Politica

Ospedale di Mercato San Severino, non solo frasi razziste ad un ragazzo ivoriano: l’infermiera si sarebbe addirittura rifiutata di curarlo

Borrelli: “Qualora confermato, sarebbe un fatto di una gravità inaudita. Andremo fino in fondo, il direttore Luongo mi ha garantito che l’inchiesta interna farà luce su questa vergogna”

 

Napoli, 25 Febbraio – “Le frasi razziste rivolte ad un giovane paziente africano all’interno dell’ospedale Fucito di Mercato San Severino sono di una gravità esponenziale. Ma è ancora più grave quanto riferito dal suo datore di lavoro che afferma che l’infermiera protagonista delle offese si sarebbe rifiutata di prestare le cure al ragazzo. Abbiamo chiesto l’apertura di un’inchiesta interna che è stata immediatamente avviata. Qualora dovesse confermare quanto denunciato, saremmo di fronte ad vergogna assoluta e senza precedenti, lesiva della dignità dell’intero sistema sanitario. Andremo fino in fondo, fatti del genere non devono ripetersi”. Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi e membro della commissione Sanità Francesco Emilio Borrelli. “Ho parlato con il direttore dell’ospedale Luongo che mi ha garantito l’avvio dell’inchiesta. Qualora emergano delle responsabilità occorrerà procedere con la massima severità”.

Souleymane è un ragazzo ivoriano di 20 anni. Una persona squisita, che si trova regolarmente sul territorio italiano. Studia, lavora ed è completamente autonomo. Nella notte tra sabato e domenica – spiega Domenico Pecoraro, il suo datore di lavoro – ha accusato una forte tosse che lo ha indotto a chiedere l’assistenza del 118. Mi ha riferito che quando è arrivato all’ospedale di Mercato San Severino è stato accolto da un’infermiera che, vedendolo, ha affermato ‘Ma Salvini li fa ancora entrare questi?”, prima di iniziare ad apostrofarlo con epiteti razzisti, arrivando a dirgli ‘Devi morire’. A quel punto mi ha telefonato, raccontandomi cosa stesse succedendo. Quando sono arrivato era sconvolto, non voleva più essere toccato dal personale sanitario. Ha aggiunto che l’infermiera si era anche rifiutata di prestargli le cure”.

“Ho cercato di convincerlo a restare ma lui, palesemente sconfortato, è uscito dal Pronto Soccorso. A quel punto l’ho accompagnato in auto all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno, dove finalmente è stato assistito dal personale medico. Attualmente si trova ancora lì perché il problema che lo aveva indotto a recarsi in ospedale si è ripresentato”, conclude il datore di lavoro.

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