Napoli, 6 Settembre – La Sezione Lavoro della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 23852 del 5 settembre 2024, ha confermato la legittimità del licenziamento disciplinare di un dipendente dell’EAV (Ente Autonomo Volturno) che aveva simulato una malattia per partecipare a una partita di calcio. La sentenza ha stabilito che il comportamento del dipendente rappresenta una grave violazione degli obblighi di correttezza, lealtà e diligenza, confermando la decisione della Corte d’Appello di Napoli.
I fatti
Il caso riguarda un episodio risalente al 27 e 28 ottobre 2017, quando il dipendente, pur dichiarato in malattia, ha partecipato a una partita di calcio di Prima Categoria, mettendo in atto uno sforzo fisico incompatibile con la presunta condizione di salute dichiarata. Attraverso indagini private, l’azienda ha raccolto prove evidenti del comportamento fraudolento e ha avviato un procedimento disciplinare che ha portato al licenziamento.
La decisione della Corte
La Suprema Corte ha ritenuto che la partecipazione del dipendente a un’attività sportiva di tale intensità, durante il periodo in cui avrebbe dovuto essere in malattia, evidenzia un chiaro intento di ottenere un vantaggio indebito, abusando del sistema. La simulazione della malattia, infatti, non solo costituisce una violazione degli obblighi contrattuali, ma compromette irrimediabilmente il vincolo fiduciario tra azienda e lavoratore.
La Corte ha inoltre ribadito la proporzionalità della sanzione del licenziamento in questi casi, dove la gravità del comportamento rende impossibile la prosecuzione del rapporto di lavoro.
Le reazioni
Il Prof. Avv. Marcello D’Aponte, legale dell’EAV, ha accolto con soddisfazione la sentenza, evidenziando come essa confermi la correttezza e la coerenza delle politiche aziendali in materia di licenziamenti disciplinari. Ha sottolineato l’importanza della decisione della Corte, che sancisce un chiaro messaggio contro l’abuso di sistemi volti a tutelare i lavoratori.
Anche il Presidente di EAV, Umberto De Gregorio, ha commentato positivamente la decisione, affermando che essa rappresenta una conferma della determinazione dell’azienda nel contrastare fenomeni come l’assenteismo e altre pratiche illecite. De Gregorio ha ribadito la necessità di tutelare l’integrità e la trasparenza all’interno dell’azienda, a beneficio sia dei lavoratori che svolgono con impegno le loro mansioni sia degli utenti del servizio pubblico.
La sentenza della Cassazione rappresenta un importante precedente giurisprudenziale in materia di licenziamenti disciplinari, riaffermando il principio secondo cui la simulazione di malattia è una violazione inaccettabile degli obblighi lavorativi. L’azione dell’EAV, confermata dalla Corte, sottolinea l’importanza di mantenere elevati standard di lealtà e responsabilità all’interno del mondo del lavoro, tutelando i diritti dei cittadini e il corretto funzionamento dei servizi pubblici.
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