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Parma-Napoli, prima giornata di Serie A: la vigilia del debutto

Napoli, 19 Settembre – Molto presto, il refolo del pallone, di ritorno sui rettangoli verdi degli stadi di Serie A, spazzerà via dalla scena mediatica pronostici e previsioni, scalzando solo parzialmente le attenzioni riservate ad un invasivo mercato, che andrà a sovrapporsi al campionato per le prime tre giornate. Il Napoli debutterà, domani alle 12.30 al Tardini, proprio contro la squadra che aveva marchiato a fuoco il battesimo di Gattuso sulla panchina azzurra, con una dolorosa sconfitta per 2-1: il Parma.

Gli avversari

I crociati, dopo la conquista di una salvezza tranquilla ed il raggiungimento di un discreto quattordicesimo posto nella scorsa annata, si approcciano a questo nuovo campionato come una vera e propria incognita per via delle turbolente mobilitazioni interne occorse durante il pre-stagione.  Già da tempo proiettato verso un cambio societario, il club ducale a luglio pareva già in mano ad un gruppo di imprenditori qatariota, l’Al Mana. La trattativa, tuttavia, non è mai arrivata alla stretta di mano conclusiva, incagliatasi tra questioni di varia natura, favorendo così, l’entrata in scena dell’azienda statunitense Krause Groupe, che, dopo settimane di lunghe discussioni, solo nelle ultime ore è riuscita ad ufficializzare l’acquisizione della quota di maggioranza del 90%. Ancora di fresco inchiostro sono le prime dichiarazioni di un entusiasta Kyle Krause, CEO del gruppo americano: ”Da tempo avevo in mente di entrare nel mondo del calcio e mi sembra un sogno averlo fatto con una squadra dalla gloriosa storia come il Parma. Ho in mente di investire sul settore giovanile per far nascere nuovi campioni e ritornare ad alti livelli. Il campionato è alle porte e l’obbiettivo per questa stagione è la salvezza, dobbiamo conquistarla a tutti i costi, la retrocessione non è contemplata.”

Nel frattempo che le questioni societarie prendevano corpo, altri improvvisi avvicendamenti, riguardanti stavolta l’area tecnica, andavano a mischiare ulteriormente le carte in tavola. Prima il DS Faggiano (direzione Genoa), poi il mister D’Aversa (ad oggi rimasto senza panchina), uscivano di scena due dei principali protagonisti della storica cavalcata dalla D alla A del nuovo Parma, rinato dalle ceneri del 2014. A sostituirli Carli, direttore sportivo ex Cagliari, e Fabio Liverani, promettente allenatore l’anno scorso retrocesso con il Lecce. Costretti ad operare in un mercato già investito dalle contingenze e nel pieno delle questioni societarie di cui sopra, i gialloblu non hanno praticamente concluso operazioni in entrata, ripresentandosi di fatto al campionato con la stessa rosa dell’anno passato meno Kulusevski, ceduto formalmente già a gennaio alla Juventus, e Caprari, mossosi in direzione Benevento e se, per quanto riguarda il rettangolo verde, le novità non sono state rappresentate da volti nuovi, ci ha pensato il mister a stuzzicare la curiosità dei tifosi.

“Credo che con questa squadra si possa fare qualcosa di importante, cercherò di aggiungere gradualmente nuovi concetti senza scombussolare le certezze acquisite dai ragazzi negli ultimi anni di ottima gestione, il mio obbiettivo è quello di raggiungere la salvezza con un calcio propositivo e gradevole per il pubblico” queste le sue parole nella conferenza stampa allestita per la sua presentazione, e assaggi dell’ impostazione tattica pensata per questo Parma si sono potuti gustare durante le amichevoli prestagionali, nelle quali la squadra ha mostrato una maggiore predisposizione al palleggio con un baricentro tendenzialmente più alto, riscontrando, tra le criticità, una difficoltà nel coprire gli spazzi dietro la linea difensiva di fronte alle controffensive avversarie. Inoltre, il tecnico crociato, durante questi test, oltre al classico 4-3-3, ha frequentemente provato il 4-3-1-2, da sempre il suo assetto tattico prediletto, con il quale pare sia convinto di affrontare la prima giornata. Gli uomini che proveranno ad interpretarlo dovrebbero rispondere ai nomi di Luigi Sepe per la porta, uomo insostituibile ed ex della partita; Darmian nel ruolo di terzino destro, al centro di insistenti rumors secondo i quali ben presto passerà agli ordini di Antonio Conte all’Inter; Pezzella sulla sinistra, con capitano Iacoponi fiancheggiato da Bruno Alves al centro della difesa; Brugman in cabina di regia; Hernani e Kurtic come interni di centrocampo e Kucka sulla trequarti dietro le punte Gervinho ed Inglese, altro ex della sfida.

I precedenti

Nella storia le due squadre sono venute a confronto quarantasei volte facendo segnare dieci pareggi, venti vittorie per il Napoli e sedici per il Parma; i partenopei hanno raccolto sessantasette gol contro i cinquantotto dei ducali. Nella scorsa stagione le due partite sono terminate con lo stesso risultato, 2-1 a favore dei gialloblu, arrivate, però, in momenti completamente opposti dell’annata. L’andata al San Paolo, il 14 dicembre 2019, come detto, scandì il debutto di Gattuso sulla panchina azzurra, che assunse sfumature tragicomiche sin dalle prime battute, con il doppio infortunio, tecnico e fisico, di Koulibaly sulla prima rete di Kulusevski, degenerando, poi, in una prestazione nettamente sottotono, perfettamente in linea con la tendenza di quel periodo. Il ritorno al Tardini, invece, il 22 luglio 2020, arrivò praticamente a stagione quasi conclusa, quando entrambe le compagini avevano esaurito gli obbiettivi stagionali. La prova dei partenopei non fu delle migliori, ma la sconfitta fu viziata anche da un paio di dubbie decisioni arbitrali. Infine, per trovare una prima giornata di Serie A che vedesse contrapposti questi due colori bisogna tornare all’annata 96/97, quando il Napoli era ancora in mano a Ferlaino e navigava spedito verso terribili tempeste, in quella occasione vinse il Parma per 3-0.

Dubbi da sciogliere e vantaggi da sfruttare

Affidarsi alle certezze per affrontare una squadra con le sue fisiologiche incognite da inizio ciclo e cominciare a mettere fieno in cascina, o sfruttare le difficoltà degli avversari per proseguire il processo di assortimento del nuovo assetto cominciato in ritiro? Sono questi i dubbi che accompagnano Gattuso nelle ultime ore di riflessione, dubbi che possono facilmente essere tradotti in cifre: 4-3-3 o 4-2-3-1? Di fatto, le incertezze si annidano quasi esclusivamente attorno alla suddetta questione, perché a livello di uomini i nodi da sciogliere sono ancora pochi e riguardino i soliti ballottaggi.

A scendere in campo con i guantoni pare debba toccare a David Ospina, come al solito in vantaggio nelle gerarchie su Alex Meret; la linea difensiva difficilmente presenterà sorprese, saranno i migliori quattro, per condizione ed assortimento, a comporla: Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui. A centrocampo, qualora si decida di schierarne tre, scenderanno in campo Demme da vertice basso e la coppia di interni Fabiàn, Zielinski, mentre, un’eventuale mediana a due, sarebbe impegnata dal tedesco e dallo spagnolo. In avanti, Osimhen pare sia destinato a debuttare indipendentemente dalle questioni tattiche, Gattuso è intenzionato a sfruttare le sue qualità per mandare in crisi i meccanismi difensivi del Parma ancora macchinosi; a fiancheggiarlo in un tridente sarebbero Insigne e Politano, i quali sarebbero coadiuvati da Mertens, in un’eventuale batteria di trequartisti.

Matteo Ariola

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