Putin–Kirill I, la guerra diventa santa?

Napoli 11 Aprile – La guerra di Putin si potrebbe definire santa. Non nuovo ad esternazione pro Putin, negli anni il patriarca di Russa (e di tutte le Russie, quelle che furono) è al centro dell’attenzione da parecchi mesi. “Possa il Signore aiutare tutti noi in questo periodo difficile per la nostra madrepatria per unirci tutti, anche attorno alle autorità, e le autorità a sentire la responsabilità per il popolo, l’umiltà e ad essere pronti a servirlo“.

Questo il virgolettato spuntato fuori da ieri durante la celebrazione del Theotòkos a Mosca. Già in passato, come accennato, Kirill ha presenziato a parecchie cerimonie di Putin e in egual modo il patriarca è stato ben attento a invitare il presidente della Russia (e non di tutte le russie, a meno che dall’Ucraina Putin non voglia spingersi a conquistare tutte quelle che erano le confederazioni russe rese indipendenti nel ‘91) nei rituali caratterizzanti della fede cristiana ortodossa ma anche a cerimonie come il suo compleanno.

Putin nel tempo non si è tenuto alla larga da esternazioni verbali e non che sottolineavano la sua incrollabile fede cristiana. Ritorna alla memoria il suo bagno in costumino blu durante l’epifania del 2021, dove si immergeva durante un rito in una piscina a forma di croce all’aperto. Kirill (Cirillo I, ma forse sembreremo troppo nazionalisti e non va bene) ha fatto largo riferimento alle capacità di stare al potere, nonché la responsabilità di questo nei confronti della madre patria per servirla con solidarietà e capacità.

Chiarissimo riferimento poi ai “nemici” interni ed esterni. Insomma, la guerra iniziata da Putin per liberare il nazifascismo dall’Ucraina si potrebbe definire santa? Come citato nel titolo? Ebbene ci troviamo in un punto di non ritorno, dove le dichiarazioni del patriarca non sono per niente in contrasto con l’oggettiva azione del governo Russo e il suo esercito (dove, non dimentichiamo, possiamo notare la chiara presenza di miliziana al soldo di questo) che fanno pensare a un appoggio deciso della parte religiosa in sostegno di quella politica.

Più che un gioco di parola pare che, dal punto di vista della Russia, e quindi di parte della popolazione sia giusta la guerra mossa in Ucraina.

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