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Memoria dei caduti di Nassiriya, vent’anni fa la strage dei militari italiani

Napoli, 12 Novembre – Venti anni fa, il 12 novembre 2003, un camion blu carico di tritolo entra nella base Maestrale in Iraq, presidiata da esercito e carabinieri. I due uomini a bordo innescano l’esplosione, che a loro volta causano quella del deposito di munizioni. Le forze armate italiane subiscono così la peggiore strage del dopoguerra: diciassette militari morti, insieme a un cooperatore e un regista. Altre 9 vittime tra il personale iracheno.

Oggi i familiari lanciano un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro della Difesa, Guido Crosetto, affinché si conceda alla memoria dei caduti di Nassiriya la medaglia d’oro al valor militare. “Ci saremmo aspettati una sensibilità diversa per quello che mio padre e gli altri hanno fatto per lo Stato, decidendo di rimanere in Iraq nonostante l’alto rischio a cui erano esposti, scelta che hanno pagato con la vita”, dice Marco Intravaia, figlio del vicebrigadiere Domenico, una delle vittime. 

Da tempo lo scheletro di cemento della base Maestrale sono stati demoliti e sostituiti con degli uffici iracheni, ma “nessun simbolo o lapide in Iraq ricorda quel drammatico evento. C’è soltanto una targa nell’ambasciata italiana”, spiega Intravaia, che ora ha 36 anni ed è parlamentare regionale in Sicilia.

L’eroico intervento del carabiniere Andrea Filippa di guardia all’ingresso principale della base che sparò agli attentatori evitò conseguenze che avrebbero potuto essere ancora più tragiche. La base “Maestrale” fu ridotta a uno scheletro di cemento. L’altra sede, “Libeccio”, distante poche centinaia di metri dalla prima, venne danneggiata anch’essa dall’esplosione.

Dodici delle vittime erano carabinieri: Massimiliano Bruno, Giovanni Cavallaro, Giuseppe Coletta, Andrea Filippa, Enzo Fregosi, Daniele Ghione, Horacio Majorana, Ivan Ghitti, Domenico Intravaia, Filippo Merlino, Alfio Ragazzi, Alfonso Trincone. Cinque nei ranghi dell’esercito: Massimo Ficuciello, Silvio Olla, Alessandro Carrisi, Emanuele Ferraro, Pietro Petrucci. Il regista, impegnato in un film sulla ricostruzione dell’Iraq, si chiamava Stefano Rolla, il cooperatore Marco Beci. Dal 2009, il 12 novembre, giorno dell’attentato di Nassiriya, è la Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace.

“Nella Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, il  Governo rivolge un doveroso e riconoscente omaggio a tutti i  connazionali che hanno sacrificato la propria vita nei teatri  operativi dove l’Italia è impegnata per difendere la libertà, la pace e la sicurezza. Il 12 novembre 2003 è un giorno che rimarrà scolpito,  per sempre, nella memoria nazionale”.  Con queste parole la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ricorda i 19 italiani rimasti uccisi nell’attentato di Nassiriya.

“Il popolo italiano – sottolinea Meloni nel suo post – non dimenticherà mai ciò che vent’anni fa è successo a Nassiriya, il più grave attentato  terroristico subito dall’Italia nelle missioni internazionali di pace  nelle aree di crisi. Sono ancora vivide nelle nostre menti le immagini di quella drammatica giornata e la profonda commozione che l’attentato suscitò in tutta la Nazione, che non mancò di tributare agli eroi di  Nassiriya un fortissimo sentimento di affetto e riconoscenza”.

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