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Prosegue in Campania il percorso di implementazione di medicina di precisione

Progetto del gruppo Apmp, con il supporto di Roche e in collaborazione con Deloitte
Napoli, 14 Settembre – Prosegue in regione Campania il progetto ‘Percorso regionale per l’implementazione della medicina di precisione nei territori italiani’ creato dal gruppo APMP – Associazioni Pazienti, insieme per il diritto alla Medicina Personalizzata in oncologia, con il supporto di Roche e in collaborazione con Deloitte, con l’obiettivo di promuovere il corretto utilizzo della medicina di precisione in oncologia sul territorio locale e nazionale.
Il quarto evento regionale, ospitato a Napoli, si è posto l’obiettivo di favorire un confronto tra i diversi esperti quali istituzioni regionali, management sanitario, farmacisti ospedalieri, clinici e rappresentanti delle associazioni pazienti, i quali hanno lavorato insieme per definire azioni concrete circa l’utilizzo dei test NGS, l’organizzazione della Rete oncologica campana ed il miglioramento del percorso del paziente oncologico.
Secondo gli ultimi dati, nella regione Campania si stima che siano diagnosticati ogni anno circa 32.500 nuovi casi di cancro, che rappresentano l’8% delle nuove diagnosi di tumore registrate in Italia nel 2022. Il numero delle nuove diagnosi è in costante aumento per molteplici fattori, tra cui la diffusione degli screening o di altre forme di diagnosi precoce di alcuni tumori (es. mammella, colon-retto ecc.), l’aumento dell’aspettativa di vita e i costanti miglioramenti negli anni di sopravvivenza dal momento della diagnosi.
La regione Campania presenta una realtà coesa e proattiva con figure professionali di alto livello che hanno come obiettivo la corretta implementazione dell’oncologia di precisione sul territorio regionale. In particolare, tra i vari impegni, si sta lavorando ad una delibera per l’identificazione della lista dei centri di esecuzione dei test NGS, ognuno con una sua specializzazione, cercando di traslare ciò che è stato definito nel decreto del 30 maggio, pubblicato in GU il 16 agosto 2023, che stabilisce i criteri per l’individuazione dei centri specialistici per l’esecuzione dei test per la profilazione genomica estesa NGS.
Per offrire percorsi sempre più personalizzati ai pazienti oncologici, un prezioso contributo può essere fornito dalle associazioni pazienti, la cui presenza in regione Campania risulta molto attiva e ampiamente apprezzata dai clinici.
Al tavolo di lavoro in Campania hanno partecipato: il dottor Luigi Atripaldi, coordinatore gruppo NGS regionale ed esperto regionale per la revisione del DCA 55/2010, già direttore dipartimento Servizi Diagnostici – Ao dei Colli, Napoli; il dottor Corrado Caiazzo, referente regionale Fondazione IncontraDonna; il dottor Adriano Cristinziano, direttore Uoc Farmacia Ospedaliera – Ospedale Monaldi, AO dei Colli, Napoli; il dottor Bruno Daniele, direttore Uoc Oncologia – Ospedale del Mare, Asl Napoli 1 Centro; la dottoressa Dalila De Lucia, referente regionale Fondazione IncontraDonna; il dottor Jacopo De Robbio, dirigente medico Direzione Sanitaria Aziendale – Aou Vanvitelli, Napoli; il dottor Giovanni Gerosolima, presidente Acto Campania; la dottoressa Piera Maiolino, direttore SC Farmacia Ospedaliera – INT Fondazione Pascale, Napoli; il dottor Vincenzo Montesarchio, direttore Uoc Oncologia – Ospedale Monaldi, Ao dei Colli, Napoli; il dottor Alessandro Morabito, direttore SC Oncologia Clinica Sperimentale Toraco-Polmonare – INT Fondazione Pascale, Napoli; il dottor Nicola Normanno, direttore SC Biologia Cellulare e Bioterapie – INT Fondazione Pascale, Napoli; il dottor Sandro Pignata, responsabile scientifico della Rete Oncologica Campana (ROC), direttore Uoc Oncologia Medica Uro-Ginecologica – INT Fondazione Pascale, Napoli; il dottor Renato Pizzuti, direttore generale Aorn Sg Moscati, Avellino; il dottor Ferdinando Riccardi, direttore Uoc Oncologia – Aorn Ospedale Cardarelli, Napoli e responsabile aziendale della Roc; il professor Giancarlo Troncone, direttore dipartimento di Sanità Pubblica – Università degli Studi di Napoli Federico II.
Il dottor Sandro Pignata, responsabile scientifico della Rete Oncologica Campana (Roc), ha sottolineato che ‘la Rete Oncologica Campana sta da tempo cercando di costruire un modello organizzativo che possa garantire l’accesso ai test genomici, l’appropriatezza nel loro impiego e l’uguaglianza in termini di possibilità di accesso alle terapie. È importante che a livello nazionale si porti avanti un’iniziativa che finanzi l’esecuzione di questi test, che possono garantire un risparmio in termini di spesa, proprio perché favoriscono un uso più appropriato dei farmaci’.
Il dottor Alessandro Morabito, direttore Sc Oncologia Clinica Sperimentale Toraco-Polmonare – INT Fondazione Pascale, ha evidenziato che ‘stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione diagnostica e terapeutica nel trattamento dei pazienti con neoplasia polmonare grazie all’utilizzo del pannello NGS, il quale consente di definire la presenza di alterazioni molecolari per le quali sono disponibili farmaci biologici che sono molto più efficaci e meno tossici rispetto alla chemioterapia’.
Il professor Giancarlo Troncone, direttore del dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Federico II, ha affermato che ‘per rendere disponibile la tecnologia NGS a tutti i pazienti campani è necessario mettere in rete i vari laboratori di biologia molecolare, andando a creare un sistema Hub & Spoke ben coordinato con la presenza di centri qualificati per l’esecuzione di una tecnica così sofisticata, con piattaforme informatiche che, oltre a raccogliere i dati clinici, potranno facilitare il trasporto dei campioni con l’obiettivo di non spostare più il paziente’.
Il dottor Nicola Normanno, direttore SC Biologia Cellulare e Bioterapie – INT Fondazione Pascale, ha dichiarato che ‘la profilazione genomica estesa, il Comprehensive Genomic Profiling (CGP) e l’accesso ai farmaci tramite il consulto del Molecular Tumor Board (MTB) rappresentano una grande opportunità per i pazienti, ovvero di avere terapie efficaci quando hanno esaurito le linee standard di trattamento. Affinché questo possa diventare realtà nel nostro paese, è necessario creare una collaborazione tra i centri di ricerca dotati di MTB, le industrie farmaceutiche e le autorità regolatorie, per garantire l’accesso ai nuovi farmaci’.
Infine, il dottor Giovanni Gerosolima, presidente Acto Campania, ha sottolineato che ‘il ruolo chiave delle Associazioni Pazienti è quello di spingere affinché le Istituzioni a livello, sia regionale che nazionale, garantiscano la rimborsabilità e la disponibilità dei fondi per i test genomici per tutti i pazienti, in modo che ciascuno possa intraprendere un percorso di cura preciso e personalizzato’.
L’oncologia di precisione per percorsi di cura personalizzati ed efficaci
I successi della ricerca scientifica – nel campo della genetica, genomica e biologia molecolare – da una parte, e quelli della scienza dei dati dall’altra, stanno trasformando la prevenzione, la diagnosi e il trattamento dei tumori. Negli ultimi anni abbiamo assistito all’affermazione dell’oncologia di precisione, un approccio al tumore a partire dalle sue caratteristiche genetiche e molecolari, diverse per ogni individuo e indipendenti dalla sede anatomica dove la malattia si sviluppa.
L’oncologia di precisione si è inoltre evoluta a oncologia personalizzata, un approccio che mette al centro l’individuo e non solo il suo tumore. L’obiettivo è quindi quello di integrare tutte le informazioni di chi convive con la malattia – dalla genetica allo stile di vita, dal genotipo all’ambiente in cui vive – per individuare un percorso di cura il più aderente possibile alle esigenze di ogni singola persona, dal punto di vista terapeutico e della qualità di vita.
Il Gruppo APMP
Alla luce di queste considerazioni, 12 Associazioni di Pazienti attive nel campo dell’oncologia (Acto Italia Alleanza contro il Tumore Ovarico ETS, Europa Donna Italia, Europa Uomo Italia Onlus, F.A.V.O. – Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, La Lampada di Aladino ETS, Fondazione IncontraDonna, IPOP Onlus – Associazione Insieme per i Pazienti di Oncologia Polmonare, Associazione PaLiNUro – Pazienti Liberi dalle Neoplasie UROteliali, Salute Donna Onlus – Salute Uomo, WALCE Onlus – Women Against Lung Cancer in Europe e UniPancreas Associazione Onlus) si sono impegnate a collaborare insieme affinché l’equità di accesso ai percorsi della medicina di precisione, nel nostro Paese, venga recepita come un obiettivo prioritario da parte delle Istituzioni, per permettere un accesso più ampio, secondo criteri di appropriatezza ben definiti, a questo approccio diagnostico-terapeutico.
Il Gruppo, denominato APMP – Associazioni Pazienti, insieme per il diritto alla Medicina Personalizzata in oncologia, con il supporto di Roche, dopo aver enfatizzato l’importanza dell’oncologia personalizzata nel Libro Bianco della medicina personalizzata in oncologia (2021), ha dato inizio al progetto APMP & Regioni, con cui si impegna a continuare a lavorare insieme attraverso l’avvio di un percorso di sei tavoli di lavoro regionali, con l’obiettivo di sensibilizzare la corretta implementazione della medicina di precisione in oncologia su tutto il territorio nazionale.
Il percorso regionale
Il progetto coinvolge sei regioni lungo la penisola italiana. Si è partiti con la Sicilia a marzo, l’Abruzzo a maggio e la Lombardia a giugno, per poi arrivare al quarto appuntamento in Campania e quindi procedere nelle regioni Piemonte Lazio. Al termine degli eventi, sarà realizzato un report con le evidenze raccolte che sarà presentato ai decision-maker (tecnici e politici a livello regionale/nazionale) durante un evento nazionale.
I tavoli di lavoro regionali stanno aprendo ad un dialogo costruttivo tra i diversi stakeholder quali clinici, management sanitario, istituzioni regionali, farmacisti ospedalieri, referenti delle Associazioni di Pazienti del gruppo APMP e della Rete Oncologica Regionale, il cui contributo risulta essere essenziale per definire le criticità e best practice al fine di co-creare nuove proposte operative da rivolgere alle Istituzioni nazionali, portando all’attenzione le diverse realtà regionali in vista di una futura discussione costruttiva, con l’obiettivo finale di ottenere dei risultati concreti in termini di miglioramento nell’adozione della medicina di precisione in campo oncologico.
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