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Marigliano, appena uscito e già premiato il libro della ricercatrice di scienze della valutazione Francesca Caliendo “La valutazione? Un fatto davvero complesso”

Marigliano, 10 Giugno –  Sono intervenuti i dirigenti Tania Iasevoli, Antonio Esposito. Il dirigente Ernesto De Santis “Ogni studente o studentessa suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo , è un’orchestra che prova la stessa sinfonia”. Con questa frase di Daniel Pennac è stato conferito il Premio Gallo D’Oro, alla ricercatrice Francesca Caliendo autrice del libro “La valutazione? Un fatto davvero complesso”.

L’occasione è stata offerta dalla presentazione dello stesso libro dell’autrice, uno studio nell’ambito della scienza della valutazione, introdotto nel seminario a tema. La docimologia come strumento per guardare i bambini e le bambine non strettamente dal punto di vista del profitto nell’ambito delle discipline, ma come portatori di storie e di vissuti, entrando nei loro silenzi per fare emergere le loro capacità. Premiati anche la dirigente Tania Iasevoli con una targa di riconoscimento da parte dell’ ’organizzazione del seminario di studi per l’ apertura verso il territorio e la valorizzazione dei beni culturali ,coinvolgendo la platea di alunni a guardare il bello che li circonda.

Riconoscimenti ai già dirigenti scolastici Antonio Esposito, professore universitario e al dott. Ernesto De Santis. Entrambi sono stati premiati per l’impegno profuso a sostegno della cultura. Premiata anche la giornalista Anita Capasso, moderatrice dell’evento, per la costante opera d’informazione e l’impegno a sostegno della legalità. Ad aprire i lavori è stata la dirigente Tania Iasevoli che ha sottolineato come sia importante il senso di appartenenza e l’identità di un territorio.

Francesca Caliendo, è un’insegnante di sostegno del primo circolo “Giancarlo Siani”, nata e cresciuta a Faibano. Ha frequentato le scuole elementari nello stesso plesso monsignore Esposito che ha ospitato l’evento. “E’ importante lavorare in sinergia e soprattutto valorizzando –afferma la dirigente Iasevoli- le potenzialità del singolo nell’ambito del contesto in cui si vive”. Passaggio obbligato sulle pagelle che un tempo erano come piccole cartellette celeste e con voti numerici. Francesca Caliendo nel libro fa riferimento alla sua maestra unica, Giuseppa Sapio che viene ricordata con una narrazione della stessa autrice che fa riferimento nel testo al concetto di bocciatura vista come un qualcosa di grave che fa raggelare la classe.

In sala ci sono i familiari, il fratello e il nipote della maestra unica Sapio a cu viene conferita una targa alla memoria e un mazzo di rose rosse ,che avrebbero fatto immensamente piacere all’ educatrice , figura di riferimento dell’intera comunità di Faibano. Interviene il consigliere Sebastiano Guerriero la cui presenza spontanea mostra ancora di più quanto sia importante fare rete. “Eventi come questi si devono tenere più spesso. La cultura ha una grande importanza –afferma Sebastiano Guerriero- per far crescere le comunità e soprattutto per dare ai giovani delle certezze. Bisogna valorizzare le eccellenze e non farle scappare via. La scuola è un faro, è un baluardo di legalità”.

Come sempre passionale l’intervento dell’ accademico Antonio Esposito:”Una cosa è complicata quando manca una logica interna. Valutare è una condanna, è giudicare e ha il rischio di condannare. La bocciatura era una condanna che poteva lasciare segni enormi.. Gli studenti che entrano in classe …sono una cipolla.. Hanno un corpo in divenire e famiglia nello zaino. Spesso basta sola una parola fiduciosa per alleviare quegli animi. La cipolla si ricomporrà all’uscita. Insegnare è ricominciare ogni giorno a partire dalla domanda:” Dove eravamo rimasti?”.

Segue l’intervento incisivo del professore Ernesto De Santis: ”La valutazione è costante e in itinere. La scuola si è persa come memoria. La scuola la fanno i politici che non hanno a cuore gli interessi dei ragazzi, ma altri interessi. I ragazzi non devono vivere le discriminazioni …annotiamo solo le debolezze…il punto è imparare, non studiare.. i voti non bisogna guardarli. Oggi il tempo da dedicare ai ragazzi da parte dei genitori è poco e a volte non è neanche di qualità. Si è distratti e si rimanda. “.Papà non guardi il mio disegno?”. La mancanza di attenzione suona come un macigno e segna il vissuto, svaluta. I bambini devono essere circondati d’ amore e di attenzione.

Anita Capasso

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