ha preso un rischio ragionato fondato sui dati che sono in miglioramento, ma non in miglioramento drammatico. Questo rischio che il governo ha preso, che certamente incontra le aspettative dei cittadini, si fonda su una premessa: che quei comportamenti che governano le attività aperte siano osservati scrupolosamente, mascherine e distanziamenti restano”.

“Occorrerà – ha aggiunto il premier – una sensibilizzazione particolare delle autorità”, a partire dagli Enti locali, e “delle Forze del’Ordine, perché questi comportamenti vengano osservati”. Le riaperture, ha detto ancora Draghi, rappresentano “un’opportunità straordinaria per l’economia e la nostra vita sociale”. “Gli spostamenti saranno permessi tra zone gialle e poi con un ‘pass’ tra zone di colore diverse”.

Il coprifuoco resta alle 22. “Per questa fase la limitazione del cosiddetto coprifuoco alle 22 resta, il governo poi valuterà settimana dopo settimana e adeguerà eventualmente, ma al momento resta vigente”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in conferenza stampa sulle riaperture. “Abbiamo scelto un percorso di gradualità – ha aggiunto – quindi non ci sarà un momento X in cui tutto cambia, è un modello per fasce per cui se c’è un focolaio, se un’area è in difficoltà i nostri parametri faranno scattare misure più rigide, stiamo allargando alla zona gialla, a differenza di prima, ma resta il modello prudenziale capace di reggere le varie situazioni sul territorio”.

Dl Sostegni. “Sul Decreto Sostegni voglio sottolineare la rapidità dei pagamenti: dal 30 marzo ad oggi sono stati pagati 2 miliardi e nella seconda settimana 1 miliardo”.  “Il criterio adottato nel primo decreto sostegni” per quanto riguarda l’allocazione dei fondi “è quello del fatturato, che ha suscitato perplessità. Il Mef sta pensando di aggiungere anche un criterio che riguarda l’utile, l’imponibile fiscale in modo da vedere i soggetti che sono stati più colpiti dalla pandemia”.

Con Def facciamo scommessa crescita. Il ministro dell’Economia “Franco ha enunciato il Def e l’entità dello scostamento; prima cosa è l’entità di 40 miliardi ma non è solo questo, se vedete il percorso di rientro dal deficit, poco meno del 12%, solo nel 2025 si vedrà 3%, è una scommessa sulla crescita, se sarà quello che ci attendiamo la vinciamo, senza pensare neanche a manovre correttive negli anni futuri”.

Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi nella conferenza stampa in corso a Palazzo Chigi. “Se la crescita si traduce in quel che ci aspettiamo da riforme e investimenti – ha aggiunto – ci sarà un’uscita dal debito con gli investimenti, è una scommessa sul debito buono e significa che il debito deve essere investito bene, occorre che gli investimenti siano ben progettati e attuati, le norme vanno semplificate, il Pnrr è di 191,5 miliardi di cui 69 sono sussidi a fondo perduto e 122 prestiti, più ci sono 30 miliardi in un Fondo di accompagnamento dove vanno investimenti e progetti che, secondo le linee guida della Commissione, non potranno stare nel Piano ma verranno spesi con la stessa velocità, è un canale di serie A come il piano non di serie B, senza ritardi’. “Mi aspetto che avremo un rimbalzo molto forte nei prossimi mesi e poi dovremo attestarci su un sentiero di crescita che chi permetta di uscire dall’alto debito, dall’alto rapporto debito/Pil”. “Il rimbalzo è certo, non è sicuro quanto forte sarà”.

Alitalia.“Per Alitalia è stato fatto debito. Il debito è buono solo se viene fatta una riforma della società tale da andare con le proprie ali e non essere continuamente sussidiata come è stata negli ultimi 20 anni. Questo è debito buono, se si permette di ripartire, il debito cattivo è se si contiene a fare debito senza un piano industriale”.

 “E’ chiaro che si arriva a discutere una decisione così importante con punti di vista che per forza di cose non sono uguali. I vari membri della cabina di regia avevano in comune una strada verso cui andare e poi differenze di vedute sui singoli aspetti. Sono contento che si sia riusciti a trovare una soluzione che contemperi tutti i punti di vista”. Lo ha detto in conferenza stampa il premier Mario Draghi, spiegando che la decisione della cabina di regia sulle riaperture “è stata presa all’unanimità e non a maggioranza”.

Vaccini.Il crollo di fiducia in AstraZeneca nei dati non lo vedo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa. “Anche a noi non risulta il crollo, ma risulta una maggiore richiesta di informazioni”, ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, sottolineando che “è un vaccino efficace e sicuro e intendiamo continuare a utilizzarlo. I dati che arrivano dai territori sono incoraggianti”. Chi rifiuta AstraZeneca va in coda “In queste ore il vaccino AstraZeneca è utilizzato sopra i 60 anni e intendiamo continuare ad utilizzarlo. I dati che ci arrivano dai territori sono dati incoraggianti. Chiaramente chi rifiuta questo vaccino va in coda e non ha una possibilità immediata di sostituirlo. L’invito che noi facciamo a tutti gli italiani è di vaccinarsi perché tutti i vaccini di cui disponiamo sono egualmente efficaci e sicuri”.

Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. Speranza: “Punteremo all’inizio su attività all’aperto”. La priorità delle riaperture in arrivo andrà alle attività che si possono svolgere all’aperto. Lo ha ribadito il ministro della Salute, Roberto Speranza, in conferenza stampa a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi. “Nei luoghi all’aperto – ha spiegato – è molto più difficile contagiarsi rispetto al chiuso. Un principio che applicheremo nella ristorazione e non solo, e ci riaccompagnerà nella fase di transizione. Con l’auspicio che col passare delle settimane, il miglioramento della curva e l’aumento delle vaccinazioni potremo programmare ulteriori aperture anche per attività al chiuso”. “Misure prese hanno prodotto risultati” “Ci sono stati due fattori fondamentali che ci hanno consentito di vedere una piegatura la curva epidemiologica, le misure che hanno prodotto dei risultati e i vaccini.  “Oggi possiamo disegnare con cautela un percorso graduale che dia un segnale di ripresa al paese, già dal 26 aprile. Un messaggio di fiducia” da vivere però “con la massima cautela e attenzione, è ancora più importante con le aperture ricordare le norme fondamentali di prudenza”.

Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in conferenza stampa a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi. “Due sono i fattori fondamentali che nelle ultime settimane ci hanno consentito di vedere una piegatura della curva – ha spiegato Speranza – anzitutto le misure adottate nelle ultime settimane, con una parte significativa del Paese in area rossa e l’area gialla sospesa. Ora abbiamo un Rt a 0,85, e per la prossima settimana è previsto sotto lo 0,8, un’incidenza a 182 e una tendenza di gran parte delle Regioni a un miglioramento del quadro epidemiologico. A questo si aggiunge l’aumento significativo delle dosi di vaccino somministrato: quasi l’80% degli over 80 hanno avuto la prima dose, e già nelle prossime settimane arriveremo a un livello molto alto di richiamati”.

Scuola priorità e architrave fondamentale. “Il primo luogo in cui investiremo il piccolo tesoretto accumulato è la scuola. Tutto il governo ritiene la scuola un’architrave fondamentale della nostra società. Poi in maniera graduale ulteriori attività economiche e sociali”.  Riaperture “La prima data chiave è il 26 di aprile, quando ripristiniamo le zone gialle, investendo sugli spazi aperti. Con l’introduzione dal 26 aprile della zona gialla rafforzata riaprono “scuola, ristorazione, musei, teatri, cinema, spettacoli, eventi sportivi, piscine, palestre, attività sportive, fiere, congressi, stabilimenti termali, parchi tematici. Poi c’è una road map che ci accompagnerà e che monitoreremo passo dopo passo”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in conferenza stampa a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi, elencando le date fissate: “Dal 15 di maggio le piscine all’aperto, per esempio; dal 1 giugno le attività connesse alle palestre. Dal 1 luglio le attività di natura fieristica, ci sono fiere importanti a luglio nel nostro Paese. E’ un percorso che ci consente di gestire una fase di transizione. Non sarebbe corretto indicare un giorno x in cui da un tratto scompare qualsiasi misura – ha chiarito – serve un percorso di gradualità che ci consentirà di monitorare l’andamento”. Risposta a disagio categorie “Queste aperture – ha detto il premier – sono una risposta al disagio di categorie e giovani e portano maggiore serenità nel Paese, pongono le basi per la ripartenza dell’economia. Mi aspetto che avremo un rimbalzo molto forte nei prossimi mesi e poi dovremo attestarci su un sentiero di crescita. Il rimbalzo è certo, non è sicuro esattamente quanto forte sarà. Ma dobbiamo lavorare sulla sfida di assicurare che dopo la ripresa dei prossimi mesi continueremo a crescere e tenere alto il livello dell’occupazione, dopo tantissimi anni in cui purtroppo la situazione è stata diversa”. 

Appello a unità. “Non ho fatto nessun appello all’unità, non c’è bisogno, è insito nella composizione della maggioranza. In Consiglio dei ministri l’atmosfera è eccellente. Io ho interesse a dirlo e può confermarlo qualsiasi ministro”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa. “Le consultazioni con i partiti sono un’occasione straordinaria di scambio di spunti e di contatto con il Parlamento e di comunicazione di ciò che fa il governo. Il governo è nato due mesi fa e ha preso provvedimenti molto significativi. In questo incalzarsi  di provvedimenti, la comunicazione con il Parlamento ne soffre. Oggi si intende dare una ulteriore spinta alle comunicazioni con il Parlamento con le consultazioni fatte e si è detto che non deve essere un episodio a se stante ma si può decidere di tenerle in piedi regolarmente”, ha aggiunto. “Non c’è stato nessun appello all’unità come non ci son state fazioni che si son calmate con la decisione di oggi anche perché sono state prese pochi minuti fa, si sarebbero dovute calmare rapidamente se ci fossero state”, ha concluso.

Autostrade.L’offerta di Cdp per Autostrade? “Non intervengo e non discuto: c’è una trattativa in corso, fondata su un’offerta predisposta dal governo precedente, vedremo come va a finire”. Così rispondendo alle domande dei cronisti il presidente del Consiglio, Mario Draghi.

Zaki. La cittadinanza a Patrick Zaki? “Si tratta di un’iniziativa parlamentare, il Governo non è stato ancora coinvolto”. Così il premier Mario Draghi in conferenza stampa.

Recovery. “Ci saranno una serie di provvedimenti di semplificazione che accompagneranno il percorso del Pnrr, altrimenti il programma imponente di investimenti diventa poco credibile”. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Imprese. Oggi “sostegno umanitario” e aiuti alle imprese per evitare che chiudano ma poi arriveranno anche aiuti per accompagnare la transizione delle aziende che non avranno più mercato. Lo ha spiegato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, illustrando nel corso di una conferenza stampa. “La logica degli interventi è fondamentalmente di due tipi – ha detto – il sostegno umanitario alle persone, a coloro che hanno perso tutto non per colpa loro. Un altro tipo serve ad evitare che le imprese che magari poi sarebbero in grado di riprendere, per mancanza di liquidità e di sostegno chiudano o vengano acquistate da qualcuno che si presenta all’improvviso”. Poi, ha proseguito, “ci saranno sicuramente dei settori che con i cambi dei comportamenti e delle tecnologia che stanno avendo luogo non avranno più mercato. In quel caso si tratta di assistere la transizione verso settori che hanno più mercato”. “Ma ad oggi sono le prime due considerazioni che si stanno adottando” ha aggiunto Draghi. 

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