Napoli, 25 Ottobre – L’ imperitura Laura Boldrini ci ricorda il suo meraviglioso mondo, fatto di lotta al fascismo e di declinazioni al femminile. La ex Presidente della Camera dei deputati e delle deputate, come lei teneva tanto a sottolineare, ci allieta con una considerazione davvero interessante su Giorgia Meloni.
Tutto perché la prima donna premier italiana ha deciso di non declinare al femminile il sostantivo “Presidente”. “La prima donna premier – dice Laura Boldrini rivolta a Giorgia Meloni – si fa chiamare al maschile, il presidente. Cosa le impedisce di rivendicare nella lingua il suo primato? La Treccani dice che i ruoli vanno declinati. Affermare il femminile è troppo per la leader di FDI, partito che già nel nome dimentica le Sorelle?”.
La Treccani fu fondata da Giovanni Treccani e da Giovanni Gentile, ministro fascista, ma non diciamolo alla Boldrini. Ecco la reazione di alcuni politici ed ex politici. “Boldrini. L’inutile sinistra globalista. Mentre rischiamo la guerra nucleare, mentre le bollette hanno subito rincari di quasi il 1000%, mentre rischiamo la chiusura di migliaia di aziende e il licenziamento di milioni lavoratori, con la sanità e l’istruzione al collasso. Questo “campione” pensa alla declinazione dei sostantivi. L’unica critica alla Meloni è la declinazione al femminile del termine presidente.” Marco Rizzo, PC.
“A sinistra, quella presunta dei pariolini, il mal di testa li manda fuori di cervello. L’ultima della Boldrini riguarda il primario bisogno degli italiani. Perché Fratelli d’Italia e non Sorelle d’Italia? La vitale questione boldrinesca ha scatenato l’intera parentela, tant’è che figli e figlie, zii e zie, nonni e nonne, cognati e nuore, suoceri e suocere, compari e comari, ora, pretendono di essere citati nel partito della Meloni. E nel coro ci sono pure i cugini e le cugine… di campagna. Giorgia Meloni ringrazia, visto che a furia di stronzate da parte dei sinistro-lesi, il consenso a destra aumenta giorno dopo giorno.” Giancarlo Lehner, giornalista e scrittore, già parlamentare della Repubblica.
Inoltre è proprio la Crusca a chiarire “Chi preferisce le forme maschili ha diritto di farlo.” Ma la Boldrini va oltre, per lei la Crusca può dire ciò che vuole, le declinazioni devono essere boldriniane. Punto.
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Giornalista pubblicista. Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale.
Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda.
Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.
