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Napoli, Parco Minopoli. Capodanno (Valori Collinari): “Più di una generazione di bambini ne è stata privata”

Capodanno: “A loro principalmente stamani sindaco e assessori dovevano chiedere scusa”

Napoli, 15 Settembre – “Dagli anni ’90 ad oggi, alla guida di palazzo San Giacomo si sono avvicendati ben quattro sindaci, Bassolino, Iervolino, De Magistris e Manfredi. All’epoca ai bambini delle scuole elementari e medie veniva già preannunciata la possibilità di poter usufruire di quella che a Napoli doveva essere la prima delle aree verdi comunali, da destinare a parco agricolo-didattico, estesa su un fazzoletto di terreno di appena 1,4 ettari, posto tra viale Raffaello e salita Cacciottoli al Vomero, dove sorge anche una campana gassometrica, con lavori che dovevano durare al massimo sei mesi e un impegno di spesa quantificato successivamente in due milioni di euro. Invece sono passati quasi 30 anni perché finalmente il parco Minopoli, così è stato chiamato, vedesse la luce e più di una generazione di bambini, che dovevano imparare a coltivare quegl’orti, oggi hanno superato gli anta, molti di loro sono nel frattempo anche diventi mamme e papà, e quel parco lo hanno visto solo nelle immagini, pubblicate all’epoca anche sul sito del Comune di Napoli.

A loro principalmente sindaco e assessori, presenti all’inaugurazione, avrebbero dovuto chiedere scusa per i lunghi quanti immotivati ritardi che li hanno privati della possibilità di poter fruire di questo parco, rendendolo di fatto l’opera pubblica più longeva di Napoli, se si esclude la linea 1 della metropolitana, ancora con diverse stazione da completare, che nel 2026 compirà i 50 anni da quando, era il 22 dicembre 1976, alla presenza dell’allora sindaco Valenzi, avvenne la posa della prima pietra in via Mario Fiore”.

A ricordare la lunga e travagliata storia di quest’ennesima opera lumaca nel capoluogo partenopeo è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che ha seguito il tortuoso travaglio del parco, oggi finalmente inaugurato in pompa magna, senza però chiedere le dovute scuse, fin da quando, agli inizi degli anni’90, sedeva ancora tra i banchi dei consiglieri eletti nel Consiglio circoscrizionale del Vomero.

“A questo punto – afferma Capodanno – ci auguriamo che, con l’inaugurazione del parco, vengano anche attivare tutte le procedure per la sua gestione ma anche per la manutenzione ordinaria e straordinaria, per evitare che faccia la fine di tanti altri parchi comunali, presenti in città, come, solo per esemplificare, il parco Mascagna, chiuso in questi giorni a tempo indeterminato, per problemi di sicurezza, dopo anni che lo si è lasciato in un costante stato di degrado e di abbandono, senza provvedere alle ordinarie opere manutentive. Un’attività complessa, segnatamente quella della gestione, come testimoniano le vicende di un’altra struttura comunale, presente sempre nell’ambito della municipalità collinare e sovente alla ribalta delle cronache cittadine: la “Casa della socialità”, per la quale, dopo oltre quattro anni dal termine dei lavori, si attende ancora che ne venga definito l’affidamento e la gestione, con la conseguenza che continua a rimanere chiusa e in stato d’abbandono, circondata da erbacce e rifiuti di ogni genere, nonostante le tante proteste dei cittadini”.

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