Politica

Lotta alla Pandemia, Governo valuta nuova stretta

Roma, 8 Marzo – Una stretta che giorno dopo giorno diventa sempre più concreta. La curva del contagio da Coronavirus sale e il premier Mario Draghi è pronto a rivedere il Dpcm appena entrato in vigore, qualora  fosse necessario. Sotto la lente d’ingrandimento la situazione delle terapie intensive e la velocità con cui le nuove varianti si stanno muovendo, provocando un innalzamento di nuovi casi.

Per questo oggi è in programma una riunione straordinaria del premier con i ministri competenti, Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, e con il commissario per l’emergenza, Giuseppe Figliuolo. Alla riunione non dovrebbe partecipare il Cts. “Non escludiamo misure rafforzate per consentire una campagna vaccinale più spedita. Gli scenari possibili, tra cui un lockdown leggero sono ipotizzabili ma non sono stati ancora discussi dal Cts”. Così una fonte del Comitato tecnico scientifico che, interpellata dall’agenzia Dire, smentisce che sia prevista oggi una riunione del Cts per definire un possibile inasprimento delle misure: “Non è convocata alcuna riunione per il Cts, sappiamo che è stato richiesto un incontro da parte del presidente del Consiglio Draghi ma non a noi: non siamo stati coinvolti“.

Al centro dell’incontro la valutazione dei dati di questi giorni e le eventuali misure che in aggiunta potrebbero portare a una serrata su tutta la penisola. Ieri sono stati registrati 20.765 i nuovi casi con 207 decessi. La risposta del governo, trapela da fonti qualificate vicine al dossier, dovrebbe portare ad accogliere il parere del Comitato tecnico scientifico di estendere il parametro di 250 casi su 100 mila abitanti per sette giorni consecutivi (già previsto per la chiusura delle scuole sia nelle regioni gialle e arancioni) per il passaggio diretto in zona rossa. In questo modo sarebbe più semplice e rapido entrare nella modalità della massima restrizione, con il colpo d’occhio di un cambio cromatico della penisola quasi a macchia d’olio.

Inoltre, l’obiettivo è anche organizzare nel frattempo organizzare la più grande campagna di vaccinazione di massa del nostro Paese.  Ma nessun lockdown generalizzato, spiegano, “quello di marzo scorso non si ripeterà”, assicurano anche perché oggi l’Italia non solo ha a disposizione le misure di sicurezza necessarie ( maschere e gel), ma ha anche cambiato i suoi comportamenti. Ciò su cui si deve intervenire sono le zone di assembramento ed evitare, soprattutto oggi che si ha la consapevolezza che le varianti circolano tra i giovani, che questi ultimi siano un vettore di contagio. Non è infatti caduto nel vuoto l’allarme del presidente Anci, Antonio Decaro, che ha rilevato come i ragazzi in Dad sono più portati ad affollare le zone della ‘movida’.

Per questo motivo è tornata sul tavolo del governo non solo l’ipotesi di anticipare il coprifuoco, ma anche la possibilità di “chiudere” i weekend, per evitare anche il classico ‘struscio’ nelle vie dello shopping. Si sono infatti rafforzati, proprio con l’entrata in vigore del nuovo decreto, i controlli con il Viminale che ha richiesto servizi ‘mirati e pianificati’.

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