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Palma Campania, omicidio Di Francesco: il killer pensionato con l’arsenale in casa e il porto d’armi rinnovato a 82 anni

Palma Campania, 18 Giugno – Lo ha spinto una rabbia furiosa, veemente, rabbiosa, causata da un’antica rivalità e da liti che duravano da anni. Ben cinque i colpi di pistola, due, letali, indirizzati all’odiato vicino di casa, Giuseppe Di Francesco 67 anni, titolare dello chalet dove “si faceva sempre troppa confusione”, e gli altri tre che hanno finito per ferire la figlia e il genero della vittima.

Aniello Lombardi, l’83enne imprenditore in pensione, poteva fare una strage nello chalet di via Trieste, che sabato sera era frequentato da decine di persone, bambini compresi.

Una passione sfrenata per fucili e pistole. Lombardi, reo confesso dell’omicidio di Giuseppe Di Francesco, aveva ottenuto il rinnovo del porto d’armi appena lo scorso anno, nel settembre del 2018. L’83enne ne aveva fatto regolarmente richiesta presentando un certificato medico di idoneità che ne comprovava le sue capacità psicofisiche. A tale scopo è sufficiente l’attestazione di un medico e nulla più. Oltretutto il rilascio del porto d’armi può avvenire anche senza presentarsi personalmente in questura, in una stazione dei carabinieri o in commissariato di pubblica sicurezza, è previsto, infatti, il rilascio della licenza di rinnovo anche a mezzo raccomandata o per posta elettronica certificata.

Scoppia l’indignazione tra i cittadini di Palma Campania, tanti si chiedono come sia possibile che un uomo di una certa età, possa ancora avere diritto a possedere un arsenale “fai da te” nella propria abitazione. Adesso la procura vuole vederci chiaro su quel porto d’armi concesso forse con troppa leggerezza ad un uomo anziano che tutti in paese descrivono come un “litigioso”, “attaccabrighe”.

Intanto oggi pomeriggio verrà effettuata l’autopsia sul corpo di Peppe Di Francesco. L’esame clinico servirà a chiarire nei particolari la dinamica del delitto, peraltro già ricostruita dai carabinieri nella notte tra sabato e domenica scorsa. Dopo la prassi di rito, la salma del commerciante sarà restituita alla famiglia che potrà provvedere ai funerali. Quasi certamente, in quel giorno, l’amministrazione del Comune di Palma Campania proclamerà il lutto cittadino. La morte di Giuseppe Di Francesco, ha fortemente scosso l’intera comunità palmese, tante sono le testimonianze di stima e di affetto per il commerciante. C’è un via vai di persone che si fermano e depositano un omaggio floreale proprio nei pressi del locale dove è stato ucciso il Di Francesco, e ieri è stata organizzata anche una veglia di preghiera in memoria dell’amico di tutti.

Intanto la famiglia della vittima chiede che si faccia silenzio sulla vicenda e invoca rispetto per commemorare degnamente la memoria della vittima. “Non vogliamo che si semini odio – dichiara il nipote di Giuseppe Fiorangelo Di Francescoe non cerchiamo vendette. Quella persona che si è macchiata di un atto così grave, dovrà fare i conti con la giustizia e con Dio, la nostra famiglia non proverà sentimenti di odio o rancore perché mio zio così avrebbe voluto. Ha ucciso perché non voleva lo chalet davanti casa sua, nulla c’entra la musica, il chiasso o la confusione. Ci impegneremo a tenerlo aperto, per ricordare degnamente la figura di Giuseppe che per servire la sua clientela non faceva nemmeno le ferie”.

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