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L’epidemia sociale del gioco d’azzardo: lo Stato da che parte sta?

Napoli, 26 Aprile – Stiamo cadendo nel grottesco: lo Stato ci dica da che parte vuole stare e la smetta di vanificare il lavoro fatto dalle varie associazioni nei territori di appartenenza Far riaprire le sale scommesse prima dei musei e delle scuole dà al Paese un messaggio etico molto negativo, che produce molti più danni, anche economici, di quelli stimabili dal MEF» l’azzardo (che non è un gioco) in Italia è una vera epidemia sociale, che coinvolge soprattutto persone più fragili con altre “malattie sociali pregresse”.

È di fatto una tassa sui poveri, che non di rado dilapidano i pochi denari risucchiati in spirali di dipendenza nelle quali affondano intere famiglie. Stiamo uscendo più poveri da questa crisi senza precedenti, e chi era già povero e in condizioni di marginalità lo sarà ancora di più. a consumare i nostri concittadini più fragili, che il Governo aiuterà, giustamente, con forme varie di aiuto? Sapendo bene, dagli studi psicologici, che nei tempi di crisi e di incertezza l’azzardo aumenta e si intreccia con ansia, depressioni e con altre forme di dipendenza? Il gioco d’azzardo è come un cancro, che corrompe tutto ciò che tocca. Molti hanno distrutto le loro vite, iniziando per divertimento e finendo ossessionati da quel “gioco” che è ben presto diventato una vera e propria anziani nella trappola del gioco d’azzardo. Il gioco d’azzardo contagia gli anziani e casalinghe: c’è chi si gioca casa e lavoro. Casi raddoppiati negli ultimi anni Senza soldi per arrivare a fine mese, ripiegano sul gioco d’azzardo finché non diventa una malattia. Sono sempre di più gli anziani e le casalinghe che chiedono aiuto per dire basta alla propria dipendenza daGioco d’azzardo: Lo Stato da che parte sta? Stiamo cadendo nel grottesco: lo Stato ci dica da che parte vuole stare e la smetta di vanificare il lavoro fatto dalle varie associazioni nei territori di appartenenza Far riaprire le sale scommesse prima dei musei e delle scuole dà al Paese un messaggio etico molto negativo, che produce molti più danni, anche economici, di quelli stimabili dal MEF» l’azzardo (che non è un gioco) in Italia è una vera epidemia sociale, che coinvolge soprattutto persone più fragili con altre “malattie sociali pregresse”.

È di fatto una tassa sui poveri, che non di rado dilapidano i pochi denari risucchiati in spirali di dipendenza nelle quali affondano intere famiglie. Stiamo uscendo più poveri da questa crisi senza precedenti, e chi era già povero e in condizioni di marginalità lo sarà ancora di più. Allora, Le Chiedo , caro presidente del consiglio, : come è possibile riaprire i giochi addirittura prima delle attività produttive? Come possiamo permettere che i non-luoghi dei punti scommesse e delle salegioco ricomincino a consumare i nostri concittadini più fragili, che il Governo aiuterà, giustamente, con forme varie di aiuto? Sapendo bene, dagli studi psicologici, che nei tempi di crisi e di incertezza l’azzardo aumenta e si intreccia con ansia, depressioni e con altre forme di dipendenza? Il gioco d’azzardo è come un cancro, che corrompe tutto ciò che tocca. Molti hanno distrutto le loro vite, iniziando per divertimento e finendo ossessionati da quel “gioco” che è ben presto diventato una vera e propria MALATTIA DICHIARIAMO GUERRA ALLO “Stato biscazziere” il gioco d’azzardo risucchia milioni di euro ogni anno, distrugge persone, rovina famiglie, ingrassa gli usurai, inducendo a dipendenza compulsava centinaia di migliaia di persone insospettabili “Come può giustificare -LO STATO BISCAZZIERE-la distruzione psicologica, morale, economica e familiare,e talvolta anche fisica, di tante persone indebitate per il gioco, affermando che ha bisogno di incassare milioni di euro per restaurare monumenti e chiese, quando quel denaro viene sottratto a persone e famiglie che non hanno da mangiare e da pagare l’affitto?” ….Se una persona si gioca una buona parte del proprio salario, deve per forza diminuire le spese e ….FARE DEBITI Semore più anziani nella trappola del gioco d’azzardo. Il gioco d’azzardo contagia gli anziani e casalinghe: c’è chi si gioca casa e lavoro. Casi raddoppiati negli ultimi anni Senza soldi per arrivare a fine mese, ripiegano sul gioco d’azzardo finché non diventa una malattia. Sono sempre di più gli anziani e le casalinghe che chiedono aiuto per dire basta alla propria dipendenza dal tavolo verde, dalle macchinette e dalle lotterie istantanee nei bar, nei centri commerciali,nelle poste… : costretti a provare il tutto per tutto per portarsi a casa quei 100 euro che consentirà loro di pagarsi l’affitto, sempre più spesso finiscono col dilapidare i risparmi di famiglia. Quando la ns società capirà la gravità della PIAGA DEL GIOCO D’AZZARDO, quando sempre più persone, più FAMIGLIE saranno rovinate Il lavoro sfuma, le entrate familiari collassano ma non gli impegni, ed ecco farsi largo il “pensiero magico”, l’illusione-certezza della vincita che, d’un colpo, spazzerà via tutte le difficoltà.

L’euro investito nel Superenalotto raddoppia, i soldi “investiti” nei “gratta e vinci” aumentano sempre più, la compulsione dell’infilare monetine nelle simil “slot machine” cresce… E quasi senza accorgersi, ecco che il gioco smette di essere tale per trasformarsi in dipendenza. Le difficoltà di carattere finanziario possono essere infatti all’origine di un tentativo, che diventa poi compulsivo, di ricercare la soluzione “miracolosa” ai propri problemi facendo ricorso ai giochi, che oggi sono poi i più diversi, che in palio mettono somme in denaro. L’inseguire il sogno del “colpo” che ti sistema per la vita diventa invece il primo passo verso la rovinosa discesa del disastro provocato dal gioco patologico, dalla spinta a spendere tutto il proprio denaro, a chiederne in prestito ad altri, ad appropriarsene nel – vano – tentativo di rifarsi delle perdite… Una spirale infernale che coinvolge non solo quella persona, ma anche l’intera famiglia. occorre sospendere immediatamente il gioco d’azzardo online, non riaprire i giochi addirittura prima delle attività produttive; lo stato di quarantena unito ad uno stato psicologico oggi inusuale, alimenterebbe la propensione al gioco in quei soggetti già assuefatti oltre ad assuefarne di nuovi, con danni importanti alla salute e alle finanze delle famiglie italiane Si chiedono, pertanto, azioni serie, ma soprattutto intelligenti e lungimiranti, andando ad attuare attraverso l’utilizzo dell’intero Jackpot di circa 35 milioni di euro, le seguenti azioni : Aumento di posti letto di terapia intensiva, attraverso l’acquisto della relativa strumentazione sanitaria, tracciando inoltre una mappa territoriale dei posti letto attualmente presenti e di conseguenza andando a potenziare soprattutto i territoti maggiormente sprovvisti in relazione al numero di abitanti; organizzazione di nuclei operativi, in seno alle singole Regioni, in grado di tracciare tempestivamente, con apposita strumentazione sanitaria la mappa dei contagi; acquisto di materiale sanitario di protezione, per le categorie che sono maggiormente esposte al contagio, quali: medici, infermieri, forze dell’ordine; potenziamento dei servizi e delle forniture relativamente ai principali fabbisogni delle singole regioni.

In questa drammatica “partita” contro un nemico invisibile, dove si contano già milioni di vittime, le Istituzioni non giochino a dadi nell’assumere decisioni responsabili e meritevoli circa la tutela delle vite umane.

Avv. Riccardo Vizzino

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