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Palma Campania, cala il sipario sul Carnevale palmese 2020 con la cerimonia dei premi al Palaquadriglie [Video]

Palma Campania, 2 Marzo – Cala il sipario sul Carnevale Palmese 2020, con l’assegnazione del meritato  Palio 2020 alla Quadriglia dei Gaudenti e i premi di categoria come da nomination, con la cerimonia  serale del 1 marzo, al Palaquadriglie di Palma Campania. Tutto è stato detto. Un Carnevale eccezionale con nove quadriglie che hanno dato passione e lavoro instancabile per la riuscita della kermesse.  Fondamentale ed accurata è stata l’organizzazione della Fondazione Carnevale con alla guida il presidente  dottor Claudio Ferrara.

Il Carnevale 2020 ha donato forti emozioni e il migliore Maestro di Quadriglia 2020, Pasquale Rubinacci, che ha comandato la Quadriglia de ’A Livella, dal tema La Russia sta qua…ma ‘O zar addo’ sta? fa ancora rumore. Ci ha regalato un viaggio nella inenarrabile Russia con le note del Canzoniere che l’hanno attraversata dalla Siberia a Mosca, con lo sguardo al tempo degli zar, non trascurando la rivoluzione russa, la corsa allo spazio e tante altre performance sorprendenti. Il giovane Maestro è sulla bocca di tutti, per la sua bravura ed eleganza, nel ruolo di ‘o cumannante, la figura più carismatica della Quadriglia.

Bambini, ragazzi e giovani crescono con il sogno di diventare Maestri di Quadriglia. Così è stato per Pasquale Rubinacci, studente del Rosmini di Palma Campania, giovane talentuoso, dall’orecchio musicale, cresciuto a pane e quadriglia. Non ha perso un Carnevale. Il suo sogno si è avverato. Per la prima volta al comando della Quadriglia, ha saputo catturare e tener testa l’attenzione dei quadriglianti e coinvolgere un’intera popolazione e quanti l’hanno seguito.

Il Maestro ha saputo trascinare la folla fin da quando ha avuto la bacchetta col cambio di maestro, durante la cerimonia del Ratto del Gagliardetto, e alle prove nel Villaggio delle Quadriglie si è scatenata la sua arte, simpatia, serietà e bravura. E nelle postazioni prestabilite, al centro del cerchio, ha mandato tutti in tripudio.  Non si parlava che di lui, il miglior maestro! I palmesi se l’aspettavano, sebbene gli altri maestri di Canzonieri fossero altrettanto bravi.

 Donatella Isernia, assessore comunale, quadrigliante de ‘A Livella, conosce Pasquale Rubinacci dalla nascita, tanto da confermare 

È un ragazzo dalla straordinaria capacità di aggregare; infatti ‘A Livella, è stata la quadriglia più numerosa e che ha visto la partecipazione di moltissimi ragazzi suoi coetanei e non, ma tutti suoi amici. Stiloso, elegante, caparbio, determinato e passionale, sopra quel palcoscenico che è la vita, dove a volte il plauso altre il silenzio, ma sempre tutto significante e significativo, ha saputo domarlo da brillante protagonista”.

 Al vincitore le nostre domande.

 Come sei giunto alla scelta di maestro di Quadriglia?

 “Sono cresciuto con la quadriglia ‘A Livella, ad ogni Carnevale, la musica mi entrava nelle vene, gli strumenti musicali e il ritmo mi stregavano e ho aspettato trepidante questo momento. Ogni anno che passava avrei voluto avere un anno in più. Il comitato ha ritenuto che i miei diciassette anni bastassero a farmi tenere la bacchetta tra le mani per dirigere la musica del Canzoniere, scandendo i ritmi e i tempi musicali. Hanno creduto in me.Io non aspettavo altro”.

 Come ti sei sentito a cavalcare questo ruolo e al verdetto di Miglior Maestro 2020?

 “Ho atteso il ruolo di Maestro da quando ero piccolo. In questi anni ho provato un’infinità di volte a chiudere gli occhi ed immaginarmi in mezzo al cerchio a cumannà, che tanto mi ha fatto sognare. Le emozioni si sono susseguite vorticosamente durante le giornate del Carnevale, ma ancor prima, durante le prove. Non riuscivo a domarle se non con l’apporto dei miei amici quadriglianti, pronti a sostenermi in ogni circostanza. Ed essere risultato il migliore Maestro mi ha strabiliato ed emozionato forte, quasi non sorreggevo alla magnificentissima notizia. Eppure ho sostenuto agli innumerevoli complimenti, sorrisi di compiacimento della folla che mi dava immensa felicità quasi a commuovermi tanto da sentire gli occhi lucidi”.

Come sei riuscito ad immedesimarti nel personaggio?

“Non è stato facile, ma nemmeno difficile. Talvolta mi lasciavo prendere dall’ansia per la preoccupazione delle aspettative che il ruolo mi imponeva. Il sostegno di amici, della mia famiglia, dei tantissimi anni di esperienza vissuta in seno al Carnevale e alla Quadriglia di appartenenza, che reputo una seconda famiglia, mi hanno dato la leggerezza di sentirmi padrone della bacchetta e del palcoscenico.  E poi non dimentichiamo che mio padre Biagio è stato maestro di Quadriglia nel 2009 col tema Brasiliando. A lui devo il sangue a coriandoli che mi scorre nelle vene”.

L’amicizia è stata fondamentale nel ruolo assunto?

“Molto. I tanti amici di una vita non mi hanno mai lasciato, hanno fatto corpo gioendo con me e risparmiandomi le difficoltà, pronti ad assumersele, pur di  lasciarmi in netta serenità nel mio ruolo, a perfezionare canzoniere e messinscena nelle due settimane di condivisione e partecipazione al Villaggio delle Quadriglie”.

Il trionfo dello strepitoso costume che hai indossato ha decretato al tuo successo di Miglior Maestro, anche di Miglior Costume Maestro. Che cosa senti di dire a chi lo ha realizzato?

“Non avrò mai tantissime parole di ringraziamento e riconoscenza per chi ha reso  concreto un altrettanto sogno di bellezza ed opera d’arte. Ho indossato il costume al pensiero di dare pregio a loro: la stilista e pittrice Linda Isernia dell’Atelier Antise, che l’ha ideato pensando al giovane che sono, con la forte passione per il Carnevale palmese, Lisa Casillo e famiglia di sartoria Mattia,  che l’hanno realizzato, Salvatore Montanino e  Giuseppe Nappi che quando mi sono sentito perso per ciò che aspiravo ad avere, per indossare nei giorni della kermesse, hanno saputo forgiare e decorare  la struttura adatta al maestoso mantello. Sono persone splendide, di alta professionalità e amor proprio”.

Progetti per il futuro?

“Sto metabolizzando la vittoria. Mi sto godendo le innumerevoli sensazioni belle che mi ha regalato il nostro Carnevale storico, che anno dopo anno dà lustro alla nostra terra. Ho negli occhi la spensieratezza del sorriso e i saluti  delle persone che mi hanno acclamato e accompagnato durante la manifestazione.  A loro e a tutti della mia Quadriglia va il mio caloroso e profondo grazie. Sono uno studente, dovrò riprendere a studiare seriamente, dopo questa fantastica pausa che mi inumidisce ancora  gli occhi al pensiero del sacrificio, che hanno fatto i  miei genitori nel farmi vivere un Grande Carnevale”.

 

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