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Medici 118: Emergenza nell’emergenza

Napoli, 19 Marzo – In Campania l’emergenza è doppia. In questi ultimi giorni, già ampiamente coperta la notizia, si sta assistendo all’acuirsi  dell’agitazione dei medici convenzionati del Servizio 118 Campania, a causa della comunicazione a questi ultimi da parte della Regione Campania di restituire le indennità di €. 5,16 per ora percepite dal 1999 in poi, in base ad una istruttoria, e non una sentenza, della Corte dei Conti Campania. Ed il giusto malcontento è aumentato quando alcuni medici si sono visti recapitare la richiesta di restituzione “in una unica soluzione” e non con prelievo forzato di un quinto dello stipendio come era stato detto in precedenza

“Decisione quantomeno intempestiva da parte dei vertici dell’amministrazione che hanno voluto dare seguito ad una mera nota di indirizzo senza prima considerare la possibilità di un dialogo con le parti interessate”, così ha definito la questione in sintesi il direttore facente funzione 118 di Napoli dr. Giuseppe Galano.

Dello stesso avviso il consigliere regionale per FdI Marco Nonno che già precedentemente aveva, con un comunicato stampa, sollevato la questione dando supporto al comparto ed aggiungendo in una importante chiosa: “E’ un momento delicatissimo e come già detto in altre occasioni siamo opposizione costruttiva ed in questo momento saremo costruttivi, ma questo rimane uno scempio vergognoso di cui la Giunta dovrà dar conto ai cittadini campani. La dirigenza medica si è arrogata un compito ed una responsabilità che invece sono e rimangono della politica”.

Un nulla di fatto è venuto fuori dall’incontro di ieri in Prefettura, nel tentativo di conciliare le posizioni. Ed un mero invito alle parti a dialogare e riprendere il tavolo delle trattative è stato il risultato ottenuto, demotivante ancora si più se fosse possibile per i medici e le sigle sindacali che li rappresentano. Infatti in una nota congiunta delle stesse sigle viene fuori la delusione e l’amarezza che fanno presagire scenari poco rassicuranti soprattutto per la cittadinanza ed il suo diritto alla salute.

 ANAAO-AAROI EMAC-CIMO-FP CGIL MEDICI-CISL MEDICI-UIL FPL MEDICI- FVM-FASSID-ANPO ASCOTI FIALS MEDICI-FESMED-FIMMG-SMI-SNAMI-SUMAI ASSOPROF hanno così scritto al Prefetto di Napoli Marco Valentini:

“Le OOSS apprezzano e ringraziano Sua Eccellenza il Prefetto di Napoli per l’azione messa in campo e sono pronte a fare il passo richiesto nella direzione del dialogo. Ritengono che analogo passo debba essere fatto dalla Regione. È pertanto necessario da parte della stessa una chiara indicazione alle aziende di sospensione delle azioni di recupero delle somme dalle stesse messe in atto fino a che non si trovi una soluzione definitiva. Credono che, in presenza del grave disagio che si è determinato, sia necessario un segnale chiaro con una inversione di tendenza che vada nella direzione di un recupero della dignità dei medici di emergenza territoriale e ritengono che tale richiesta vada in tale direzione. Chiedono che la questione per le sue implicazioni sulla salute dei cittadini abbia carattere d’urgenza e debba essere presa in carico direttamente dal Presidente De Luca. Pertanto, in assenza di segnali da parte della Regione nelle prossime ore, non verrà revocato lo sciopero del 26 marzo p.v.”

E non è l’unico appello fatto al presidente della Regione Campania.

Non un braccio di ferro, né una presa di posizione ottusa e sorda, ma una richiesta di ripristino della dignità e della corretta gestione ed importanza della medicina d’emergenza che in periodo pandemico, quindi da più di un anno ha evitato e sta ancora  evitando il collasso di tutto il sistema sanitario campano e di quello ospedaliero in particolare, assistendo e in moltissimi casi curando i pazienti nelle stesse ambulanze medicalizzate.

Abbiamo raggiunto al telefono il dr. Manuel Ruggiero, medico di Emergenza Sanitaria Territoriale 118 e presidente dell’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate” che ci ha rilasciato la dichiarazione che segue:

“Tutto quello che sta succedendo agli eroi della pandemia campani è già noto alla cronaca, quello che invece non è stato detto è che l’ASL vuole indietro dei soldi sui quali ognuno di noi ha pagato le tasse, e questo è altamente ignobile perché non si può aggiungere il danno alla beffa. Ma soprattutto nessuno di noi ,quando ha preso servizio, dal 1999 in poi, si è mai opposto o si è posto una domanda su questi 5,16 euro, li abbiamo percepiti e basta. In nessun caso è ammissibile la decurtazione dello stipendio di un lavoratore, se c’è una colpa è di tipo amministrativo e chi ha fatto questo errore deve pagarne le conseguenze, di certo non noi! Cacciare adesso 100.000 euro per restituirli all’ASL può farlo solo chi in banca possiede minimo 300.000 euro e può continuare a vivere sereno! Questo recupero crediti non si deve risolvere per paura di perdere medici del 118….anche perché una volta risolta questa spiacevole questione COMUNQUE molti di noi andranno via per l’immensa delusione!”

La medicina territoriale, quella davvero necessaria al cittadino, potrebbe subire  un ulteriore colpo che porterebbe di un passo in avanti il salto nel vuoto della sanità campana. La trattativa è rimandata a mercoledì quando le forze politiche avranno una audizione in Commissione Sanità della Regione Campania.

E’ forte l’invito a tutte le forze sociali ma soprattutto politiche affinché si eviti la perdita di personale prezioso non sono per la grandissima esperienza acquisita sul campo in decenni di servizio non comodo, non facile, non regolare, ma soprattutto prezioso per il servizio unico che presta alla causa della salute collettiva e del singolo.

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